CALCIO
Il portiere che non ti aspettavi...
Joël Kiassumbua, il nuovo numero 1 del Bellinzona, si è già innamorato della città
Pubblicato il 12.07.2022 11:06
di Enrico Lafranchi
Appena contattato da un blitz di Pablo Bentancur, Joël Kiassumbua non ci ha pensato due volte a mettersi a disposizione. L’atteggiamento e i propositi del padre-padrone del Bellinzona gli sono subito piaciuti, una coincidenza favorevole ancorché fortunata (da un po’ era in attesa di rimettersi in gioco dopo la sua uscita dal Servette). Nazionale della Repubblica Democratica del Congo (selezionatore Hector Cuper, una ventina di anni fa in casa Inter si era portati a credere che l’argentino potesse diventare il nuovo “mago” di Moratti…) è stato campione del mondo con la U17 rossocrociata. Da noi è ricordato per essere stato a Lugano, oltre San Gottardo ha giocato a Ginevra (dove ha lasciato il segno) e nel Wohlen allenato, guarda caso, da David Sesa. È contento di essere tornato in Ticino e di avere ritrovato qualcosa che gli piace particolarmente: il colore granata. Una cosa molto bella: domenica dopo la partita con il Monza di Stroppa e Galliani è stato tra i primi ad augurare ogni bene a Gino Klein che era andato a salutare la squadra negli spogliatoi.
Oggi hai fatto un debutto che ha convinto tutti, prendilo pure per un complimento:
“Grazie, penso di avere fatto bene (intervento strappa applausi su una palla che era sembrata finire nel sacco sotto l’incrocio dei pali, ndr), era importante non subire reti. Vorrei sempre restare a zero…”.
Il Ticino era già un po’ tuo, contento di esserci tornato?
“Sì, molto contento. Bellinzona è una bella squadra e anche una bella città: ci abito! (Joël non è il primo granata entusiasta della città dei castelli UNESCO, ndr). Conosco già un po’ di giocatori (fa il nome di Matteo Tosetti, ndr), anche con gli altri c’è subito stato feeling”.
A Wohlen hai lavorato con Sesa:
“Posso dire soltanto cose positive su David. È un ex giocatore di grande qualità, ha giocato nel Napoli, nella nazionale svizzera… Per me è sempre stato un grande esempio. Si è rivelato anche un ottimo mister, a Wohlen mi ha trasmesso un’incondizionata fiducia. È per questo motivo che sono qua!”.
A Ginevra hanno parlato e scritto molto bene di te:
“Al Servette sono rimasto tre anni ma adesso sono qui in Ticino…”.
Com’è andata con Alain Geiger?
“Fa un bel lavoro con il Servette. È un bravo allenatore anche lui, ma di un’altra generazione…”.
A Bellinzona hai ritrovato il colore granata:
“È vero, adoro questo colore, penso che mi faccia anche bene” (Ride).
L’avventura in Challenge parte tra pochi giorni, che cosa possiamo aspettarci?
“Vogliamo iniziare nel migliore modo, la stagione sarà lunga. Abbiamo effettuato tre settimane di preparazione, ci necessita ancora un po’di tempo per conoscerci tutti. Ma sono positivo per il nostro debutto in campionato. Anche con il Monza, squadra della serie A italiana, abbiamo disputato una bella partita. Questo ci dà morale".