Tennis
Djokovic il dominatore
Il serbo ha conquistato il prestigioso torneo londinese per la settima volta
Pubblicato il 11.07.2022 06:53
di Angelo Lungo
Wimbledon ha celebrato se stesso. Il Centre Court ha compiuto 100 anni. È questa la notizia più saliente dell'ultima edizione. Un torneo che conferma una tradizione imperitura, quella capace di oltrepassare l'effimero e veloce presente e definisce il passato come l'unica realtà. Un protocollo che non ammette deroghe, forte di un fascino duraturo. Una liturgia che ha regole che vengono rispettate e che non sono messe in discussione, nonostante l'incedere del tempo che reclama novità e cambiamenti. L'erba, ora, viene messa in disparte per un anno. Si tratta di una superficie negletta, ha bisogno di cure amorevoli e faticose. Troppo complicato. Il circuito necessita di altro.
È calato il sipario sul torneo, lo spettacolo che è andato in onda ha avuto il finale consueto. Vincono sempre gli stessi: è l'estensione del dominio della norma.
Il tennis, per il momento, non ha sussulti. Non c'è nessun nuovo che avanza. Le figure di Federer, Nadal e Djokovic sono troppo ingombranti. Il serbo ha trionfato e non poteva essere altrimenti. Era scontato. Si sperava nei colpi del funambolico e redivivo Kyrgios, ma il talento senza controllo rimane un puro esercizio estetico. Nadal e Djokovic sono ultratrentenni, ma hanno una potente e letale forza mentale che annichilisce gli avversari. Il racconto del tennis riguarda solo le loro gesta. Tutto il resto rimane un dettaglio. Numeri impressionanti. È un'egemonia incontrastata, a cui solo l'età metterà fine. Sarà il corso naturale della vita: l'anagrafe. La concorrenza non preoccupa, è velleitaria. Medvedev, Zverev, Tsitsipas sono giocatori di “mezzo”, vinceranno solo quando gli sarà consentito. Hanno una continuità limitata e un carisma estemporaneo.
Sinner e Alcaraz sono delle mere speranze. Rappresentano l'auspicio di un ricambio. E suscitano un dubbio: sapranno essere anche dei personaggi?
Il gioco è monotematico: preponderanza del servizio e bordate da fondocampo.
L'erba londinese era spelacchiata solo sulla linea di fondo, nei pressi della rete era intonsa. Una mestizia lenita da qualche smorzata e da sparute volée.