LA PERLA DEL CRIS
Ciao Valascia, il tuo fresco ci mancherà...
Manca ancora un difensore e poi l'Ambrì è completo: spiace per Sciaroni...
Pubblicato il 15.07.2022 08:18
di Crsitiano Perli
Nella canicola iniziano a manifestarsi i primi scompensi fisici che andrebbero combattuti con un po’ di frescura. Quando il pinguino non riesce a soddisfare questo bisogno, benché sia oramai al massimo della sua potenza, ecco che la mente cerca conforto nei gelidi mesi invernali.
Certo, non c’è più la vecchia amata Valascia che ci regalava inverni rigidi. Per essere certi di non ricadere in pensieri troppo nostalgici, ce la stanno proprio demolendo. Adesso, infatti, nella nuova pista, l’inverno è più mite: che sia anche questo un effetto del surriscaldamento climatico?
Scherzi a parte, fra un calice di bollicine e una fetta d’anguria, la voglia di tornare a masticare hockey sta riaffiorando e mi sono detto: “Dai, diamo un’occhiata ai movimenti di mercato!”.
Partiamo da un presupposto che deve essere un caposaldo nella testa di ogni tifoso: “stranieri a parte, l’Ambrì Piotta visto lo scorso anno era una squadra tosta”.
Viste le partenze e gli arrivi, è emblematico come manchi almeno un difensore di peso. Va bene i fratelli Dotti cresciuti esponenzialmente l’anno passato potranno prendere in mano la retrovia con sicurezza e l’innesto dello straniero di cui si dicono meraviglie (poi parla la stessa lingua del portiere…), ma, pur concedendo all’amico Armando che mi dice su Zündel “l’è fort!”, a mio parere lì manca qualcosa.
Considerato come i difensori di qualità siano merce rara e i club cercano di blindarli, quel qualcosa che manca potrebbe anche arrivare dal mercato stranieri. In fondo, portierone, due difensori dietro e un tridente di qualità davanti potrebbe anche essere garanzia di buoni equilibri.
Poi a Luca l’arduo compito di capire se formare una parade sturm con una sola linea delle meraviglie o sparpargliarli per equilibrare le forze che scendono sul ghiaccio nell’arco dei sessanta minuti.
Come accennato prima, davanti c’è ancora posto almeno per uno straniero offensivo: dovrà essere un cecchino, uno di quelli che ti butta dentro anche i moscerini. La curva ha bisogno come il pane di un giocatore che trascini l’entusiasmo, ma non solo per le giocate come fu per Kubalik. Capitemi: sogno uno alla Dale McCourt, alla Erik Westrum, alla Jean Guy Trudel, tanto per buttar là qualche nome, leader dentro e fuori la pista, con il quale immedesimarsi.
Infine due considerazioni.
La prima riguarda l’assetto del nuovo campionato. Tutti usano parole roboanti per quanto riuguarda l’innalzamento degli stranieri a sei unità immaginando di vedere un campionato stellare. Non ne sono convinto. Certo, i portieri, si sta vedendo, sono quelli che saranno più sotto pressione e il loro spazio tenderà a esaurire le gabbie difese da rossocrociati per l’afflusso di manodopera straniera, ma a livello di difensori e attaccanti non è da attendersi solo lo sbarco di marziani sulle piste svizzere. Ambrì insegna, spesso e volentieri da fuori confine arrivano anche giocatori mediocri che faticano a confronto con i nostrani. Quindi non mi aspetto che da settembre in Svizzera si vedranno partite di livello NHL, sarà il nostro campionato, con le solite a giocarsela e le altre a sperare di fungere da outsider.
Il secondo riguarda il mercato delle altre squadre. Vedere Sciaroni che firma ad Ajoie è una ferita al cuore, ma se il ritorno al figliol prodigo dopo aver sperperato i suoi anni migliori in lidi lontani proprio non gli garba… o Paolo ha valutato di non doverlo riportare a casa… beh… me ne farò una ragione.
Adesso però scusate, ma è ora d’aperitivo; mi attende una boccia di Charme e il rituale tuffo in piscina. Prima del ghiaccio accompagnato da birra e bratwurst (o pommes frites con hamburger per i meno nostalgici) c’è ancora un po’ di esate da vivere.