CALCIO
Una settimana da pazzi
Finiti i campionati, sotto con la Finalissima, Nations League e... mercato
Pubblicato il 05.06.2022 14:38
di Giorgio Genetelli
Questa è stata una di quelle settimanelle riempite di sciocchezze, come sempre accade nei periodi di crollo dei sensi. Ci si prova con quella cosa chiamata Nations League, un torneo inutile per non dire dannoso, nel quale l’essere umano Sapientone inserisce titoli, promozioni, relegazioni, tanto per preoccupare ulteriormente chi si è sciroppato mesi di partite infinite, sciamannate da calendari impossibili dai quali cadono tutti i santi del calcio per sovraffollamento. Alla mercificazione non c’è mai fine. Solo che quando non si corre più con le gambe è ovvio che ci si affidi alle parole e agli esperimenti più surreali.
S’è cominciato con la Finalissima, con l’Argentina a mangiarsi l’Italia, a sua volta impegnata nei distinguo sul “La passo indietro o vado indietro io?” e la pretesa di essere ancora al centro dei pensieri dopo essere stata frullata tempo fa dalla Macedonia del Nord (neanche tutta, solo quella del Nord, pensa). Intanto che Mancini e compagni affondavano, riemergeva l’idea che l’Italia dovesse sempre andare ai Mondiali, per diritto divino o almeno per ripescaggio, trascinati tutti i peninsulari dal vaticinio di Roberto Baggio (quello che sbagliò il rigore a Pasadena, che si dà al buddhismo mentre va a caccia in Sudamerica).
In Elvezia non va tanto meglio. Dopo la figuretta da fighetti a Praga, è partita la solita solfa anti-Xhaka, quella che sono meglio Sulser, Sutter, Butter, Bitter e Twitter, e viva i Schär che svirgolano e inciampano in un augenBlick ma almeno sono da Grütli.
Per fortuna in questo orrendo periodo da fine anno ci sono un paio di cose notevoli. Una: il Gnonto che da panchinaro dello Zurigo incanta l’Italia (ma permettete: com’è che Marchesano non trova posto in Nazionale, lui che dello Zurigo è stato il cervello e il cuore?). Due: il Someo che chiude l’annata in grigliatone, dopo averla aperta con la storica partita di Coppa Svizzera contro l’Aarau.
Ancora un paio di giorni a delirare calcio da traveggole, poi sotto con il deserto da attraversare fino a metà luglio e oltre, con il calciomercato dei pazzi al quale ci aggrapperemo come a un tronco nella burrasca dei dissidi familiari gridando “Poveri noi!”.