CICLISMO
La grande Bourrelle
Al Tour de France ci si lancia in volata come se si volesse frantumare la riga del traguardo
Pubblicato il 04.07.2022 08:40
di Giorgio Genetelli
Nel giro di pochissimo, lo zapping indemoniato ci propone: ammucchiata al Tour; pubblicità; pilota cinese che affronta la prima curva capovolto in un oceano di detriti al Gran Premio; sospensione della gara; altra pubblicità; il coyote che esplode mentre telefona ma si sa; e allora ancora in Danimarca per altri ruzzoloni.
A questo punto potrebbero anche iscrivere una squadra sponsorizzata ACME, startup di trucchi di scena ed esplosivi: colla sull’asfalto, gallerie finte, binari morti, deltaplani a manovella, dinamite, razzi, mangimi sintetici (bon, quelli li hanno tutte le squadre).
Ormai tanto vale montare il gennaker al divano e lasciarsi trasportare dalla ridda di fremiti, curva dopo curva, spinta su spinta, incrociando le dita e chiudendo gli occhi nei momenti peggiori dicendoci che tanto è solo un film, sapendo che non funzionerà. Sul traguardo precipitano in quattro come se volessero polverizzare la riga - Groenewegen, Van Aert, Philipsen, Sagan –, frantumando invece il fotofinish e l’ultimo coriandolo di serenità.
È la Grande Bourelle, signori miei, che in occitano sarebbe qualcosa come la Grande Rotolata. E non siamo che alla terza tappa. Per le prossime sono previsti ricchi premi ai Combattenti Accaniti, classifica il cui leader indossa una bella maglia color Eruzionevulcanica e che a Parigi riceverà un abbonamento familiare alle pompe funebri, così da motivare ancora un po’ per l’anno prossimo.