Appena
contattato da un blitz di Pablo Bentancur, Joël Kiassumbua non ci ha pensato
due volte a mettersi a disposizione. L’atteggiamento e i propositi del
padre-padrone del Bellinzona gli sono subito piaciuti, una coincidenza
favorevole ancorché fortunata (da un po’ era in attesa di rimettersi in gioco
dopo la sua uscita dal Servette). Nazionale della Repubblica Democratica del
Congo (selezionatore Hector Cuper, una ventina di anni fa in casa Inter si era
portati a credere che l’argentino potesse diventare il nuovo “mago” di
Moratti…) è stato campione del mondo con la U17 rossocrociata. Da noi è
ricordato per essere stato a Lugano, oltre San Gottardo ha giocato a Ginevra
(dove ha lasciato il segno) e nel Wohlen allenato, guarda caso, da David Sesa.
È contento di essere tornato in Ticino e di avere ritrovato qualcosa che gli
piace particolarmente: il colore granata. Una cosa molto bella: domenica dopo
la partita con il Monza di Stroppa e Galliani è stato tra i primi ad augurare
ogni bene a Gino Klein che era andato a salutare la squadra negli spogliatoi.
Oggi hai
fatto un debutto che ha convinto tutti, prendilo pure per un complimento:
“Grazie,
penso di avere fatto bene (intervento strappa applausi su una palla che era
sembrata finire nel sacco sotto l’incrocio dei pali, ndr), era importante non
subire reti. Vorrei sempre restare a zero…”.
Il Ticino
era già un po’ tuo, contento di esserci tornato?
“Sì, molto
contento. Bellinzona è una bella squadra e anche una bella città: ci abito! (Joël
non è il primo granata entusiasta della città dei castelli UNESCO, ndr).
Conosco già un po’ di giocatori (fa il nome di Matteo Tosetti, ndr), anche con
gli altri c’è subito stato feeling”.
A Wohlen
hai lavorato con Sesa:
“Posso dire
soltanto cose positive su David. È un ex giocatore di grande qualità, ha
giocato nel Napoli, nella nazionale svizzera… Per me è sempre stato un grande
esempio. Si è rivelato anche un ottimo mister, a Wohlen mi ha trasmesso un’incondizionata
fiducia. È per questo motivo che sono qua!”.
A Ginevra
hanno parlato e scritto molto bene di te:
“Al Servette
sono rimasto tre anni ma adesso sono qui in Ticino…”.
Com’è
andata con Alain Geiger?
“Fa un bel
lavoro con il Servette. È un bravo allenatore anche lui, ma di un’altra
generazione…”.
A
Bellinzona hai ritrovato il colore granata:
“È vero, adoro
questo colore, penso che mi faccia anche bene” (Ride).
L’avventura
in Challenge parte tra pochi giorni, che cosa possiamo aspettarci?
“Vogliamo
iniziare nel migliore modo, la stagione sarà lunga. Abbiamo effettuato tre
settimane di preparazione, ci necessita ancora un po’di tempo per conoscerci
tutti. Ma sono positivo per il nostro debutto in campionato. Anche con il Monza, squadra della serie A italiana, abbiamo
disputato una bella partita. Questo ci dà morale".