Il tecnico ora è sulla panchina del Vedeggio
Andrea Manzo: "Spero ancora in una chiamata importante "
L'ex allenatore dei bianconeri parla di Jacobacci, Bottani e del... virus
Pubblicato il 21.12.2020 05:00
di Luca Sciarini
A settembre si è seduto sulla panchina del Vedeggio, compagine di Seconda Lega. Tre gare di campionato e due di Coppa e poi lo stop per il Coronavirus.
Andrea Manzo (59 anni), che nel 2016 allenava il FC Lugano, non ha ancora perso la speranza di poter rientrare nel giro che conta. Intanto si tiene aggiornatissimo.
"Questo lungo periodo in cui non si sta giocando, è utile per aggiornarsi e guardare tante partite. Seguo tutto e vedo una infinità di gare alla televisione".
Le storie di Jacobacci e Raineri insegnano che le cose nel calcio possono cambiare velocemente, vero?
"È proprio così. Bisogna sempre farsi trovare pronti a una eventuale chiamata. Intanto al Vedeggio sto bene, la società è molto seria e si vuole fare un progetto anche con i giovani".
Il suo nome era stato accostato recentemente anche al Bellinzona ma poi non se n'è fatto nulla.
"L'ho letto sui giornali ma io non ho mai sentito nessuno. Bellinzona è una bellissima piazza, a chi non piacerebbe lavorarci"?
Di Jacobacci cosa pensa?
"Lo ritengo molto bravo. Sta portando avanti con grande sagacia un gruppo collaudato con una difesa molto ben organizzata. Mi piace molto questo Lugano, con giocatori che hanno gamba e sono forti nelle ripartenze. Senza la giusta mentalità non pareggi partite come quella di sabato a Berna".
I bianconeri possono puntare all'Europa?
"Assolutamente sì. Il Lugano non è secondo a nessuno. Lo Young Boys non riesce più ad ammazzare il campionato e i bianconeri mi sembrano più tignosi rispetto al Basilea. Perciò li vedo nei primi tre posti".
DI Baldo Raineri allenatore del FC Chiasso invece cosa mi dice?
"È un grande lavoratore, che in queste ultime partite ha aggiustato bene la squadra. Sta adoperando bene i giocatori che ha a disposizione e se la squadra gioca sempre con il coltello tra i denti penso che potrà salvarsi".
Si parla tanto di Bottani in queste ultime settimane. La sua opinione?
"Io purtroppo l'ho allenato poco a Lugano, perché dopo la prima partita fu trasferito al Wil. Mi sembra che sia molto maturato: adesso vede di più la porta e capisce come e dove correre. In questo penso che ci sia anche del merito in Jacobacci. Gli allenatori, se lavorano bene, possono migliorare molto i giocatori. Questo è un bell'esempio".
A proposito di allenatori, chi è il suo preferito?
"Per me il migliore resta Klopp. Quando vedo giocare il suo Liverpool mi diverto sempre".
Quello che stiamo vedendo è calcio vero?
"Sul campo penso di sì, i giocatori danno sempre il massimo. È ovvio che senza il pubblico qualcosa cambia. Credo che le squadre più giovani siano favorite. Soffrono meno la pressione e possono esprimersi più liberamente":
Chiudiamo con questo maledetto virus. Come l'ha vissuto il 2020?
"L'ho vissuto molto male: io sono uno che ha bisogno del contatto con la gente, degli abbracci e delle strette di mani. La distanza mi fa soffrire. Speriamo che presto si possa uscire da questo incubo. Sono fiducioso, il mondo alla fine andrà avanti. Ognuno farà la sua parte e sconfiggeremo questo virus".