Patrick
Rossini torna in campo al Pian Scairolo! Il super bomber (capocannoniere di ChL
quando giocava nello Sciaffusa e da ultimo tiratore scelto del Bellinzona, 15
reti) ha toccato negli scorsi giorni il cielo con… un gol: “Ho voglia di
spaccare il mondo, sono felicissimo” – ci dice dalla Puglia dove sta
trascorrendo le vacanze con moglie e figli (Eleonora, Leonardo, Vittoria).
Saremmo portati a pensare che Patrick si sia preso una grande rivincita, ma
conoscendo il suo carattere amabile preferiamo dire che sta vivendo un altro
momento ‘magico’ della sua brillante carriera.
Il ragazzo di Giubiasco ha sempre preso le cose con la massima serenità, senza mai agitarsi. Al momento di lasciare i granata aveva affermato: “È stata una mia scelta di vita, dovuta soprattutto a impegni familiari e professionali (gli orari degli allenamenti non combaciavano più con il tempo a sua disposizione, ndr)”. La gioia in lui è sempre stata superiore al rimpianto: “È come se l’avessi fatta anch’io la promozione, per il Bellinzona mi metto una mano sul cuore”.
Benedetta l’aria di mare…, con semplicità ed eleganza Patrick qualcosina in più ce la dice. Sottovoce… “Quando dall’alto si manifestavano circostanze su chi dovesse giocare, un po’ me la prendevo. Per me chi merita deve giocare. Ero venuto a trovarmi in una fase in cui non volevo creare discussioni e tantomeno polemiche”. Una situazione non facile da gestire per un giocatore di grande esperienza (tantomeno per un allenatore, emblematico il ‘caso’ di Jean-Michel Aeby): “Il calcio oggi è un po’ diverso rispetto a ieri, manca di continuità. E cambia velocemente!”.
Il ragazzo di Giubiasco ha sempre preso le cose con la massima serenità, senza mai agitarsi. Al momento di lasciare i granata aveva affermato: “È stata una mia scelta di vita, dovuta soprattutto a impegni familiari e professionali (gli orari degli allenamenti non combaciavano più con il tempo a sua disposizione, ndr)”. La gioia in lui è sempre stata superiore al rimpianto: “È come se l’avessi fatta anch’io la promozione, per il Bellinzona mi metto una mano sul cuore”.
Benedetta l’aria di mare…, con semplicità ed eleganza Patrick qualcosina in più ce la dice. Sottovoce… “Quando dall’alto si manifestavano circostanze su chi dovesse giocare, un po’ me la prendevo. Per me chi merita deve giocare. Ero venuto a trovarmi in una fase in cui non volevo creare discussioni e tantomeno polemiche”. Una situazione non facile da gestire per un giocatore di grande esperienza (tantomeno per un allenatore, emblematico il ‘caso’ di Jean-Michel Aeby): “Il calcio oggi è un po’ diverso rispetto a ieri, manca di continuità. E cambia velocemente!”.
Patrick,
una battuta per cominciare. Anche tu sei stato veloce come un fulmine a cambiare
squadre…
“A dire il
vero con il Paradiso i contatti erano stati avviati già sei mesi fa. Il
direttore Stagno mi aveva voluto fortemente a gennaio, non in modo assillante
sia chiaro. Ma ho ‘sentito’ che aveva una forte stima per la mia persona”.
Un’occasione
imperdibile:
“Stavo
cercando un posto di lavoro, il Paradiso oltre ad avere ambizioni sportive mi
ha aiutato in campo professionale”.
Un
rapporto che è andato sempre più consolidandosi:
“Esatto. Ho
preferito aspettare perché avevo in corso una scuola e non avrei potuto
garantire il tempo necessario per gli allenamenti. Sarebbe stato un impegno
troppo grosso, adesso la scuola è terminata. E sono pronto a una nuova sfida!”.
Ti sei
incontrato anche con Caggiano?
“Certamente,
Caggiano mi ha fatto una bella impressione. Ci siamo capiti al volo senza
perderci in chiacchiere inutili. Mi ha semplicemente detto "vieni a giocare
da noi". È un presidente animato da grande passione e che nutre grandi
ambizioni. Fa proprio al caso mio…”.
Con i
tuoi nuovi compagni come sei messo?
“Ho il
vantaggio di conoscere tanti giocatori e di essere amico di più di uno di loro
(ci fa il nome di Simone Belometti con il quale ha spartito da ultimo lo
spogliatoio granata, ndr). Li raggiungerò una settimana dopo in quanto la data
delle mie vacanze l’avevo fissata già l’anno scorso. Non vedo l’ora di
abbracciare tutti!”.
Che cosa
è stato determinante per fare scattare in te questa scintilla?
“È difficile
da descrivere… Mi è per davvero mancato il calcio in questi ultimi mesi, a
Giubiasco non ho potuto giocare molto a causa di un infortunio”.
Conoscevi
già Roberto Gatti?
“Personalmente
no, me ne hanno parlato tutti bene. Mi hanno detto che predilige un bel gioco
offensivo fatto di cross in area. È quello che mi ci vuole! (Patrick di testa è
irresistibile, ndr)”.
Mister, presidente e direttore sportivo fanno
leva su un bomber di peso, impaziente di dimostrare le sue doti di goleador
anche con la maglia biancoverde.