CALCIO
"Tornerò ad allenare, ho ancora tanta voglia..."
Zinedine Zidane ha parlato del suo futuro e ha ricordato il passato, fatto di vittorie e qualche polemica
Pubblicato il 20.06.2022 11:30
di Red.
Che fine ha fatto Zinedine Zidane? Cosa farà il tecnico francese? Continuerà ad allenare?
Dopo un paio di stagioni vissute ai bordi, l’ex tecnico del Real Madrid è finalmente tornato a parlare del suo futuro.
Vincitore di ben tre Champions League, il nome di Zidane era stato affiancato prima alla nazionale francese e poi al PSG. Ma per il momento sono soltanto voci e il tecnico non si è ancora deciso a tornare in panchina.
In un’intervista a Telefoot, la leggenda del calcio francese, oltre a ricordare alcuni momenti salienti della sua carriera di giocatore e allenatore, ha parlato anche dei suoi progetti.
A soli 49 anni è già diventato nonno, ma è ancora tremendamente giovane per fare l’allenatore.
“Credo di poter ancora dare qualcosa come allenatore: ho tanta passione e la voglia di tornare”.
Tornare e possibilmente vincere ancora, come fece nel Real Madrid.
“Avevamo lavorato tanto e bene, con giocatori incredibili. La squadra mi ha sempre seguito e sostenuto. Per potermi esprimere al massimo ho bisogno di sentirmi bene con la gente con cui lavoro. Altrimenti non può funzionare”.
La finale del Mondiale vinta nel 1998 contro il Brasile grazie a una sua doppietta, la testata a Materazzi e il gran gol contro il Leverkusen nella finale di Champions League.
Zizou ha parlato di tutto:
“Contro il Brasile, Aimé Jacquet mi disse che avrei avuto l’occasione di segnare a palla ferma. Loro marcavano a zona e non erano alti. Ne feci due. Fu una notte stupenda, vissuta con le nostre famiglie. Materazzi? Credo che Lizarazu sarebbe stato l’unico a potermi fermare: non si può tornare indietro e ovviamente non sono orgoglioso per quello che ho fatto. Fa parte della mia carriera e questo fu un momento complicato”.
Nella finale del 2006 ci fu anche il rigore tirato alla Panenka, che diede il provvisorio vantaggio alla Francia.
“Non fu un gesto folle: dissi e me stesso che avrei dovuto fare qualcosa di diverso, in quanto avevo di fronte Buffon che mi conosceva benissimo. Così mi inventai quel rigore”.
Si finisce con il gran gol realizzato in Champions contro il Leverkusen.
“Non so se sia stato il più bello, ma sicuramente è stato tra i più importanti. Fino a quel momento avevo vinto tutto e mi mancava soltanto la Champions. Farlo così è stato qualcosa di magico”.