CALCIO
L'eldorado di Santiago Miranda
Il 21.enne argentino è entusiasta di Bellinzona
Pubblicato il 09.07.2022 10:12
di Enrico Lafranchi
Giovane e promettente giocatore, Santiago Miranda quando è arrivato a Bellinzona sperava probabilmente di avere trovato l’eldorado… Non per vantarsi delle sue origini (è nato ad Eldorado), tantomeno per richiamare il titolo del famoso western con Wayne e Mitchum che tra gli interpreti ha anche James Caan, scomparso proprio in questi giorni. Assolutamente no, il motivo è molto più semplice: il calcio!
Con Jean-Michel Aeby è stato amore a prima vista, il mister lo ha regolarmente schierato sulla fascia di una difesa di ferro. Sarebbe ingeneroso verso i suoi compagni di reparto (Basic in particolare) attribuirgli tutti i meriti, però i 3 punti conquistati dai granata a Bavois sono meritevolmente suoi: la rete del pesantissimo 0-1 l’ha infatti firmata lui. Ma nel calcio, come abbiamo appena sentito da Patrick Rossini (che di partite ne ha pure decise più di una…), le cose cambiano velocemente. Quando la squadra è passata nelle mani di Schällibaum il ventunenne argentino si è visto relegato in un angolo della panchina al punto da giocare solo una delle finali, e neanche per intero, quella contro l’Etoile Carouge. Nelle altre quattro partite neanche un frammento! Chissà che quest’anno non sia la volta buona visto che è arrivato il momento della sua completa maturazione (a livello psico-fisico). Anche Centinaro l’abbiamo visto felicissimo di essere tornato granata (era accompagnato dal suo manager Christian Jimenez giunto appositamente da Barcellona). Purtroppo anche Tommaso con l’accigliato mister basilese non ha giocato una sola partita per 90 minuti.
Santiago, come ti trovi a Bellinzona?
“Molto bene, e non solo per il tempo. La città è molto bella, inoltre sono contento di fare parte di questa squadra. Stiamo facendo il possibile per arrivare al cento per cento alla prima partita con il Losanna”.
Eri già stato in Ticino?
“No, è la prima volta. Sarei contento di rimanervi, spero di fare un buon campionato”.
Da come parli bene l’italiano non hai i problemi linguistici della Svizzera interna:
“Francamente detto non ne ho mai avuti, sono arrivato in Svizzera con i miei genitori quando avevo un anno. Le scuole le ho fatte tutte a Wil, in casa parliamo spagnolo,”.
Un’esperienza positiva anche a livello calcistico?
“Molto positiva, con il Wil ho fatto il mio esordio in prima squadra giocando tre partite. La Challenge League è un campionato molto duro e difficile ma reputo sia un bene per noi in modo che il Bellinzona diventi ancora più forte”.
Tutto bene con Alex Frei?
“Un bravissimo allenatore, anche lui come Sesa è stato un grande giocatore”.
La cosa che più ti è piaciuta da quando sei qui?
“Il calore e l’affetto dei tifosi”.
Si vede che le tue prestazioni non sono passate inosservate…
Ci risponde con uno smagliante sorriso correndo verso alcuni dei suoi compagni che lo stanno aspettando…
Sicuramente questo clima ha aiutato molto Santiago nel suo ambientamento in una città a lui sconosciuta sino a pochi mesi fa. David Sesa ha portato grande equilibrio e moderazione nella squadra. E un entusiasmo crescente. Lo si nota anche negli altri ragazzi provinati.