CALCIO
Le mosse di Ancelotti che hanno fatto la differenza
Il tecnico italiano l'ha spuntata su Klopp: il Real ha vinto nonostante un cammino difficile
Pubblicato il 30.05.2022 12:46
di SIlvano Pulga
Dopo un paio di giorni passati a leggere commenti e cronache dopo la partita, pensiamo si possa provare non dico a chiudere ma, almeno, a fare un bilancio di quanto visto sabato sera, al netto della disorganizzazione rispetto alla gestione dell'ordine pubblico, della quale si è già parlato, anche su questa testata, in queste ore Normalmente, i francesi, sotto quest'aspetto, lavorano bene: tuttavia, le numerose manifestazioni dei Gilets jaunes, prima del Covid, hanno probabilmente orientato la polizia francese a concentrarsi più sulla fase repressiva che in quella preventiva. In realtà, in una manifestazione che si svolge al chiuso, la seconda appare fondamentale, e lascia perplessi che, secondo le risultanze giornalistiche, ci sia fatti cogliere di sorpresa da un fenomeno come quello dei tifosi senza biglietto o con tagliandi falsi. Probabilmente, verranno fatte delle analisi successive per capire cosa non ha funzionato, a beneficio di chi dovrà, in futuro, organizzare questo tipo di manifestazioni; il tutto fermo restando che, qualche anno fa (per esempio), a Milano, le cose funzionarono egregiamente, con numeri analoghi e con due tifoserie della stessa città, quindi con rischi forse più elevati di scontri. Ci verrà detto che siamo di parte: ma è un fatto oggettivo.
Tornando al calcio giocato, per molti sarebbe stata la rivincita del cosiddetto "calcio all'italiana" di Carletto Ancelotti contrapposto a quello più dinamico e moderno offerto da Klopp. In realtà, a nostro parere, tutto si riassume in qualcosa di molto, molto più semplice: nel calcio vince chi fa un gol in più dell'avversario. Ma non solo: siccome fare gol non è facile, soprattutto a questi livelli, bisogna anche evitare di prenderne. Non sappiamo se questo sia il "calcio all'italiana": di sicuro, è una gestione logica che, alla fine, ti fa vincere le partite.
 Si è poi ironizzato molto sulla presunta fortuna del tecnico italiano: in realtà, il cammino di questo Real è stato piuttosto complicato.  A parte il girone di qualificazione, dove gli spagnoli erano contrapposti a squadre di livello inferiore, il cammino nella fase a eliminazione diretta li hanno visti incontrare tutte le formazioni più forti presenti nella competizione. I britannici, invece, hanno sempre avuto a che fare con formazioni di seconda e terza fascia, compresa la grande sorpresa Villareal, che ha anche seriamente sperato di poter fare lo scherzo a Klopp, prima che gli inglesi rimettessero la chiesa al centro del villaggio, come da pronostico.
La forza di Ancelotti, in questa finale, è stata quella di aver messo a frutto l'esperienza della doppia sfida contro il City, registrando la difesa, che non aveva certo dato prova efficace in occasione della sfida contro la compagine guidata da Guardiola (guarda caso, un'altra formazione della Premier, che gioca un calcio atletico e fisico, oltre ad avere in organico dei fuoriclasse). Contro il Liverpool, gli spagnoli hanno comunque sofferto la maggiore dinamicità degli avversari ma, quando non ci sono arrivati i difensori, ci ha pensato Courtois a chiudere la saracinesca. E il suo duello con l'ex Basilea Salah è stato senz'altro la cosa più bella di tutti i 90'. Gli inglesi, invece, in occasione della rete decisiva, si sono fatti sorprendere scoperti sul secondo palo. Ma, del resto, le partite secche sono fatte di questi episodi che in un campionato nazionale, a volte, possono essere meno decisivi.
Le statistiche dell'incontro, al di là del possesso palla (50%) sono dalla parte degli inglesi. Però (e qua si torna al discorso iniziale, sulla semplicità del calcio) i gol bisogna farli. Il Liverpool ha tirato 23 volte, e in 9 occasioni nello specchio della porta, e quasi sempre con l'attaccante egiziano. Gli altri si sono visti fermare le conclusioni dai difensori avversari, o le hanno calciate fuori, in alcuni casi da buona posizione. Probabilmente, è stato questo particolare che ha fatto la differenza. Gli inglesi, che pure hanno fatto vedere un ottimo calcio, e con il loro dinamismo hanno creato diversi problemi al Real, non sono stati abbastanza precisi ed efficaci. Quando lo hanno fatto, hanno trovato davanti a loro un grande portiere, certo: ma è un dato di fatto che questo dinamismo ha fatto loro perdere, probabilmente, la necessaria lucidità sotto porta, come appare dalle tante conclusioni respinte o fuori bersaglio. I madridisti, invece, sono stati maledettamente concreti, e hanno fatto male agli avversari nell'unica grande opportunità loro concessa, a parte la rete annullata nel primo tempo per fuorigioco. Non sappiamo se questo sia il "calcio all'italiana": sicuramente, però, è l'essenza di questo gioco. E non è un caso che, a praticarlo, sia quello che, non solo per i suoi trascorsi a Milano, possiamo definire il migliore di tutti: se non altro, per quello che ha vinto. Giù il cappello, quindi, e a quest'autunno.