Dopo la decisione dei sette stranieri in National League, potrebbe
arrivare un altro duro colpo per i settori giovanili ticinesi.
La Swiss League
infatti starebbe pensando a una nuova formula per vendere autonomamente il
proprio prodotto. Una formula che purtroppo prevede l’esclusione dei club
formatori come i Ticino Rockets e Zugo Academy, risparmiando il
Grasshopper, che era già iscritto al campionato cadetto prima di diventare club
formatore degli ZSC Lions. A rimpiazzare i due probabili esclusi ci sarebbero Basilea e Arosa, per meriti storico sportivi.
Se per l’Arosa si può parlare di un passato importante nell’hockey
svizzero, non lo si può dire altrettanto per il Basilea, la cui storia in LNA è
stata breve e avara di soddisfazioni. È probabile, per non dire certo, che abbiano pensato a questi
due club per questioni economiche.
Arosa, paradiso turistico invernale, ma con
poco altro da fare nel tempo libero, garantirebbe un afflusso alla pista
costante da parte dei propri cittadini e dei turisti, che il sabato sera non
saprebbero dove andare a parte in qualche tipico ristorante.
Nel caso del Basilea si punta probabilmente sul fatto che la città è grande e che non ci sono solo tifosi di
calcio (anche se in passato la pista era spesso desolatamente vuota).
Purtroppo a Biasca e Zugo il campionato cadetto suscita poco interesse e sono veramente poche le persone che accedono agli impianti.
In Ticino
Lugano e Ambrì Piotta sono seguitissime e forse lo sarebbero un po' di più anche i Rockets, se le
partite non fossero in contemporanea o quasi.
Questi cambiamenti avranno però ripercussioni anche
nei campionati giovanili, dove la U20 diventerà U22 e la U17 diventerà U18.
L'obiettivo di chi sta studiando questo progetto è di fornire alle squadre di LNA la possibilità di formare i propri giovani in casa.
Si tratta soltanto
un ritorno al passato: l’innalzamento dell’età permetterà ai giovani di giocare più a lungo negli Juniori, con il rischio però di privarli dell'esperienza di una serie B in cui il ritmo è senza dubbio superiore.
Detto ciò, Rockets Ticino e Academy Zugo sono un patrimonio della formazione dei giocatori e
non dovrebbero sparire per qualche franco in più che le altre società vogliono spartirsi.
Purtroppo queste scelte mettono a dura prova la sopravvivenza dei settori
giovanili ticinesi, linfa vitale soprattutto per l’Ambrì Piotta, che nonostante l’avvento
dei sette stranieri e i probabili cambiamenti in Swiss League, andrà avanti nel progetto
dei giovani, fondamentale per la sua sopravvivenza.
Per il bene dell’hochey ticinese e per il movimento
giovanile in generale speriamo che la Swiss League ritrovi il lume della
ragione e capisca quanto sia fondamentale per i giovani avere un club formatore
in LNB e che le squadre con un bacino d’utenza importante creano introiti ma
non giocatori.