CALCIO
Joe ha già conquistato Lugano
Il proprietario del club bianconero ha incontrato oggi al LAC la stampa
Pubblicato il 25.05.2022 16:59
di L.S.
Elogi per tutti, orgoglio e grande serenità: in due parole, la felicità. Di quelle vere, che sgorgano dalle parole ma soprattutto da un viso sereno e compiaciuto.
Joe Mansueto ha conquistato tutti. Con un’umiltà vera, non artefatta. Lo si vede lontano un chilometro.
Parla di tutto, ci infila qualche battuta, fa capire di sapere tanto. Tantissimo. Soprattutto della squadra. Joe ama il calcio, gli si illuminano gli occhi quando snocciola i nomi dei giocatori del Lugano e a ognuno affibbia una definizione. Come se fosse una pagella.
È felice di essere qui, anche se i programmi stilati mesi or sono non gli hanno permesso di arrivare una settimana prima.
La Coppa però è lì, in bella mostra e lui ogni tanto, mentre guarda il lago, ci dà una sbirciatina.
Negli Stati Uniti, con i suoi Chicago Fire, non ha ancora vinto niente: a Lugano sono bastati pochi mesi per mettere in bacheca il primo trofeo. Destino? Parrebbe proprio di sì.
Niente spese folli, nessun salto nel buio. Investimenti costanti per rafforzare la squadra e la struttura, sia dal punto di vista sportivo che amministrativo.
La collaborazione con Chicago, che non è più uno “step” sopra il Lugano, sarà fondamentale.
Niente “farm team”, soltanto due club paritari che sperano di crescere dandosi una mano.
È ricco, ricchissimo, ma l’obiettivo primario nel calcio resta quello di vincere. Sì, meglio i trofei ai soldi. Almeno per ora.
E i soldi? Lavorando bene spera di non perderne troppi o forse, chissà, di guadagnarne.
Chicago Fire, Lugano e forse in futuro ci sarà un terzo club. E poi un quarto. Chissà.
Nulla a corto termine, ma un progetto a lunga scadenza. Per crescere ancora, tutti assieme.
È felice per la Coppa, certo, ma anche per il feedback avuto con il sindaco e il Municipio di Lugano. Ha capito che la politica luganese è coinvolta in questo grande progetto, che la città ama la sua squadra e farà di tutto per sostenerlo. Tutti assieme si andrà più lontano.
Si chiude parlando di calcio, altro che “non se ne intende”. Sa tutto, conosce tutto.
Ha parlato con i giocatori ed è rimasto affascinato dal Crus, per l’energia e la passione che ci mette. Per raggiungere qualcosa di grande nella vita bisogna dare tutto sé stesso e forse Mansueto si è rivisto un po’ nel tecnico del Lugano.
Giocatori che da Chicago vanno a Lugano, ma il contrario? Potrebbe accadere in futuro. Sempre che i giocatori siano d’accordo.
Ama Shaqiri e Bottani, i suoi due numeri dieci che si ritroveranno presto in Nazionale.
Sono il suo fiore all’occhiello. Parla di loro e gli occhi si illuminano ancora.
Ha 65 anni, ha voglia di divertirsi, di godere del suo passatempo intelligente, il calcio. Costruire il futuro e vivere intensamente il presente.
Joe Mansueto ha già conquistato Lugano. Intanto guarda fuori dalla finestra e riflette.
Per il FC Lugano il suo arrivo è stato un gran colpo di fortuna, ma anche a lui non è andata così male. Intanto sfiora la Coppa.
(Foto Putzu)