CALCIO
"Lugano casa nostra ma qui mi trovo benissimo"
Alexander Muci, fratello di Nikolas, è uno dei nuovi portieri dell'ACB
Pubblicato il 10.07.2022 08:02
di Enrico Lafranchi
Di sicuro non è stato lui a scegliere, a selezionarlo tra i portieri granata è stato Pablo Bentancur. E quando il patron si muove in prima persona si può stare sicuri che non si tratta di quattro passi fra le nuvole… Le sue idee e competenze non sono campate in aria! Per Alexander a Lugano si è chiusa la stagione della definitiva consacrazione. Il portierone, che ha raggiunto gradualmente maturità e sicurezza, ha piena consapevolezza dei propri mezzi. Sa benissimo che in Challenge League ci vuole un fisico bestiale (state tranquilli, ce l’ha…). È smanioso di fare questo salto in avanti.
Ripartiamo dalla Under bianconera (Team Ticino), una stagione di grande sofferenza:
“In effetti siamo partiti nel girone di ritorno con soli 7 punti, praticamente costretti a fare risultato ogni partita. Per fortuna sono arrivati in squadra giocatori di grande esperienza, come Bolzoni e Josipovic, che hanno avuto l’umiltà di schierarsi in una Under 21 rivelandosi autentici uomini chiave. La sofferenza che abbiamo provato ci ha fatto capire, nel mio caso specifico, che noi giovani possiamo ambire anche a qualche palcoscenico un po’ più alto”.
Non è venuto in vostro aiuto anche un certo Nikolas?
(Ride) “Beh, Nikolas non ha avuto dalla sua una stagione semplice a livello mentale perché quando un ragazzo fa un salto così grande come gli è successo non è facile. Ha segnato tanto realizzando le reti della salvezza, un po’ come Zoran (gol partita dell’ex rossoblù sia contro il Balzers che il Wettswil Bonstetten, partita – quest’ultima - da 6 punti con doppietta fondamentale di Nikolas, ndr).
Storcerai il naso se dico che tuo fratello è più famoso di te?
“Assolutamente no! Io ero già da qualche anno nella rosa del Lugano, Nikolas ha indubbiamente avuto un impatto maggiore quando è arrivato. Ha fatto dei buoni numeri nelle giovanili. Meritatamente”.
Ti giro questa domanda, sicuramente off limits, che prende il titolo di un noto film di Elvis the Pelvis. Fratelli rivali?
(…) “La mia gioia è troppo grande per non augurare a Nikolas grosse soddisfazioni anche a Wil. Anche perché sono dell’opinione che a un certo punto per un giovane sia fondamentale uscire dalla propria zona. È vero che calcisticamente si può crescere dappertutto ma come uomo rimanere a casa a volte è limitante”.
Domenica (oggi) c’è la partitissima con il Monza, speri di esserci?
“Io ci sono al 100 per cento, chiaramente decide il mister per il mio debutto. Se dovesse arrivare qualcun altro (con Alexander abbiamo parlato venerdì, ndr) sono pronto anche mentalmente. Mi metto in gioco comunque”.
Come è stato l’impatto con il Bellinzona?
“Sono qui da pochi giorni, dei nuovi compagni ne conoscevo solo un paio, mi hanno accolto tutti molto bene, anche mister Sesa. In altre parole mi sono sentito subito integrato nel gruppo, sono contento”.
Rimani molto affezionato al Lugano:
“Lugano è sempre una piazza speciale, sia per me che per mio fratello è stata casa per molto tempo. Sono dei ragazzi fantastici, andrò presto a salutarli”.
Hai lavorato anche con Cao?
“Certo, Cao è una persona squisita, è il simbolo dei colori bianconeri. Anche Luca Redaelli (responsabile portieri Academy-U 21) mi ha dato una grande mano. La lista delle persone che devo ringraziare è molto lunga…”.  
Pure con Lorenzo Colombo?
“Sì, a Chiasso quando ci sono stato per circa due mesi prima di essere richiamato a Lugano perché avevano avuto un’emergenza portieri. In panchina c’era Stefano Maccoppi, con Colombo ho potuto lavorare molto bene: è un ottimo preparatore”.