CALCIO
Quando a Bellinzona si ballava il samba
Nella stagione 1986/87 17 mila persone affollarono il Comunale per la partita con i vodesi
Pubblicato il 16.07.2022 09:33
di Enrico Lafranchi
Non tutti ci crederanno ma Bellinzona-Losanna, grande prima di campionato sabato al Comunale, merita per davvero un tuffo nel passato, anzi per chi ha una certa età (come noi) anche due… La partitissima della stagione 1986/87 è sicuramente ancora nella memoria di tanti tifosi e anche di noi ‘addetti ai lavori’. Ce la tengono viva due cari colleghi, purtroppo scomparsi. Gianfranco Chiozzani, giornalista sportivo del quotidiano “Popolo e Libertà, era rimasto impressionato di quanto fosse partecipe il pubblico a quell’incontro (17 mila spettatori): “In tutta la carriera non ho mai visto il pubblico della tribuna seguire la partita per 90 minuti in piedi”. Sui gol (4) di Paulo Cesar e gli assist (4) di Mario Sergio, ‘Gi.Chio’ era stato lapalissiano: “Una partita, la loro, da protagonisti assoluti. Semplicemente strepitosi!”. Al Comunale si ballava il samba, sul piazzale dello stadio c’erano torpedoni provenienti da nord e da sud… Sì, pullman anche da oltre San Gottardo e qualcuno persino da oltre confine! Incredibile: all’annuncio dell’arrivo di Mario Sergio ad attendere il brasiliano sul piazzale della Stazione antistante l’Hotel Internazionale, dove era stata organizzata una conferenza stampa con tanto di staff e giocatori, e lungo tutto il viale c’era una fiumana di gente: qualcosa come 3000 persone, secondo i cronisti locali. Un’ esagerazione? L’altro collega, Luigi Arrigo, forte in statistiche e intramontabile capo-stampa dell’ACB, aveva calcolato una media di “11.300 spettatori in 11 gare” e la presenza di “ben 800 tifosi al primo allenamento di Mario Sergio” (tragicamente perito nel 2016 in una disgrazia aerea quando aveva abbracciato la carriera di giornalista). Il resoconto del popolare Luigino: “Un vero exploit nostrano, oltre alla torcida, alla bola de samba sotto i pioppi maestosi del Comunale impera il calcio con la C maiuscola”. Qualcosa di veramente entusiasmante, una stagione unica. I granata erano allenati dal grande Peter Pazmandy di cui ricorre quest’anno il decimo anniversario della sua scomparsa. Alla presidenza Felice Lazzarotto, dirigente lungimirante ed appassionato che ci ha pure lasciati. Ci sarebbe ancora tantissimo da raccontare sugli ‘attori’ di quel Bellinzona d’annata, passando da Philippe Fargeon che durante la sosta invernale se n’era andato a Bordeaux dai Girondins per arrivare al debutto del giovanissimo Kubilay Türkyilmaz che Chico Bonzanigo, pensate un po’, era andato a ‘ripescare’ in una squadra di calcio minore, l’US Semine. In questo contesto volevamo ricordare quanto fosse contagioso l’entusiasmo della tifoseria per la squadra del cuore, sia dentro che fuori lo stadio, dentro e fuori la città. Andando indietro di altri 25 anni c’è un altro flashback istantaneo di un Bellinzona-Losanna…
… La finalissima di Coppa Svizzera
Il foglio rosa del lunedì che nelle edicole delle stazioni FFS andava a ruba in un attimo aveva dedicato un’intera pagina all’ACB finalista di coppa. In una nitidissima foto (cosa eccezionale per quell’epoca) si riconoscono oltre ai nomi dei giocatori (Rossini, Buzzin, Poma, Resenterra, Romagna, Bernasconi, Righini, Baldassari, Simoni, Pellanda, Rebozzi, Dattrino, Marioni, Lurati, Definti, Pedrazzoli, Yrfeld, Pesce) l’allenatore Oscar Pelli, il CT Chico Bonzanigo e il massaggiatore Egidio Arrigo, padre del giornalista. I granata, militanti in serie B, capitolarono di fronte ai fortissimi vodesi dei nazionali Künzi,Tacchella, Dürr, Grobety, Vonlanthen, Vonlanden, Hosp, Rey nei tempi supplementari dopo avere sfiorato il gol della vittoria con il mitico Sebastiano Buzzin. Rinaldo Giambonini su “Lo Sport Ticinese” N. 17 del 24 aprile 1962: “Potevano vincere anche i granata, non si è notato un divario tra la squadra seconda in classifica della divisione nazionale A e la terza della B. Il Bellinzona ha perso (4-0) ma è uscito a testa alta tra gli applausi dei 23 mila spettatori”. Nel “biglietto del direttore” Aldo Sartori aveva scritto di “partita che per 90 minuti ha lasciato in sospeso il pubblico davanti a un grande interrogativo”. E sottolineava quanto lo sport ticinese fosse vivo e vitale: “L’ha dimostrato l’HC Ambri Piotta che ha portato in Ticino la Coppa svizzera di hockey, così come l’ha confermato Attilio Moresi che ha vinto l’ultimo Giro della Svizzera”.
(Nella foto da sin. Paulo Sergio, il pres. Felice Lazzarotto e Mario Sergio)