Tre allenatori cambiati, una promozione raggiunta dopo un gran finale di campionato e la complicata licenza ottenuta (anche se qualcuno sostiene che il Breitenrain abbia mollato la vetta una volta saputo di non poterla ricevere) e l’incognita di quello che farà la prossima stagione, la prima in Challenge League dopo un decennio.
A Bellinzona, i dubbi di qualche settimana sul progetto Bentancur sembrano essere stati spazzati via da questo mercato in grande stile.
Padula Lenna, Chàcon, Izmirlioglu, Pollero e nelle prossime ore Marchand, Tosetti e Fickentscher. E non è finita qui: probabilmente arriverà ancora un centrocampista di qualità e curriculum.
La strada sembra essere tracciata: è quella di una squadra che vuole lottare per i quartieri alti della Challenge e perché no, provare a giocarsela per la promozione.
Follia? Utopia? Chissà. Forse sì, ma forse no.
Certo, la concorrenza è fortissima questa stagione, ma chi conosce bene patron Bentancur sa che nella sua testa c’è soltanto un’idea: vincere.
Detto di una rosa che alla fine risulterà decisamente competitiva, la grande scommessa a questo punto si chiama David Sesa, un tecnico con poca esperienza, ancorché reduce da due importanti avventure in Belgio e Egitto come assistente.
Toccherà a lui, che da giocatore ricordiamo ricco di estro e fantasia, gestire la passione, a volte tracimante del boss granata e portare gioco e risultati in una piazza che a questo punto ha iniziato a sognare.
Perché se è vero che il Bellinzona è una neopromossa, sia Bentancur che il pubblico adesso si aspettano tanto.
E saranno proprio i tifosi, già dalla partita inaugurale contro il Losanna, che dovranno dare quella spinta che potrebbe fare la differenza.
Ritornati nella seconda categoria del calcio svizzero, adesso devono dimostrare di avere ancora la loro squadra nel cuore. Nonostante il fallimento e gli anni bui del calcio regionale.