Calcio
Il tifoso in piedi
L'Uefa ha deciso che si può, di nuovo, assistere alle partite non solo da seduti
Pubblicato il 28.07.2022 07:55
di Angelo Lungo
Il calcio non è solo uno sport, ma è un grande affare, attorno ad esso girano tanti soldi. È diventato una rappresentazione mondiale, la sua platea non conosce confini. È un potente attrattore di massa. È un rito sociale, capace di innescare un forte processo identitario. Un religione laica, i tifosi sono fedeli sino all'estremo, si consegnano intensamente a una passione sfrenata, sono disposti a tutto per difendere la loro squadra e i suoi colori.
Ma tutto cambia. E da rito collettivo sta per trasformarsi in uno spettacolo individuale. Dal calcio sentimentale si passa a un calcio di consumo. Non si vuole più il “curvaiolo”, ma uno spettatore elegante e che sia disposto a spendere. E lo stadio non è più una sorta di tempio, ma un centro commerciale. Tutto deve essere “brand” e l'ultrà è considerato un intralcio, una pastoia di un passato superato, un orpello falotico.
L'ultrà: l'avanguardia del tifo, colui che non indietreggia e che vuole guardare la partita in maniera eretta, verticale.
La costruzione dei nuovi impianti questo prevede. Tutti seduti e composti. Ma l'Uefa ha concesso il ritorno del calcio in piedi.
La rivincita del passato? Così sembra. La misura era in vigore da un paio di decenni. Ma l'Inghilterra, la Germania e l'Austria hanno fatto una richiesta, vogliono il ripristino di una tradizione: ossia l'opportunità che il pubblico possa assistere a un incontro di nuovo in piedi.
Il Borussia Dortmund ha dichiarato che intende adottare subitaneamente il provvedimento.
L'Uefa ha preso atto dell'istanza insistente di alcune federazioni. E ha deciso, cercando di preservare la sicurezza, di valutare se la misura, temporanea, abbia una validità o meno.
L'autorizzazione concerne le prime cinque federazioni della classifica del massimo organismo europeo.
Introdotta, quindi, la possibilità di poter stare all'impiedi nella fase a gironi e durante l'eliminazione diretta di Champions, Europa League e Conference League. Sono escluse le finali.
Sosteneva Camus che non ci fosse un luogo più felice per l'uomo come lo stadio.
Il tifo è una “malattia” perenne da cui non si vuole guarire, non si accettano cure o regole. Ora si può stare nuovamente in piedi a urlare: la sofferenza o la gioia.