Clarke si aggiudica la volata più acidolattica della storia
del ciclismo, dopo una tappa da funghi allucinogeni, tra spalle lussate e
schivate di ammiraglie incagliate in strade di campagna con sassi spietati che
esistono solo lì, tra Lille e Aremberg.
Gli occhi cadono dalle orbite tra i sobbalzi. Però non è la
Roubaix, qua si lotta per la classifica di tre settimane e tutti cercano di
rimanere aggrappati a quel che resta di sé stessi. Pogacar per poco non sfracella
il futuro, attaccando con la leggerezza dei ragazzi liberi, conquista una
manciata di secondi su Vingegaard e più di due minuti su Roglic. Questi due
sono della stessa squadra, fortissima, sfortunata, devastata e salvata solo da
quel fenomeno di Van Aert, che in maglia gialla e praticamente da solo tira
fuori dal pozzo nero i compagni.
Vingegaard a un certo punto sembra al circo con una bici
gigantesca, passatagli da un compagno alto due metri, e che conduce senza
riuscire a salire sulla sella; Roglic invece cade, si lussa una spalla, se la
rimette a posto da solo seduto su una sedia a bordoinferno e poi riparte. Van
Aert, ruzzolato anche lui e poi pronto a schivare la sua stessa ammiraglia, si
mette lì proletario come nessuno e li ritrascina a distacchi sopportabili.
Ma Pogacar è spettacolare, un corridore quasi senza squadra,
che fa da solo ciò che gli pare e vedremo poi domani sulla Super
Planche-des-Belles Filles se davvero può fare a meno di tutti per catastrofare
il Tour.
Intravisti anche due fantasmi: Hirschi a tirare per duecento
metri e poi più niente (questo ragazzo d’oro non va più, cosa succede? Domanda
già fatta, risposte non pervenute), e Froome – no, dico, Froome, quello che
corse un bel pezzo a piedi, che sembrò a pezzi, che scappò da solo al Giro per
decine di chilometri e vincendolo - a complimentarsi con il compagno Clarke
diversi minuti dopo la vittoria, come un amateur.
Grande spettacolo, okay, ma allora però vale tutto, tipo una
tappa con percorso tra miniere di carbone, gallerie comprese, o la strada del
Mont Saint-Michel con l’alta marea e ammiraglie anfibie da sbarco. Qualcuno di
sadico ci sta pensando di sicuro.