Arriva da un girone di ritorno in cui ha giocato poco,
nonostante abbia potuto festeggiare la promozione in Bundesliga del suo Werder
Brema.
Di proprietà del Bayern Monaco, Lukas Mai arriva a Lugano con tanta voglia e un curriculum che fa ben sperare. I bianconeri lo hanno coccolato e voluto, come scrive anche il sito del FC Lugano e lui ammette candidamente di aver capito subito che “Lugano poteva essere la scelta giusta”.
Per Lukas, ragazzotto di 190 cm che di testa ha già fatto capire di essere un portento, quella con il Lugano è la prima vera esperienza in una serie A. Insomma, la prova del nove, quella che dovrà consacrarlo e poi chissà, lanciarlo a livelli ancora più alti.
Dovrà rimpiazzare Mijat Maric, che ieri il Team Ticino ha ufficialmente promosso a Talent Manager e che ha scritto pagine importanti del club bianconero: non proprio un compito facilissimo, anche perché Mijat, oltre a essere un ottimo calciatore, era un vero leader. Quando giocava lui il Lugano solitamente non perdeva: le statistiche della scorsa stagione sono infatti impietose.
Lukas ha voglia di imparare l’italiano e fa subito una dichiarazione importante: “Se c’è bisogno di me, anche nello spogliatoio, non mi tiro indietro”.
In punta di piedi sì, ma con personalità e determinazione. Com’è giusto che sia, come ha bisogno la sua nuova squadra.
Del Lugano che difende basso, che “specula” sul contropiede, si è scritto e detto tanto negli scorsi anni. Mai però è convinto di una cosa: “La difesa è importante perché contribuisce anche alla costruzione del gioco”.
Ecco, la sfida di Mai (e di tutta la difesa) è anche questa: difendere sì, ma far ripartire l’azione, cercare di dare geometrie a un gioco che quest’anno dovrà crescere ancora.
Stare a contatto con elementi come Hummels, Boateng o Sule deve per forza avergli lasciato qualcosa di importante. Così come difendere nelle partitelle contro bomber come Lewandowski può essere tranquillamente inserito nel curriculum.
Inevitabile la domanda sul calciatore al quale si ispira: “Sergio Ramos e Virgil Van Dijk”.
Hai detto niente… Benvenuto Lukas. Ora tocca a te.
Di proprietà del Bayern Monaco, Lukas Mai arriva a Lugano con tanta voglia e un curriculum che fa ben sperare. I bianconeri lo hanno coccolato e voluto, come scrive anche il sito del FC Lugano e lui ammette candidamente di aver capito subito che “Lugano poteva essere la scelta giusta”.
Per Lukas, ragazzotto di 190 cm che di testa ha già fatto capire di essere un portento, quella con il Lugano è la prima vera esperienza in una serie A. Insomma, la prova del nove, quella che dovrà consacrarlo e poi chissà, lanciarlo a livelli ancora più alti.
Dovrà rimpiazzare Mijat Maric, che ieri il Team Ticino ha ufficialmente promosso a Talent Manager e che ha scritto pagine importanti del club bianconero: non proprio un compito facilissimo, anche perché Mijat, oltre a essere un ottimo calciatore, era un vero leader. Quando giocava lui il Lugano solitamente non perdeva: le statistiche della scorsa stagione sono infatti impietose.
Lukas ha voglia di imparare l’italiano e fa subito una dichiarazione importante: “Se c’è bisogno di me, anche nello spogliatoio, non mi tiro indietro”.
In punta di piedi sì, ma con personalità e determinazione. Com’è giusto che sia, come ha bisogno la sua nuova squadra.
Del Lugano che difende basso, che “specula” sul contropiede, si è scritto e detto tanto negli scorsi anni. Mai però è convinto di una cosa: “La difesa è importante perché contribuisce anche alla costruzione del gioco”.
Ecco, la sfida di Mai (e di tutta la difesa) è anche questa: difendere sì, ma far ripartire l’azione, cercare di dare geometrie a un gioco che quest’anno dovrà crescere ancora.
Stare a contatto con elementi come Hummels, Boateng o Sule deve per forza avergli lasciato qualcosa di importante. Così come difendere nelle partitelle contro bomber come Lewandowski può essere tranquillamente inserito nel curriculum.
Inevitabile la domanda sul calciatore al quale si ispira: “Sergio Ramos e Virgil Van Dijk”.
Hai detto niente… Benvenuto Lukas. Ora tocca a te.
(Foto Graziano Chiodero)