Il Mattia Croci-Torti apparso nella tradizionale conferenza stampa
del venerdì è un uomo che appare più che consapevole. Del momento difficile
della squadra, che sta pagando la preparazione con qualche infortunio non
preventivato; di una rosa corta, che verrà probabilmente puntellata da qua alla
fine di agosto, ma secondo le logiche del mercato; del fatto che le prime due
uscite sono andate male dal punto di vista del risultato, ma sono state
caratterizzate da prestazioni tutto sommato discrete (meglio Zurigo che in casa
con il Sion). Però, appunto, mancano i punti, e anche i punticini, che
avrebbero consentito, oggi, di poter dare una narrazione diversa da quella che,
invece, vede i ticinesi al palo, lanterna rossa con 0 punti, unica squadra che
non ha ancora mosso la classifica.
Il momento è complesso, la stagione non aspetta. Domani pomeriggio c'è la trasferta a Winterthur, in quella Schützenwiese che è uno
degli stadi più caldi della Super League, e dove i Leoni vogliono costruire la
loro permanenza nella massima serie, consci del fatto che, in trasferta, sono
destinati a raccogliere pochi punti. Il Crus lo sa, e in sede di presentazione
non si è certo nascosto, così come ha lasciato un po' inquieti tutti la lettura
della lista degli indisponibili, ai quali si sono aggiunti Amoura e Babic. Il
primo, che a Zurigo si era ben disimpegnato, è in particolare una perdita
grave, in una gara dove, probabilmente, la propensione degli zurighesi a
cercare di fare la partita avrebbe lasciato degli spazi. Il problema, tuttavia,
in queste prime uscite è stato anche (e soprattutto) la difesa, che ha
incassato 5 gol, da palle ferme (col Sion) e per errori nel
piazzamento (a Zurigo). Il tecnico ha detto che Arigoni, seppur non in perfette
condizioni, sarà in campo dall'inizio: con Daprelà ancora fermo per squalifica,
servono esperienza e piedi buoni, per evitare di commettere ancora errori
pesanti. Non è un caso che l'allenatore abbia sottolineato il fatto che, in
settimana, si sia lavorato duramente sotto questo punto di vista.
Consapevolezza dei limiti, e voglia di lavorare per crescere. Il gruppo è da
plasmare, far crescere, come le piantine nell'orto di casa: il primo piantato
dal Crus, dopo aver sempre aiutato gli altri prima, e aver preso in mano un
terreno già seminato da altri nella stagione passata. Piantine giovani, da
proteggere magari con la rete antigrandine, in questa estate calda ma
dispettosa, visti i temporali violenti di questi giorni.
Il Crus è consapevole che l'Europa, per ora, è sullo sfondo. La
rosa è corta ma, come detto in sede di conferenza stampa prestagione, si
parlerà di Conference League solo se arriverà la qualificazione alla fase a
gironi, obiettivo difficile vista la concorrenza. Per ora, si attende a
Cornaredo l'arrivo degli israeliani del Beer-Sheva, già incontrati nel 2017 in
Europa League. Una squadra più debole di quella che aveva incontrato e battuto
l'Inter, e forse anche di quella che aveva incrociato i sottocenerini alcune
stagioni fa, ma temibilissima e, soprattutto, forte del ritorno in casa in uno
stadio che sarà caldo, in tutti i sensi. Ma, appunto, c'è piena consapevolezza
del momento: si proverà a fare la partita, in Ticino, a mettere le basi per
tentare poi l'impresa in Medio Oriente, ma senza particolari pressioni. Insomma,
nulla a che vedere con la primavera dello scorso anno, alla vigilia delle sfide
di Coppa svizzera con Lucerna prima, e San Gallo poi.
In definitiva, la stagione è appena iniziata, e tutti gli
obiettivi sono ancora sul tavolo. Il tempo resta il miglior alleato del tecnico
di Vacallo e della società; però, servirà muovere la classifica in qualche
modo, domani pomeriggio. Lo abbiamo già scritto: le pacche sulle spalle
aiutano, e perdere giocando bene è meglio che farlo giocando male. Ma, ancora
meglio, è vincere anche senza convincere. Tutti sono consapevoli che il momento
è quello che è, gli infortuni, la rosa corta, il mercato che ha davanti ancora
un mese; però, venire a casa da oltre Gottardo senza punti sarebbe una
picconata al morale del gruppo, alla vigilia di una partita, quella di giovedì
sera, dove sarebbe importante fare bene. Al di là del giusto atteggiamento di
non voler caricare troppo l'ambiente, pensando a una partita per volta.
Consapevolezza, appunto, e protezione di un gruppo che sta germogliando. Ma
che, come tutte le piantine, in caso di temporale troppo violento,
rischia.