Calcio
Tra speranza e sogno
Matthia è un giovanissimo calciatore, ha una grande aspirazione e una forte determinazione
Pubblicato il 16.06.2022 08:55
di Angelo Lungo
Il cantautore De Gregori sostiene che la storia non è fatta solo di grandi personaggi e grandi eventi. Ma tutti noi contribuiamo a dare un significato alla vita e al suo svolgimento continuo.
E per capire il flusso continuo di avvenimenti è necessario uno sguardo sincero, istintivo eppure profondo.
Matthia Carrazedo-Malta è giovanissimo, ha 16 anni e fa parte dell'Under 17 del Chiasso. È un attaccante che sogna, ha un pensiero che lo segue sempre: calcare il campo di calcio, sentire il profumo dell'erba.
Le sue parole mostrano la forza di un gioco che non ha pari: “Una passione che avevo fin da piccolo. Un amore che non riesco a descrivere. Il pallone per me rappresenta un'altra dimensione”.
Le sue giornate, durante l'anno, sono state all'apparenza uguali eppure sempre speciali: “La mattina scuola a Trevano, poi in stazione a Lugano dove mio padre mi aspettava alle 16 e 30 e via in treno verso Chiasso, alle 17 e 45 ecco il campo”. Questo tutti i giorni. Mosso dalla volontà e da un senso di sacrificio che trovano appagamento e soddisfazione.
Supportato dalla famiglia: “Sono fantastici. Non ho parole. Posso contare su un grande aiuto da parte di mio padre e mia madre. E da uno zio, Johnny, davvero unico. Quando gioco so che sono in tribuna e sento il loro sostegno”.
Matthia è motivato, testardo, vuole raggiungere un traguardo e si impegna. Ma è consapevole che la strada può presentare ostacoli, per cui non sottovaluta l'importanza della scuola. Il presente suscita speranza, ma il futuro deve essere anche progettato.
L'annata sportiva è stata positiva: “Abbiamo vinto la Coppa Ticino Under 17, in finale abbiamo sconfitto il Bellinzona. Un'emozione incredibile, che gioia. Mi è sembrato di toccare il cielo con un dito. E che compagni, abbiamo festeggiato, era un trofeo che volevamo conquistare a tutti i costi. Tutto questo grazie all'allenatore ma anche al Chiasso”.
Ora una pausa dalla scuola e dal calcio. Ma breve perché a luglio si comincia a lavorare.
Ma rimane un'idea che lo sospinge e lo sorregge: “Vorrei diventare un calciatore professionista”.
La gioventù è l'età delle aspirazioni. Si viaggia veloci e leggeri. I sogni vanno inseguiti con determinazione. Si è privi di rimpianti, se si è dato il massimo di stessi.