Antonio
Caggiano usa come sempre il linguaggio che meglio conosce. Passa immediatamente
all’attacco non mandandole a dire a chi gli ha rotto le uova nel paniere e
manifesta vivo disappunto per il comportamento double face di quelle persone che
ha sempre stimato, una in particolare. Ma poi sorride e si entusiasma pensando alla
‘prova generale”, che non è soltanto legata alla nuova stagione calcistica che
partirà il 4 luglio con il primo raduno di staff e giocatori ma è centrata sull’amichevole
di lusso (in Italia) con la Cremonese neopromossa in serie A, a seguire il 13 che
speriamo giorno fortunato anche se non cade di venerdì… Poi quando ci parla degli
arrivi di Michele Foglia, ventiquattrenne attaccante preso dal Chieri, Simone Belometti
– non confermato dal Bellinzona, chissà perché –, Giovanni Italo e Patrick
Rossini (anche loro ex granata) il suo fervore lo spinge a dire “puntiamo in
alto, ancora più in alto”. Intanto, in attesa che si accendano completamente le
luci di Pian Scairolo (nuova tribuna con ristorante: un vero stadio?), c'è una cosa che lo ha fatto incavolare ed è successa l’altro giorno: Andreas
Becchio questa volta lo ha dribblato facendo le valigie per Locarno.
Un modo
di agire antisportivo?
“Sono evidentemente
molto rammaricato, ma non con il giocatore. Nella vita ci sono anche delle
scelte “obbligate”, il comportamento del Locarno però non mi va giù. Andreas
era con noi da diversi anni, ha sposato appieno la nostra causa che significa
stare bene insieme, creare una bella famiglia e cercare di aiutarsi l’uno con
l’altro. Non solo dal lato economico ma anche sul piano umano e pratico in
sostegno alle diverse situazioni della vita. Becchio era un ‘elemento’
importantissimo del nostro progetto, a farmi arrabbiare è il modo come mi è
stato strappato e portato via”.
Che cosa
è successo?
“Gli sono
stati offerti tanti soldi e una miriade di lavoro nel suo ambito.
Posso capire che una simile proposta era irrinunciabile per Becchio. Il
Paradiso, lo dico a chiare lettere, non ha mai e poi mai applicato trattamenti di
questo tipo a nessuno. Noi siamo ben al di sotto di queste cifre".
Fuori di
testa?
“Beh,
offrire così tanti soldi a un giocatore e ricoprirlo di promesse di lavoro è
esagerato. Tanto più che la persona che gli ha offerto tutto questo, mi riferisco ad Angelo Renzetti, non più di
un anno fa a mezzo stampa aveva dichiarato di "non capire perché ci sono
presidenti che investono nel calcio minore piuttosto che dare i soldi al Lugano". Mi sto d’altra parte chiedendo che cosa sia cambiato oggi rispetto a
12 mesi fa visto che si investe in modo spropositato nel calcio di Seconda Lega
regionale. Oltretutto mi sono un po' arrabbiato,quando ho letto che Renzetti si diverte a Locarno: la trova una mancanza di rispetto nei confronti di chi investe, ancorché pochi soldi, con grande fatica nelle società del calcio regionale".
Con molto
meno soldi lei ha ‘disegnato’ una squadra competitiva?
“L’abbiamo
allestita per arrivare alle finali, un obiettivo da considerare dichiarato
tanto quello della passata stagione anche se quest’anno la rosa è stata
rinforzata con alcuni innesti mirati. Senza però fare follie come succede
altrove”.
I nomi?
“La
ciliegina sulla torta l’ho messa giovedì, ci mancava una pedina importante per
il centrocampo che abbiamo individuato in Michele Foglia fino all’altro giorno calciatore
professionista. Simone Belometti è un grande, sono due anni che gli facevo la
corte, penso che per lui e per noi sia l’anno giusto, dal canto suo Patrick
Rossini è quella punta che aspettavamo già prima che andasse al Giubiasco.
Italo? Anche lui è un acquisto mirato, Giovanni i chilometri non li fa solo in
macchina, è veloce come il vento… (si ride, ndr)”.
La
‘bandiera’ biancoverde continuerà a sventolare?
“Se allude a
Russo 100 per cento sicuro, Daniele è una ‘garanzia’. La squadra in pratica è
stata riconfermata tutta, tranne Becchio e Tomas Cocimano che ci ha lasciati
per l’Argentina, gli auguro buona fortuna come pure ad Andreas. Ci sarebbe
ancora una pendenza da eventualmente mettere in conto, vedremo se possiamo
trovare un accordo (si tratterebbe di Marco Ferrara, ndr)”.
Sono da
prevedere altre novità, magari a livello dirigenziale?
“Stiamo
allargando sia la base dello staff tecnico, sia quella della dirigenza. Sono
arrivate persone nuove che aiuteranno il direttore sportivo Stagno nella
gestione della squadra e daranno una mano pure a me”.
Le
squadre di ogni girone sono state portate a 18. Cambia qualche cosa?
“Fondamentalmente
sì, è per questo motivo che stiamo allargando, oltre che rinforzando, la rosa.
È importante avere a disposizione qualche giocatore in più dello stesso livello
in ogni reparto che possa entrare in corso di partita”.
Una
politica, la sua, che si rivela pagante:
“Fintanto
che sarò presidente la filosofia del club non cambierà: i massimi investimenti
che potremo fare sono quelli che facciamo oggi. Se poi qualcuno si avvicinasse
seriamente e concretamente, come ho sempre detto, il FC Paradiso non ha limiti:
le nostre porte sono aperte a tutti”.