CALCIO
"Giocare con continuità è stato fondamentale"
Nikolas Muci, 19.enne attaccante del Lugano, parla della sua stagione, finita con una bella soddisfazione
Pubblicato il 31.05.2022 10:39
di L.S.
Sta studiando per gli esami di maturità: “Penso di farcela”.
Ottimismo sempre, nella vita e in campo. Con i suoi gol ha contribuito alla salvezza del Team Ticino Under 21 allenato da Ludovico Moresi. Una salvezza sudatissima che ha il suo nome in copertina. Tanti gol, tutti pesantissimi.  
Di lui si è parlato tanto quest’anno: l’amichevole con l’Inter, il debutto da titolare alla prima di campionato e poi le tante reti con l’Under 21. Fino all’agognata salvezza.
“Sono contento che ci siamo salvati: è stato un traguardo che abbiamo raggiunto tutti assieme grazie a una grande forza di volontà. Non è stato facile, anche perché siamo partiti da una situazione difficile. Strada facendo abbiamo capito l’importanza di mantenere la categoria e abbiamo unito le forze”.
I tuoi gol sono stati determinanti: lo ha detto anche il tuo compagno di squadra Francesco Bolzoni ieri sera a Fuorigioco.
“Lo ringrazio tanto per le belle parole, ma credo che sia stata la salvezza di tutti. Dallo stesso Bolzoni, fondamentale con la sua esperienza, alle belle parate di mio fratello sino ai gol decisivi di Josipovic. È stato merito di tutti”.
Vero, però tu sei esploso in questo finale di stagione.
“Credo che sia stato importante giocare con una certa continuità. Il minutaggio con l’Under 21 mi ha fatto migliorare tantissimo. Certo, allenarsi con la prima squadra e giocare qualche spezzone è stato molto importante, ma mi sono accorto che soltanto giocando posso migliorare”.
Anche dal punto di vista fisica hai fatto un bel cambiamento.
“Ho iniziato a lavorare in modo diverso già dalla scorsa estate. Ho seguito un’alimentazione precisa e allenamenti personalizzati. Perseverando sotto questi due aspetti ho visto grandi benefici, sono più esplosivo. Ho perso qualche chilo ma ho guadagnato soprattutto in massa muscolare. Adesso mi sento molto diverso”.
A proposito di estate: eri partito titolare in un paio di occasioni. E poi?
“Mentalmente non è stato facile. Sono una persona ambiziosa e dopo quelle prime due partite nella mia testa mi aspettavo sempre di più. Quando ho dovuto fare un passo indietro ho avuto un momento di sbandamento. Quel passo indietro però mi ha fatto molto bene e mi ha permesso di crescere. Ora sono pronto per un’altra esperienza”.
Via da Lugano?
“Non lo so ancora. Il mio agente e la società ne stanno parlando, sono sicuro che faranno la scelta migliore. La cosa che più mi interessa è andare in un club dove possa giocare e migliorare ancora”.
Dove ti senti di poter migliorare ancora?
“Sotto tutti i punti di vista. Allenandomi con la prima squadra ho visto le qualità di certi giocatori e mi sono reso conto che devo lavorare ancora tanto. Li ringrazio tutti, perché mi hanno aiutato tantissimo, sia in campo che fuori, sia dal punto di vista calcistico che mentale. Mi sono sempre sentito molto bene in questo gruppo”.
Sorpreso dalla crescita di Celar, che gioca nella tua stessa posizione?
“Assolutamente no. Quando all’inizio faceva un po’ fatica e veniva criticato io non ho mai avuto dubbi. È un giocatore fortissimo con dei numeri eccezionali. Abbiamo un bellissimo rapporto, io e lui restiamo spesso a tirare in porta alla fine degli allenamenti. Sono certo che può ambire a grandi palcoscenici”.
Ti abbiamo visto festeggiare moltissimo dopo la vittoria della Coppa.
“È stata una gioia pazzesca, al mio primo anno vincere un trofeo così. Certo, in futuro spero di rivincerla da protagonista (ha comunque segnato un gol nel 7-1 contro il La Chaux-de-fonds nei 1/32 di finale, ndr), ma anche così è stato bellissimo. Una di quelle giornate che non dimenticherò mai”.
(Foto Putzu)