Fa tanto
caldo di questi giorni ma a Bellinzona per fortuna c’è abbastanza vento per cui
il clima in qualche modo è accettabile anche quando ci si allena di pomeriggio.
Inoltre l’ambiente attorno allo stadio è sempre molto particolare… I tifosi non
smettono di fantasticare su una squadra di alta classifica (perché non potrebbe
essere così?). Di certo il pallone è in buone mani, la rosa è ben attrezzata
(la Challenge League richiede ovviamente una maggiore competitività), il mister
lavora sapientemente (al di là del 6-1 contro il Lugano II, che non fa comunque
testo, come ha puntualizzato il tecnico, i granata denotano un gran ritmo
atletico e una spiccata vocazione offensiva). Ci sono insomma tutti gli
‘ingredienti’ per fare tornare al Comunale il pubblico dei bei tempi. Che Pablo
Bentancur abbia lavorato per rinforzare la squadra in modo adeguato non ci sono
dubbi. Il debutto è ormai dietro l’angolo, Bellinzona-Losanna è la partita che
fa sognare, ma anche ricordare, tutta la città (rammentate i 16 mila spettatori,
i 4 gol di Paulo Cesar e il debutto di Mario Sergio?). Meglio restare
all’attualità… Abbiamo l’opportunità di parlare con Gaetano Berardi e Rodrigo
Pollero, due innesti molto importanti (in difesa, rispettivamente in attacco). Da
questo nostro primo approccio abbiamo l’impressione che entrambi siano felici
di essere entrati a fare parte di un club intenzionato a ripartire con slancio
nella nuova annata.
Gaetano che
cosa ti ha portato a Bellinzona?
“Il primo
aspetto che ho notato è il grande entusiasmo che c’è in questa squadra e in
questa città per il calcio. Fattori che ho giudicato determinanti. Tornare in
Ticino è per me un’ottima opportunità, sono veramente contento di questa
chiamata”.
A Sion
come ti sei trovato?
“Non è stato
un campionato facile per i vallesani. Per me si è trattato di una parentesi in
carriera di soli 5 mesi (era arrivato a Sion dal Leeds dopo avere fatto furore
con Samp e Brescia, ndr). Diciamo che tutto sommato è andata relativamente bene,
ma ho preferito cambiare”.
Sei a
contatto con nuovi compagni e un nuovo allenatore: che idea ti sei fatto?
“C’è tanta
voglia di fare bene anche da parte mia, credo che la squadra disputerà un
campionato importante. Mi sono trovato subito a mio agio anche se non conoscevo
nessuno dei giocatori. David Sesa invece lo ricordo benissimo quando giocava, so
che da allenatore è molto stimato e apprezzato”.
Il tuo
ruolo preferito?
“Sulla base di
quello ricoperto negli ultimi anni, mi vedrei bene come difensore centrale, a
tre o a quattro è relativo”.
Ed eccoci a Rodrigo
Pollero, capo-cannoniere di ChL con 19 gol nella stagione 2020/21 con lo
Sciaffusa di Murat Yakin. Era proprio destino che l’uruguaiano, già beniamino
del popolo rossoblù, ritrovasse terra ticinese dopo avere vestito anche la
maglia di Zurigo e Losanna.
Rodrigo,
del Chiasso che ricordo hai?
“È stato un
momento bello ma anche difficile. Avevamo raggiunto la salvezza nell’ultima di
campionato… (a Wil, in panchina c’era Andrea Manzo, ndr). I tifosi del Riva IV
mi facevano sentire a casa…”.
Contento
di essere tornato in Ticino?
“Non vedevo
l’ora, soprattutto per la lingua. Non ce l’ho fatta né con il tedesco né con il
francese (sorride)… Però sia Sciaffusa che Losanna mi hanno arricchito molto,
non solo a livello sportivo”.
Il tuo
motto?
“Dare sempre
il 100 per cento”.
Bellinzona
che effetto ti fa?
“Mi fa
respirare aria di pallone…”.