La
diagnosi è chiara: la Serie A è in continuo declino. I fatti sono
evidenti e sono anche noti.
La
Nazionale ha mancato il Mondiale per due edizioni di fila. Figc e
Lega sono ferme, incapaci di operare un'analisi precisa e
dettagliata. Non esiste nessuna volontà di predisporre delle
riforme. Gli introiti dei diritti televisivi sono scarsi. In dodici
anni solo due vittorie nelle competizioni europee. I
club soffrono una grave crisi finanziaria. Gli stadi sono obsoleti,
la politica e la burocrazia impediscono la costruzione di nuovi
impianti: Inter e Milan hanno presentato la domanda per edificare una
nuova struttura nel 2019, aspettano ancora una risposta.
Paolo
Scaroni, attuale dirigente del Milan, è un manager di lungo
corso, ha avuto incarichi importanti presso Eni ed Enel.
Recentemente
si è così espresso: “La nostra Serie A è diventata una Serie B
se comparata con gli altri campionati europei. Ci hanno superato
tutti o quasi negli ultimi vent'anni. Il risultato è che il prodotto
che offriamo è scarso”.
Ha
poi aggiunto: “Il calcio è sì uno sport, ma è uno spettacolo che
richiede uno stadio bello e possibilmente ben illuminato. Fare
infrastrutture in Italia è un problema drammatico”.
Ha
concluso: “Lo spettacolo dev'essere fatto di tanto gioco e poche
interruzioni: a febbraio Milan-Udinese si è conclusa con 48 minuti e
38 secondi di gioco effettivo contro i 97 complessivi. Così tutto è
noioso”.
Marco
Bellinazzo è un giornalista del “Il Sole 24 Ore”, si occupa
di calcio e contesto economico-finanziario.
Le
sue considerazioni sono dure: “Siamo la Serie D d'Europa. Siamo un
torneo di transizione, non più di destinazione, la dimostrazione
arriva da giocatori di altissima fascia che vogliono rilanciarsi,
dopo aver faticato in Premier. La situazione economica dei club è
pesante”.
Tutto
nella norma. Tutto è immobile. Per il momento non sono previste
novità. Non basta aver toccato il fondo, posto che sempre solo di
calcio si parla.