Non tutti ci
crederanno ma Bellinzona-Losanna, grande prima di campionato sabato al
Comunale, merita per davvero un tuffo nel passato, anzi per chi ha una certa
età (come noi) anche due… La partitissima della stagione 1986/87 è sicuramente
ancora nella memoria di tanti tifosi e anche di noi ‘addetti ai lavori’. Ce la tengono
viva due cari colleghi, purtroppo scomparsi. Gianfranco Chiozzani, giornalista sportivo
del quotidiano “Popolo e Libertà, era rimasto impressionato di quanto fosse
partecipe il pubblico a quell’incontro (17 mila spettatori): “In tutta la
carriera non ho mai visto il pubblico della tribuna seguire la partita per 90
minuti in piedi”. Sui gol (4) di Paulo Cesar e gli assist (4) di Mario Sergio,
‘Gi.Chio’ era stato lapalissiano: “Una partita, la loro, da protagonisti
assoluti. Semplicemente strepitosi!”. Al Comunale si ballava il samba, sul piazzale
dello stadio c’erano torpedoni provenienti da nord e da sud… Sì, pullman anche
da oltre San Gottardo e qualcuno persino da oltre confine! Incredibile:
all’annuncio dell’arrivo di Mario Sergio ad attendere il brasiliano sul
piazzale della Stazione antistante l’Hotel Internazionale, dove era stata
organizzata una conferenza stampa con tanto di staff e giocatori, e lungo tutto
il viale c’era una fiumana di gente: qualcosa come 3000 persone, secondo i
cronisti locali. Un’ esagerazione? L’altro collega, Luigi Arrigo, forte in
statistiche e intramontabile capo-stampa dell’ACB, aveva calcolato una media di
“11.300 spettatori in 11 gare” e la presenza di “ben 800 tifosi al primo
allenamento di Mario Sergio” (tragicamente perito nel 2016 in una disgrazia aerea
quando aveva abbracciato la carriera di giornalista). Il resoconto del popolare
Luigino: “Un vero exploit nostrano, oltre alla torcida, alla bola de samba sotto
i pioppi maestosi del Comunale impera il calcio con la C maiuscola”. Qualcosa
di veramente entusiasmante, una stagione unica. I granata erano allenati dal
grande Peter Pazmandy di cui ricorre quest’anno il decimo anniversario della
sua scomparsa. Alla presidenza Felice Lazzarotto, dirigente lungimirante ed
appassionato che ci ha pure lasciati. Ci sarebbe ancora tantissimo da raccontare
sugli ‘attori’ di quel Bellinzona d’annata, passando da Philippe Fargeon che
durante la sosta invernale se n’era andato a Bordeaux dai Girondins per
arrivare al debutto del giovanissimo Kubilay Türkyilmaz che Chico Bonzanigo,
pensate un po’, era andato a ‘ripescare’ in una squadra di calcio minore, l’US Semine.
In questo contesto volevamo ricordare quanto fosse contagioso l’entusiasmo
della tifoseria per la squadra del cuore, sia dentro che fuori lo stadio, dentro
e fuori la città. Andando indietro di altri 25 anni c’è un altro flashback
istantaneo di un Bellinzona-Losanna…
… La
finalissima di Coppa Svizzera
Il foglio
rosa del lunedì che nelle edicole delle stazioni FFS andava a ruba in un attimo
aveva dedicato un’intera pagina all’ACB finalista di coppa. In una nitidissima
foto (cosa eccezionale per quell’epoca) si riconoscono oltre ai nomi dei
giocatori (Rossini, Buzzin, Poma, Resenterra, Romagna, Bernasconi, Righini,
Baldassari, Simoni, Pellanda, Rebozzi, Dattrino, Marioni, Lurati, Definti,
Pedrazzoli, Yrfeld, Pesce) l’allenatore Oscar Pelli, il CT Chico Bonzanigo e il
massaggiatore Egidio Arrigo, padre del giornalista. I granata, militanti in
serie B, capitolarono di fronte ai fortissimi vodesi dei nazionali Künzi,Tacchella,
Dürr, Grobety, Vonlanthen, Vonlanden, Hosp, Rey nei tempi supplementari dopo
avere sfiorato il gol della vittoria con il mitico Sebastiano Buzzin. Rinaldo
Giambonini su “Lo Sport Ticinese” N. 17 del 24 aprile 1962: “Potevano vincere
anche i granata, non si è notato un divario tra la squadra seconda in
classifica della divisione nazionale A e la terza della B. Il Bellinzona ha
perso (4-0) ma è uscito a testa alta tra gli applausi dei 23 mila spettatori”.
Nel “biglietto del direttore” Aldo Sartori aveva scritto di “partita che per 90
minuti ha lasciato in sospeso il pubblico davanti a un grande interrogativo”. E
sottolineava quanto lo sport ticinese fosse vivo e vitale: “L’ha dimostrato
l’HC Ambri Piotta che ha portato in Ticino la Coppa svizzera di hockey, così
come l’ha confermato Attilio Moresi che ha vinto l’ultimo Giro della Svizzera”.
(Nella foto da sin. Paulo Sergio, il pres. Felice Lazzarotto e Mario Sergio)