Fernando
Cocimano ha espressamente dichiarato di essersi trovato costantemente a disagio
con Antonio Caggiano. Nulla di nuovo visto che il presidente è sulla stessa
lunghezza d’onda. Un rapporto basato sul rispetto ma privo d’amore, un
matrimonio calcistico che ha attraversato momenti di crisi ma che ha anche dato
risultati sbalorditivi. È però successo che l’intervista rilasciataci sabato dal
mister ha sollevato un terremoto al punto che il telefonino di Caggiano è andato
in tilt. In diversi a pensare che quanto dichiarato da Cocimano fossero
“fantasticherie del giornalista” ma molti anche a chiedergli, increduli,
spiegazioni di questo strano rapporto, dai più ritenuto sbagliato. A dire il
vero nel declamare la grande stagione del Paradiso il presidente si è
completamente dimenticato (fa stato quanto ha dichiarato anche ad altri media)
del tecnico che ha dato brillantezza alla squadra. Ora, da persona follemente
innamorata di calcio, desidera prendere posizione. Ammette una certa mancanza
di feeling col mister che tuttavia figurava sino a ieri ancora tra i candidati
alla prossima panchina seppure in quarta posizione. E insiste nel dare i meriti
al gruppo (Cocimano lo ha sempre evidenziato) ma di non essersi mai pronunciato,
se non da tifoso, su questioni tecniche.
Antonio,
da dove cominciamo?
“Prima di
tutto sono molto deluso dell’atteggiamento di Cocimano. Dalle sue dichiarazioni
si evidenzia, purtroppo, la sua inesperienza nel calcio Attivi”.
In che
senso?
“Avevamo
deciso di comunicare la nostra separazione, presa di comune accordo, ai media
dopo la cena di domani mercoledì con la squadra e l’intero staff. Convivio
organizzato per festeggiare l’ottimo risultato raggiunto dalla squadra, staff
tecnico compreso per intenderci”.
Invece?
“Dal momento
che Cocimano ha voluto di sua spontanea volontà parlare ai giornalisti prima di
giovedì due cose mi permetto di dirle anch’io su tutto quanto è stato detto e
scritto”.
Prego:
“Noi da
lunedì a oggi (martedì, ndr) abbiamo avuto tre incontri con tre papabili
allenatori. Tutti e tre ci hanno dato il loro pieno consenso, il quarto sarebbe
stato Cocimano. In sostanza sto parlando di quattro candidati alla panchina del
Paradiso”.
Nando da
primo a quarto uomo?
“Considerato
il suo comportamento ora in papabili sono tre (due ticinesi, a quanto pare uno
del Mendrisiotto e un italiano già noto nel calcio regionale, ndr). Ma, lo
sottolineo, non abbiamo ancora deciso nulla”.
Parli del
suo rapporto con il mister:
“È
vergognoso quanto ha affermato (“non ho mai ricevuto personalmente un
complimento”). È vero che la panchina a gennaio era in bilico per determinate
scelte, ma a gennaio ci siamo trovati e abbiamo discusso in tutta serenità
seduti a un tavolo”.
Con quale
risultato?
“Ho cambiato
completamente idea (di non cacciarlo, ndr) perché ero rimasto soddisfatto di
come mi aveva parlato. Ho dunque ritenuto che fosse l’allenatore giusto per
andare avanti”.
Non c’è
mai stato dialogo:
“Parlavamo
tramite il direttore sportivo, è vero. L’ho voluto io cercando di fare del bene.
Ma vedo che sono stato male interpretato: non sono mai andato dal mister a
dirgli devi cambiare formazione, da presidente non ho mai messo naso a livello
tecnico”.
Però…
“L’ho fatto
dall’esterno come tifoso. Perché non potrei dirgli ‘dai Nando cambia qualcosa”?
Ripeto, da tifoso, mai da presidente”.
Mai da presidente?
“Una volta
sì. È stato nella partita di Coppa svizzera, aveva fatto una scelta che mi ha
contrariato. Contro l’Aarau fu giocoforza per la società imporgli un giocatore
che il posto di titolare se l’era guadagnato moralmente”.
Sta
parlando di un tema che il mister non ha neanche messo in discussione:
“Il fatto è
che non solo io ma molte persone, compresi tanti giocatori, avrebbero
probabilmente desiderato vedere in campo una formazione diversa“.
Che cosa
rimprovera a Cocimano allenatore?
"La gestione
della panchina non ha funzionato (si riferisce al blackout di cinque partite,
ndr). Parlare con i giocatori non è mai stato il suo forte, è stata la
società a insistere nel cercare di coinvolgere anche quelle persone che non
giocavano (una contraddizione, ndr). Nonostante questo non ho mai messo in
discussione le sue doti tecnico-tattiche, una piccola parte ce l’ha anche lui
se siamo arrivati a tanto. Ma di come ha gestito il gruppo non sono
assolutamente soddisfatto”.
E a
Cocimano uomo?
“È una brava
persona, seria, intelligente. Magari ha un carattere chiuso, io sono un po’ più
impulsivo. Peccato che non abbia mai cercato l’approccio nei miei confronti. Io
l’ho lasciato fare, ha avuto carta bianca sino alla fine”.
Non se la
sente di dirgli una buona parola?
“Penso che
quando si affrontano delle finali non ci possono essere delle ‘prime donne’,
neanche il presidente stesso. I meriti sono di tutti! Ho parlato a ogni finale
con la squadra, c’era anche il mister. Se parlo di spirito di gruppo, di
affiatamento e dedizione ai colori sociali è chiaro che mi rivolgo a tutti, ai
giocatori e allo staff tecnico”.
Antonio,
siamo ai titoli di coda… Ha accennato a Nando quarto uomo, ma con quali chance
se avesse accettato di candidarsi?
“Adesso lo
posso dire che a gennaio il nuovo allenatore era già pronto (lo sarà tuttora,
ndr). Io sono una persona che ne fa sempre una questione di principio, prima
per il bene della società, poi per tutto il resto”.
Chi è
quell’allenatore?
“Non lo
posso dire, è uno dei tre candidati”.