Non passerà fortunatamente alla storia come un gol che poteva
cambiare le sorti della finale di Champions League, ma il gol annullato a
Benzema contro il Liverpool fa ancora discutere.
L’arbitro francese Turpin, dopo aver consultato il VAR (l’italiano Irrati), ha deciso di annullare il gol degli spagnoli. Ma è una scelta giusta? Se lo sono chiesti in tanti e la UEFA, attraverso fonti non ufficiali avrebbe dato questa spiegazione.
L’arbitro francese Turpin, dopo aver consultato il VAR (l’italiano Irrati), ha deciso di annullare il gol degli spagnoli. Ma è una scelta giusta? Se lo sono chiesti in tanti e la UEFA, attraverso fonti non ufficiali avrebbe dato questa spiegazione.
1) Si
tratta di una giocata che in termini arbitrali viene giudicata “grigia”, ossia
non facile da interpretare. Infatti la VAR ha avuto bisogno di tre minuti per
prendere una decisione.
2) “Toccare”
e non “giocare”: è questo il concetto chiave. Gli arbitri parlano di questa
sfumatura per differenziare ciò che è un contatto di un attaccante (basta che
tocchi la palla perché sia in fuorigioco) dal contatto di un difensore (che
deve invece toccare e giocare la palla). Tradotto in questa azione, l’arbitro e
il VAR hanno considerato che Fabinho entra in tackle per difendere la palla
senza nessuna intenzione di giocarla, e con l’idea di ostacolare il passaggio
di Valverde. Il tocco di Fabinho non annulla dunque il fuorigioco di Benzema,
che al momento del tocco del giocatore del Liverpool si trova oltre i difensori
inglesi.
3) È
importante capire questa regola per il futuro. Il difensore rimette in gioco la
posizione dell’attaccante, non solo se tocca la palla, ma se prova a giocarla. Questo
tentativo di giocare il pallone a volte può apparire piuttosto soggettivo: c’è
infatti chi vede nell’azione di Fabinho, che si butta per intercettare il passaggio
di Valverde, l’intenzione di giocare il pallone.
La norma dice letteralmente: “si considera che un giocatore non è in fuorigioco (e dunque non trae vantaggio dalla sua posizione) quando riceve il pallone da un avversario che effettua una giocata volontaria”. Da qui il concetto “giocare” e non soltanto “toccare”.
La norma dice letteralmente: “si considera che un giocatore non è in fuorigioco (e dunque non trae vantaggio dalla sua posizione) quando riceve il pallone da un avversario che effettua una giocata volontaria”. Da qui il concetto “giocare” e non soltanto “toccare”.
4) Qualcuno
si ricorderà il gol assegnato alla Francia contro la Spagna nella finale di Nations
League. Quel giorno un passaggio filtrante a Mbappé, che era in posizione di
fuorigioco, fu toccato dallo spagnolo Garcìa in scivolata. L’arbitro inglese
Taylor e il VAR interpretarono che il tocco di Garcìa annullava il fuorigioco
di Mbappè, in quanto lo spagnolo cercò di giocare il pallone. Una giocata che
fece molto discutere, anche perché l’impressione in quell’occasione è che
Garcìa cercò di intercettare il pallone senza effettuare una giocata volontaria.