Ha segnato
solamente tre gol nella passata stagione, Chef Eric Tia promette di ‘polverizzare’
questo suo record in negativo. Anzi, in positivo! Sì perché quando giocava a
Coira segnava reti a grappoli al punto che il tecnico dei grigionesi rimase
stupito di come un giovane talentuoso come l’ivoriano avesse potuto approdare
in un club di lega inferiore. È stato lo stesso mister che per le capacità tecniche
del giocatore, ne favorì il passaggio allo Zurigo: “L’Under21 mi ha fatto
crescere molto – fa notare il venticinquenne – ma pure a Neuchâtel ho avuto
un’ottima occasione per mettermi in mostra, purtroppo interrotta dal Covid
(“Questo giocatore è una potenza” – dichiarò al suo approdo alla Maladiere Patrick
Bengondo, già granata una ventina di anni fa)”. Da vero innamorato del pallone Eric
afferma di essersi trovato bene, nonostante differenze linguistiche e di
mentalità, anche a Lucerna: “È stata una tappa molto importante della mia
carriera, ero molto giovane, la formazione l’avevo ricevuta dall’Academy del
FCZ. Non ho giocato molto ma è stata ugualmente un’esperienza positiva, diciamo
che ho fatto una specie di apprendistato in una squadra di Super League e
questo mi ha aiutato a crescere e maturare, sia con Thomas Häberli che con Fabio
Celestini. In modo particolare Celestini mi ha insegnato a essere umile, a
capire”. A Bellinzona nella passata stagione sono stati soprattutto i suoi dribbling
e i suoi gesti tecnici a lasciare il segno. Artefice di tanta meraviglia, Eric spera
di regalare belle prestazioni alla neopromossa anche in Challenge League.
Eric,
Bellinzona è una tappa importante per te?
“È il mio
futuro! È la squadra che finora mi ha dato più di tutte la gioia di giocare. Faremo
di tutto per disputare un buon campionato. Sono contento di giocare con il
Bellinzona, i compagni sono meravigliosi. C’è anche da considerare l’aspetto
affettivo della gente”.
Cosa ti ha
colpito in particolare?
“Le pacche
sulle spalle, i tifosi che mi chiedono l’autografo!”.
E della città?
"Ci abito,
Bellinzona è una piazza molto calorosa, abbiamo la fortuna di avere un tifo
anche al femminile. La vita è meno cara che nella Svizzera interna, a me piace
andare al ristorante. Poi c’è tanto sole e in inverno non fa così freddo come a
Lucerna…”.
Inizia
per tutti voi una nuova ‘avventura’ con un nuovo allenatore: come è stato
l’impatto con David Sesa?
“L’ho
conosciuto tre settimane fa, ho saputo che è stato un grande giocatore. Stiamo
lavorando molto bene, siamo impazienti di iniziare il campionato, il mister ci trasmette
grande fiducia”.
Il tuo
obiettivo è di partire titolare, giusto?
“Nel calcio
non si può mai dire ‘voglio partito titolare’! È l’allenatore che fa la
formazione da schierare in campo. Noi giocatori abbiamo il compito di dare
sempre il massimo, ma a decidere è sempre chi è in panchina”.