Dopo il tormentato purgatorio vissuto nel campionato giocato
con il Sion Matteo Tosetti è felice di avere ricominciato a sentire l’atmosfera
della ‘vera’ partita. Quella sana! Paolo Tramezzani lo aveva messo da parte,
non lo ha nemmeno più convocato. E dire che i vallesani in primavera hanno
fatto naufragio un po’ in tutti i reparti e su tutti fronti perdendo partite a
grappoli. A cominciare dalla figuraccia con lo Zurigo (5-1), per non dire delle
sconfitte casalinghe subìte da San Gallo (0-3), YB (1-2), Lucerna (1-3). Dagli
scarsi risultati conseguiti risulta evidente la pochezza di difesa e attacco,
non peggiori solo a quelli del Losanna. Strano, molto strano spedire in tribuna
(neanche più in un angolo della panchina!) un giocatore che con il gol ha sempre
avuto una certa dimestichezza (Matteo ci è andato vicinissimo anche nelle prime
due uscite in granata) e che per il suo impegno è sempre entrato nella stima dei
suoi allenatori (ci limitiamo a citare Livio Bordoli con cui ha lavorato sia a
Locarno che a Lugano). Ma che, a giudicare dal limitatissimo minutaggio, non è
stato per niente apprezzato da Tramezzani che anzi, senza un minimo di psicologia,
non lo ha schierato titolare nemmeno a Cornaredo concedendogli soltanto 13
minuti (ridicolo!), due in più della partita con il San Gallo (11). Gli altri
7’ al Letzigrund dove la sua squadra è stata affossata a suon di reti dal FCZ.
Ma non è finita qui: zero minuti in altre sette partite (abbiamo tenuto in
considerazione le ultime 10). E dire che il Sion ha evitato per un pelo di
giocarsi la permanenza in Super League attraverso gli spareggi. Diamo atto al
losonese di avere accettato questa mortificante situazione, per molti
inspiegabile (era arrivato al Tourbillon forte delle credenziali di Marc
Schneider, mister del Thun, malauguratamente retrocesso nonostante un gran
finale di stagione grazie anche ai gol di Simone Rapp) senza polemizzare, senza
dichiarazioni trasversali, senza parole inutili. Chapeau! Deplorevole per
contro lo stile usato nei suoi confronti dal tecnico italiano (o dai due
Constantin?), decantato come un gentleman. Ma in fondo questa “storiaccia” non
deve sorprendere più di tanto. Basti vedere come è stato trattato il portiere
titolare (e capitano!) Fickentscher, autentico uomo-salva-risultati di più
partite (a un certo momento in predicato di giocare col Bellinzona), costretto
quest’anno a fare le veci di Lindner che in due sole gare ha incassato 5 reti.
Il tempo per fortuna anche nelle cose brutte cambia in fretta. Non sappiamo quali
speranze abbia coltivato Tosetti in questi ultimi mesi, che altalena di dubbi
abbia affrontato ma ce li possiamo immaginare. Di sicuro ha aspettato il
momento giusto per cogliere l’occasione che forse in cuor suo sognava da un
po’: rientrare in Ticino con la famiglia e trovare una squadra che gli desse la
possibilità di riscattarsi. E anche di giocare! Si è tuffato nella sua nuova
avventura granata con uno spirito carico di entusiasmo, cosa che è piaciuta molto
a mister Sesa (che lo aveva allenato a Wohlen!) e al suo entourage. Matteo dimostra
di avere un carattere forte e ancora tanta voglia di vincere. Una scommessa per
il Bellinzona, una sfida per il giocatore!
Matteo, parliamoci chiaro. Alcuni critici, magari un
tantino ossessivi, dicono che finora non sei ancora riuscito a dare il massimo con la
maglia granata: è un ‘giudizio’ equo o precipitoso?
“Da una parte è vero, arrivo da un’annata difficile, per problemi
riguardanti le trattative con il Bellinzona ho saltato gran parte della
preparazione. Non mi sono insomma presentato nelle migliori condizioni, ritengo
comunque di avere fatto delle buone partite. Però mi rendo conto che posso dare
molto di più. È solo questione di tempo”.
Ci sei comunque:
“Certamente, ho ritrovato la fiducia che mi era venuta a
mancare a Sion. Sono contento di essere qui, ho giocato subito 90 minuti. Non
chiedevo di meglio! Sto crescendo settimana dopo settimana, ho ancora bisogno
di trovare il ritmo che avevo perso nella passata stagione: è la prima volta
che mi capitava di giocare così poco”.
Quelli del Tourbillon ti hanno trattato male?
“Non è questione di essere stato trattato male, non c’è
stata da parte loro trasparenza. Potevano benissimo dirmi le cose in faccia
senza lasciarmi lì in un angolo. Non è che mi piango addosso, non sono l’unico
caso (vedi Fickentscher, ndr). Avendo famiglia, essendoci di mezzo anche
condizioni puramente logistiche (trasloco dal Vallese in Ticino, ndr), sapendo
le cose prima mi avrebbe aiutato a prepararmi al top per questa stagione.
Vabbè, adesso cerco di recuperare completamente la forma fisica (già da
considerare buona, ndr) e di risultare decisivo per il Bellinzona. Gli
obiettivi della società sono una concreta motivazione, aumentano i miei
stimoli”.
A Giubiasco come ti trovi?
“Ho spacchettato tutte le cose (ride, ndr), la famiglia si è
riambientata benissimo. Ho tutte le carte in regola per disputare una grande
stagione”.
Ti aspettavi un avvio così pimpante?
“Il calendario era abbastanza tosto, soprattutto per quel
che riguarda le prime due partite. Contro il Losanna, candidato numero uno alla
promozione, abbiamo tenuto molto bene il campo. A Thun abbiamo faticato un po’
nel primo tempo ma le grossissime occasioni le abbiamo avute noi nella seconda
parte della partita. Dobbiamo continuare con questo atteggiamento, l’obiettivo
è di vincerle tutte, vogliamo fare un campionato di alto livello!”.
Ti hanno impressionato di più i vodesi o i bernesi?
“Sinceramente conoscevo già bene entrambi gli avversari, il
Thun è rimasto con gran parte della rosa di quando giocavo io. Sono molto
affiatati, lavorano insieme da anni, giocano sul sintetico: per noi è stata una
partita complicata. Quanto al Losanna si è visto come ha travolto lo Sciaffusa:
il campionato di Challenge è equilibratissimo, bisogna prendere partita per
partita stando sempre concentrati. Sabato ce la vediamo con lo Stade Losanna,
avversario tutt’altro che facile”.
Difatti anche loro non nascondono ambizioni di
promozione:
“Penso che un po’ tutte le squadre vogliano imboccare questa
strada visto che ci sono due promozioni dirette e che una terza sarà creata
dallo spareggio. Un’occasione ghiottissima, anche se non tutte ci tengono a
dichiarare i loro obiettivi…”.
(Matteo Tosetti, nella foto Zocchetti)