Abbiamo
parlato con il mister del Vevey mentre ieri stava scendendo con la squadra in Ticino. Christophe Cashili, originario della
Sardegna per via del papà, si è espresso in buon italiano ma quando siamo
entrati nel vivo della partitissima di domani
ha preferito esprimersi in francese per sottolineare in tutti i particolari “le
grand caractère et l’esprit de mon équipe” e per sottolineare un dettaglio non
da poco: “Nous avons de grandes ambitions”. Cashili, nato a Besançon, ha
lavorato per 10 anni in Francia per poi arrivare in Svizzera. È stato per 5
anni allenatore del La Chaux-de-Fonds in Seconda Interregionale fino a
raggiungere la Promotion League ma poi è successo un patatrac: “Nel 2018 il
club ha avuto problemi finanziari, siamo andati via tutti…”. Lasciati al loro
destino i “montagnards” si è trasferito a Colombier e nel 2019 gli è stata
offerta la panchina del Vevey United. È stato facile con lui rompere il
ghiaccio ed entrare nel vivo della partita giocata al mitico Copet e di quella in
programma domani al Pian Scairolo.
È stata
una partita tiratissima:
“L’abbiamo
risolta grazie a un exploit di Sébastien Cid. Un colpo di fortuna. Ma il fatto
che abbiamo rimontato a due riprese e ribaltato il risultato dimostra l’ammirevole
carattere di tutti i ragazzi”.
Il
Paradiso si è rivelato un avversario ostico:
“Sono molto
forti, sono rimasto sorpreso del loro spirito di gruppo. In squadra hanno dei
super giocatori, Krasniqi e Giunti molto pericolosi davanti e dietro una difesa
che esalta le doti di Kabamba, Loiero e Russo. Si tratta di giocatori molto
esperti, questo Paradiso è per davvero una gran bella squadra. L’abbiamo
battuta solo grazie a un eurogol!”.
Anche il
Vevey è di buon livello:
“Tutte le
finaliste lo sono, ognuna con caratteristiche diverse. Noi cerchiamo di fare
del nostro meglio, penso che quello di mercoledì sia stato un bel match. E per
esserlo ci vogliono due squadre…”.
La sua dà
l’idea di squadra scoppiettante di gioventù:
“Togliendo
dal mazzo Idrissa Mandiang Soumaré che ha 37 anni (!), la media è di 24. Il
capitano? Ha 31 anni, Stevo Gasic è anche lui un ottimo elemento. Certo,
dispongo anche di tanti giovani di talento”.
C’è
l’ambizione di salire?
“Il Vevey lo
possiamo paragonare al La Chaux-de-Fonds dei bei tempi… (che squadra, ve la
ricordate? Campione svizzero e vincitore di Coppa svizzera due anni di fila,
1954-55, nomi come Antenen, Kernen, Eggimann, Sobotka – allenatore anche in
Ticino, Bellinzona e Locarno - dicono ancora qualcosa oggi, ndr). L’ambizione è
di salire dopo 7 anni, se non vado errato, di Prima Lega. Il primo nostro
obiettivo era di raggiungere le finali, come si sa l’appetito vien mangiando
(ride, ndr). Sarà dura, ma vogliamo arrivare il più lontano possibile”.
Avete
chiuso il campionato al secondo posto alle spalle di Echallens Région che
sembrerebbe sulla carta la migliore di tutte, seppure sconfitta all’esordio dal
Tuggen:
“Non è detto
che in un campionato in cui si giocano 26 partite chi si piazza al primo posto sia
la più forte (lo hanno dichiarato in quel di Paradiso, ndr). Noi ci siamo
lasciati alle spalle il Bulle (terzo, ndr) che è a sua volta una squadra con la
“s” maiuscola, lo ha confermato battendo il Wohlen 4-1. Chiaro però che
l’Echallens ha fatto molto bene la sua parte”.
Il suo
‘collega’, Fernando Cocimano, ha sottolineato il problema di effettuare lunghe
trasferte in un giorno lavorativo. Lei come la pensa?
“È un “elemento”
che ha la sua importanza in quanto i giocatori sono costretti a chiedere ai
loro datori di lavoro una giornata di congedo. Cinque ore in pullman sono
effettivamente tante, troppe, capisco Fernando. Gestire fatica ed emozioni non
è semplice, non per niente abbiamo deciso di scendere in Ticino venerdì…”.
È la
conferma che a Vevey non si improvvisa nulla:
“Sarebbe
ridicolo intraprendere una trasferta di 5 ore il giorno della partita! Desideriamo
che i giocatori si presentino nelle migliori condizioni psico-fisiche affinché
siano all’altezza del Paradiso”.
Le due
reti esterne possono risultare un vantaggio per i ticinesi?
“Non contano
affatto!”.
A voi andrebbe
bene un pareggio.
“Giochiamo
per qualificarci, è meglio non fare troppi calcoli… Ce la dobbiamo vedere con una
compagine dinamica, offensivamente molto forte. Dovremo stare attenti ed essere
impeccabili in difesa se vogliamo evitare di incassare nuovamente troppe reti”.
Al Pian
Scairolo non avrete il supporto dei vostri tifosi:
“Mercoledì
ce n’erano 1300, una cornice di pubblico stupenda. Verranno in tanti anche a
Paradiso, glielo garantisco. Sarà una bella festa anche in Ticino”.