KUBIGOAL
Xhaka, il modulo e i tempi di Petkovic...
Il capitano è in difficoltà e deve ritrovare la leadership all'interno del gruppo
Pubblicato il 07.06.2022 10:49
di Kubilay Türkyilmaz
È una Svizzera in difficoltà, mi sembra piuttosto evidente.
Purtroppo questa Nations League arriva in un momento poco propizio per la nostra nazionale. Ci sono giocatori infortunati, altri che non sono al massimo della forma e altri ancora che hanno la testa rivolta principalmente al loro futuro. Vogliono lasciare il club in cui stanno giocando e forse il mercato li sta un po’ distraendo.
Questa Nations League oltretutto arriva in un momento sbagliato: quattro partite in una decina di giorni sono decisamente troppi, dopo una stagione lunga e logorante.
Oltretutto senza la collaudata coppia difensiva Akanji-Elvedi la squadra va in difficoltà: Schär ormai fa fatica a questi livelli e la coppia con Frei non funziona. Ne abbiamo avuto ancora una volta una prova.
Si sta parlando tanto di Xhaka, che a sua volta ha parlato di sistemi gioco con cui preferirebbe giocare.
Personalmente non credo che il problema sia il modulo: un giocatore con la sua esperienza e la sua classe, che ha giocato con tantissimi allenatori di livello mondiale, dovrebbe sapersi adattare al tipo di partita e di avversari. Continuare a parlare di sistema di gioco non risolve certo la situazione.
Credo che Xhaka stia soffrendo non soltanto sul campo, ma anche a livello di personalità e di considerazione.
Con Petkovic in panchina, lui, Shaqiri e altri due o tre “senatori” erano considerati i veri leader della squadra, e specialmente Xhaka era diventato il braccio destro di Vlado in campo. Lui trasferiva ai compagni tutte le indicazioni, cercava di far passare un tipo di mentalità. Insomma, si sentiva indispensabile.
Cosa che forse non sente adesso con Murat, che tratta tutti allo stesso modo. Forse si rende anche conto che i suoi compagni si sono qualificati per il Mondiale senza di lui e questo può avergli fatto perdere un po’ di forza all’interno del gruppo.
Anche Shaqiri purtroppo non riesce a rendere come ci si aspetta: ogni tanto inventa qualche giocata, è vero, ma è ancora troppo discontinuo. Se guardo la partita con il Portogallo e lo paragono a un giocatore come Octavio, che gioca dal primo all’ultimo minuto con grande intensità, ecco che la differenza è spietata. Al Mondiale manca poco tempo e un giocatore così bisogna comunque aiutarlo e cercare di portarlo in Qatar nelle migliori condizioni possibili. Sappiamo che in certe occasioni è capace di esaltarsi.
Concludo con un pensiero su Mattia Bottani. Sono stato veramente felice di vederlo entrare con questa convinzione in un contesto particolare, con la Svizzera nettamente sotto nel punteggio. Da una parte forse è stato un vantaggio, ha potuto giocare più liberamente. Mattia ha la grande occasione di poter approfittare del momento difficile dei suoi compagni, si vede che è libero di testa e in alcune giocate è stato davvero bravo. Peccato che quando ha rubato palla a Pepe, che lo ha toccato con il piede, non è caduto a terra. Sarebbe stato un rigore sacrosanto, che oltretutto con il VAR adesso assegnano sempre.
Il suo debutto comunque è stato decisamente positivo: lo vedo bene entrare a partita in corso e portare la sua tecnica e la sua freschezza. Credo che avrà altre occasioni.
(Granit Xhaka, nella foto Putzu)