Del Chiasso
si è parlato poco in queste ultime settimane. È un bene o un male? Spesso e
volentieri in passato la penna è stata presa in mano per illazioni più o meno
campate in aria e critiche che lasciano il tempo che trovano. In questo caso
meglio dire, tirando in ballo il celebre film di René Clair, "il silenzio è
d’oro" o prendere per buono un noto proverbio tedesco: “la cosa più saggia che
si possa fare oggi è tacere”.
Ma è davvero così per il Chiasso? Non ne siamo certi, è questo il motivo che ci ha portati a bussare in questi giorni alla porta degli uffici di Via Primo Agosto. Consapevoli che avremmo anche potuto trovare chiusi i cancelli dello stadio Riva IV, sicuri però - se non ne fosse stato il caso – che Nicola Bignotti, persona che non si è mai accalorata più di tanto sia nei momenti più delicati (ce ne sono stati diversi), sia in quelli entusiasmanti (l’ultimo in quel di Wil con la salvezza acquisita nell’ultima giornata grazie alla rete di Simone Belometti), avrebbe finito con il cedere alla nostra curiosità (tradotto: tenace insistenza di sapere che cosa sta realmente succedendo in ambito società).
È andata abbastanza bene nel senso che il DG pur non potendo, per motivi che possiamo capire, dire tutto quello avremmo voluto sapere da lui e su di lui, risponde alle nostre domande a caldo con logica impeccabile.
Ma è davvero così per il Chiasso? Non ne siamo certi, è questo il motivo che ci ha portati a bussare in questi giorni alla porta degli uffici di Via Primo Agosto. Consapevoli che avremmo anche potuto trovare chiusi i cancelli dello stadio Riva IV, sicuri però - se non ne fosse stato il caso – che Nicola Bignotti, persona che non si è mai accalorata più di tanto sia nei momenti più delicati (ce ne sono stati diversi), sia in quelli entusiasmanti (l’ultimo in quel di Wil con la salvezza acquisita nell’ultima giornata grazie alla rete di Simone Belometti), avrebbe finito con il cedere alla nostra curiosità (tradotto: tenace insistenza di sapere che cosa sta realmente succedendo in ambito società).
È andata abbastanza bene nel senso che il DG pur non potendo, per motivi che possiamo capire, dire tutto quello avremmo voluto sapere da lui e su di lui, risponde alle nostre domande a caldo con logica impeccabile.
Per
rompere il ghiaccio partiamo dagli obiettivi che vi eravate prefissati per la
stagione che avete concluso ad inizio mese: centrati pienamente?
“Ad inizio
stagione ci eravamo posti soprattutto gli obiettivi di fare un calcio di un
certo tipo e di fare giocare i giovani nella seconda parte del campionato.
Sicuramente due obiettivi raggiunti”.
Che cosa
ha funzionato e cosa no:
“Hanno funzionato
sicuramente molto bene lo spirito del gruppo e la grande applicazione al lavoro
di tutti. Non ha per contro ingranato la prima parte (girone d’andata, ndr)
dove abbiamo fatto alcuni passaggi a vuoto che hanno poi avuto risvolti sulla
classifica finale”.
Incombe ora
una nuova stagione, ripeto ‘incombe’: è il termine giusto in questo momento per
il Chiasso?
“Una nuova
stagione è ormai alle porte, sicuramente con nuove ambizioni e nuovi progetti
(…)”.
Il futuro
di Bignotti: Ticino, Romanda o magari in Italia?
“Il futuro
di Bignotti non è importante, lo si saprà comunque a breve”.
Quando e
con chi si allenerà il Chiasso?
“Appena
completata la cessione societaria ci sarà un comunicato ufficiale”.