La Nations League non può fare tanto bene, ma può fare molto
male, in questa estate sospesa con vista sul Qatar a dicembre. La Svizzera ha
perso tre partite in sette giorni e domenica ne avrà una quarta. Cechia,
Portogallo e Spagna hanno messo a nudo incertezze che sembravano non esistere,
dopo un autunno glorioso. Ma l’autunno era freschezza, questa chiusura annuale
è stanchezza. Perfino la glorificata Spagna è andata alla deriva nel secondo
tempo, bloccato Busquets si è fermata e la Svizzera spossata l’ha messa sotto,
al contrario di quanto successo nella prima metà. Partita poverissima di tiri
in porta, dominata dall’arbitro e scassata dal VAR (Vai A Rottamarti). Rigore
non concesso, gol dubbio, cartellini a valanga solo ai rossocrociati e il
fischio finale senza concedere un corner. Tutto spossato, anche i giudici,
ormai protagonisti assoluti della confusione.
I risultati di questa appendice europea a una stagione
massacrante occupa uno spazio vuoto, ma lo fa male, col solito e vecchio
sistema di gironi, retrocessioni e promozioni, che in questo caso sballano
tutto (basta vedere i risultati, a loro modo divertenti nell’imprevedibilità).
Sarebbe stato molto meglio mandare tutti in vacanza, che è poi anche un diritto
per atleti che stanno in prigione tutto l’anno e che tra alimentazione e
distruzione delle loro relazioni con gli altri sono schiavi talmente ben pagati
che non possono nemmeno spendere i soldi che guadagnano, come a scuola reclute
(che però dura solo quattro mesi, non undici).
Dunque, per la Svizzera zero benefici e qualche maleficio.
Uno su tutti la perdita di fiducia, nei singoli e collettiva. Con il condimento
di un’opinione pubblica virata quasi allo sdegno, ohibò, con commenti
catastrofisti e dita puntate contro i soliti due o tre, Xhaka Shaqiri Embolo,
riflessi pavloviani che tornano potenti a ogni passaggio difficile, magari a
seguito di una posizione in campo sbagliata per scelta tecnica (Shaq ala
tornante è una costrizione alla quale il nostro più grande talento non può
essere assoggettato; Xhaka da solo a tappare buchi non riesce a dare geometria
e ritmo).
Dimentichiamo in fretta questa Nations League e andiamo tutti
a riprenderci, che tra un mese si ricomincia e l’autunno è già in viaggio a
grandi balzi.