CALCIO
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Bellinzona sconfitto: David Sesa non ne fa un dramma ma intanto aspetta il mercato
Pubblicato il 31.07.2022 08:32
di Enrico Lafranchi
Il Bellinzona ha subìto una battuta d’arresto, sia per il risultato che per la prestazione. Perso Cortelezzi (3 gol in due partite e mezzo) la squadra davanti non si è più vista. A cambiare volto alla gara, iniziata comunque bene (granata in tenuta completamente celeste come a Thun), è stata la sostituzione di Maroufi con Giovani Bamba (assist per l’1-1 di Ajdini e gol dell’1-2 al 45’ che ha messo sulle ginocchia la squadra di Sesa). Nessuna reazione nel secondo tempo, anzi calo netto e doppietta di Oku. Da Silva – portiere dello SLO – è rimasto inoperoso sino al 94’.  Ne è venuta fuori una gara pirotecnica (a suon di gol) per gli uni, e una prestazione impalpabile per gli altri. Il Bellinzona non è riuscito a fare gioco a centrocampo, preso nettamente in mano dai vodesi.
Mister, possiamo parlare di sconfitta annunciata?
“Ho sempre detto che ogni partita è una battaglia. Chi sbaglia meno alla fine vince. Oggi abbiamo sbagliato qualcosa in più, loro hanno fatto anche due bei gol con tiri da fuori area. Ci sta, sinceramente detto hanno meritato di vincere. C’è ancora da lavorare, sicuramente avremo ancora bisogno di qualche rinforzo, anche numericamente (Sesa lo sta dicendo da settimane, la panchina piange – anche di qualità - idem il campo visto che uscito Cortelezzi è calata la notte, ndr)”.
Che cos’altro le fa dire questa battuta d’arresto?
“Dobbiamo andare avanti con la consapevolezza che la Challenge League è una categoria in cui bisogna lavorare e pedalare perché è un campionato molto difficile”.
Come spiega l’involuzione di gioco a partita in corso rispetto ai primi 20-30 minuti?
“In effetti avevamo iniziato bene, siamo andati in vantaggio meritatamente in quanto già prima avevamo avuto dalla nostra un’occasione per sbloccare il risultato. È successo che loro hanno cominciato a giocare, ci hanno fatto due gol da fuori area che non siamo stati molto bravi a difendere. Avremmo anche potuto sfruttare meglio un paio o tre di ripartenze, ma è andata così. Ora si tratta di rimettersi in moto, lavorando, lavorando, lavorando. La prossima sarà con il Vaduz, un’altra partita difficilissima. Ma questo è il campionato!”.
Quattro reti, sicuramente qualcuna di troppo:
“Quattro sono effettivamente tante, ma alla fine hanno meritato loro. Noi qualcosa l’abbiamo sbagliato”.
A centrocampo?
"Direi, meglio, che abbiamo sofferto la loro fisicità, la loro velocità. Questo Stade è una squadra agile, dinamica, in grado di velocizzare il gioco. Lo sapevamo, ripeto, dobbiamo migliorare”.
È una sconfitta che ridimensiona il Bellinzona?
(Esita un attimo) “Ma no, non userei questo termine… Non ci siamo esaltati con il Losanna, non mi sembra adesso il caso di sminuire il valore e la qualità della squadra. Accettiamo il verdetto del campo e, per favore,  non facciamone un dramma”.
Ha ragione David Sesa. Gli uomini sono contati (ha potuto effettuare 3 cambi contro i 5 dei vodesi), qualche giocatore delude (al momento) le attese riposte in lui (su tutti Pollero), qualcun altro (Tosetti) è a corto di preparazione. Poi c’è chi è irriconoscibile rispetto all’anno scorso (Samba), chi ha fallito il debutto da titolare (Ribeiro) e, ancora, chi non dà più l’apporto auspicato (Souza). Per non dire dell’inconsistenza del centrocampo (dove Centinaro viene spremuto come un limone), privo di un regista. E della mancanza di un difensore che non si deconcentri un attimo, insomma di un mattatore alla Marko Basic tanto per intenderci. Una ‘radiografia’ eccessivamente severa? È possibile, ma da un Bellinzona che Pablo Bentancur vuole protagonista anche in Challenge League non si può pretendere la luna. Né dai giocatori, né dall’allenatore!