CALCIO
"Sarà una grande partita e una bella festa"
Parla Christophe Cashili, tecnico del Vevey United che oggi giocherà a Paradiso
Pubblicato il 04.06.2022 08:01
di ENLA
Abbiamo parlato con il mister del Vevey mentre ieri stava scendendo con la squadra in Ticino. Christophe Cashili, originario della Sardegna per via del papà, si è espresso in buon italiano ma quando siamo entrati nel vivo della partitissima di domani ha preferito esprimersi in francese per sottolineare in tutti i particolari “le grand caractère et l’esprit de mon équipe” e per sottolineare un dettaglio non da poco: “Nous avons de grandes ambitions”. Cashili, nato a Besançon, ha lavorato per 10 anni in Francia per poi arrivare in Svizzera. È stato per 5 anni allenatore del La Chaux-de-Fonds in Seconda Interregionale fino a raggiungere la Promotion League ma poi è successo un patatrac: “Nel 2018 il club ha avuto problemi finanziari, siamo andati via tutti…”. Lasciati al loro destino i “montagnards” si è trasferito a Colombier e nel 2019 gli è stata offerta la panchina del Vevey United. È stato facile con lui rompere il ghiaccio ed entrare nel vivo della partita giocata al mitico Copet e di quella in programma domani al Pian Scairolo.
È stata una partita tiratissima:
“L’abbiamo risolta grazie a un exploit di Sébastien Cid. Un colpo di fortuna. Ma il fatto che abbiamo rimontato a due riprese e ribaltato il risultato dimostra l’ammirevole carattere di tutti i ragazzi”.
Il Paradiso si è rivelato un avversario ostico:
“Sono molto forti, sono rimasto sorpreso del loro spirito di gruppo. In squadra hanno dei super giocatori, Krasniqi e Giunti molto pericolosi davanti e dietro una difesa che esalta le doti di Kabamba, Loiero e Russo. Si tratta di giocatori molto esperti, questo Paradiso è per davvero una gran bella squadra. L’abbiamo battuta solo grazie a un eurogol!”.
Anche il Vevey è di buon livello:
“Tutte le finaliste lo sono, ognuna con caratteristiche diverse. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, penso che quello di mercoledì sia stato un bel match. E per esserlo ci vogliono due squadre…”.
La sua dà l’idea di squadra scoppiettante di gioventù:
“Togliendo dal mazzo Idrissa Mandiang Soumaré che ha 37 anni (!), la media è di 24. Il capitano? Ha 31 anni, Stevo Gasic è anche lui un ottimo elemento. Certo, dispongo anche di tanti giovani di talento”.
C’è l’ambizione di salire?
“Il Vevey lo possiamo paragonare al La Chaux-de-Fonds dei bei tempi… (che squadra, ve la ricordate? Campione svizzero e vincitore di Coppa svizzera due anni di fila, 1954-55, nomi come Antenen, Kernen, Eggimann, Sobotka – allenatore anche in Ticino, Bellinzona e Locarno - dicono ancora qualcosa oggi, ndr). L’ambizione è di salire dopo 7 anni, se non vado errato, di Prima Lega. Il primo nostro obiettivo era di raggiungere le finali, come si sa l’appetito vien mangiando (ride, ndr). Sarà dura, ma vogliamo arrivare il più lontano possibile”.
Avete chiuso il campionato al secondo posto alle spalle di Echallens Région che sembrerebbe sulla carta la migliore di tutte, seppure sconfitta all’esordio dal Tuggen:
“Non è detto che in un campionato in cui si giocano 26 partite chi si piazza al primo posto sia la più forte (lo hanno dichiarato in quel di Paradiso, ndr). Noi ci siamo lasciati alle spalle il Bulle (terzo, ndr) che è a sua volta una squadra con la “s” maiuscola, lo ha confermato battendo il Wohlen 4-1. Chiaro però che l’Echallens ha fatto molto bene la sua parte”.
Il suo ‘collega’, Fernando Cocimano, ha sottolineato il problema di effettuare lunghe trasferte in un giorno lavorativo. Lei come la pensa?
“È un “elemento” che ha la sua importanza in quanto i giocatori sono costretti a chiedere ai loro datori di lavoro una giornata di congedo. Cinque ore in pullman sono effettivamente tante, troppe, capisco Fernando. Gestire fatica ed emozioni non è semplice, non per niente abbiamo deciso di scendere in Ticino venerdì…”.
È la conferma che a Vevey non si improvvisa nulla:
“Sarebbe ridicolo intraprendere una trasferta di 5 ore il giorno della partita! Desideriamo che i giocatori si presentino nelle migliori condizioni psico-fisiche affinché siano all’altezza del Paradiso”.
Le due reti esterne possono risultare un vantaggio per i ticinesi?
“Non contano affatto!”.
A voi andrebbe bene un pareggio.
“Giochiamo per qualificarci, è meglio non fare troppi calcoli… Ce la dobbiamo vedere con una compagine dinamica, offensivamente molto  forte. Dovremo stare attenti ed essere impeccabili in difesa se vogliamo evitare di incassare nuovamente troppe reti”.
Al Pian Scairolo non avrete il supporto dei vostri tifosi:
“Mercoledì ce n’erano 1300, una cornice di pubblico stupenda. Verranno in tanti anche a Paradiso, glielo garantisco. Sarà una bella festa anche in Ticino”.