Mettiamola così, dai. Prima o poi doveva
succedere. Certo, nessuno si aspettava che sarebbe accaduto contro lo Stade
Lausanne. Soprattutto dopo che l'ACB aveva superato l'altra squadra vodese,
quella ben più blasonata, al debutto. La prima sconfitta stagionale è arrivata
e ha messo a nudo quanto già era chiaro a (quasi) tutti: la coperta è
cortissima e, soprattutto a centrocampo, manca fisicità. Per primeggiare in
Challenge League ci vogliono almeno un attaccante da 15-20 reti (o tre da 30,
come potrebbero essere Cortelezzi, Pollero e Samba) e giocatori che conoscono
la categoria e che sappiano vincere i contrasti. Manca qualcos'altro? Sì, di
sicuro un altro aspetto, ovvero essere inespugnabili fra le mura amiche.
Il Comunale, ça va sans dire, deve obbligatoriamente
diventare la quarta Fortezza di Bellinzona, come ben raffigurato sul murales
esterno. In casa non bisogna perdere se si vuole puntare in alto. La passione
dei tifosi dell’ACB non ha eguali in Ticino e deve tramutarsi nella spinta
verso sogni ed ambizioni che, si spera, cresceranno di settimana in settimana.
La vetustà dell’impianto della capitale non aiuta. Il famoso dodicesimo uomo in
campo ha la voce più forte e squillante se a incitare i propri beniamini sono
in 5.000-6.000 spettatori piuttosto che in 1.500-2.000.
Negli ultimi anni la Città (che del Comunale
ne è proprietaria) ha dovuto intervenire per rispondere alle scrupolose
richieste della Swiss Football League. Ricordiamo i cantieri del 2008 e del
2019, quest’ultimo tra l’altro finito sotto i riflettori per via della vicenda
dei sorpassi di spesa da 5 milioni di franchi in tre opere comunali (le altre
erano il Policentro della Morobbia di Pianezzo e l’ex oratorio di Giubiasco).
Una fattispecie che, ricorderete, ha tenuto banco per mesi all’ombra dei
castelli, infiammando la politica.
Non giriamoci troppo attorno: lo stadio
dell’ACB (inaugurato ufficialmente, tra l’altro, 75 anni fa con una sonora
sconfitta contro il Grenchen) è sì in ordine, ma prima o poi bisognerà regalare
al club e ai suoi tifosi un’arena più dignitosa con tutti i comfort (buvette
comprese) che il calcio professionistico impone. L’esempio del nascituro Polo
sportivo e degli eventi di Lugano è emblematico. La Città sul Ceresio ha
indicato la via. Al di qua del Ceneri il Municipio della Turrita ha segnato in
rosso il tema sull’agenda. Nel Programma d’azione comunale, che delinea la
Bellinzona del 2040, per il comparto del Comunale si prevede “una promozione
attiva dell’edificazione” e un riordino urbanistico (nel senso di un migliore
sfruttamento delle potenzialità attorno alle infrastrutture) preservando,
tuttavia, l’attuale vocazione sportiva e per lo svago dell’area.
In parole povere cosa vuol dire? Che salvo
improbabilissimi ripensamenti, oggi come oggi, il Comunale non si sposterà da
lì. I tre team interdisciplinari, infatti, non hanno individuato né la
necessità né una possibile ubicazione per un’eventuale infrastruttura da
realizzare altrove. Questo non significa, beninteso, che non sia possibile
immaginare la costruzione su quel sedime e partendo da quella struttura di uno
stadio moderno com’è stato fatto in altre città. Ma di sicuro non vedremo il
DaiTicino! da 12.000 posti a sedere che si immaginava di edificare a Castione,
con tanto di amichevole contro il Barcellona (allora capitanato da Messi). E
resterà utopia anche il progetto portato avanti da un misterioso imprenditore
italiano la cui società ha sede a Londra. L’Esecutivo arbedese ha nel frattempo
cambiato la pianificazione; non c’è più spazio per un impianto con annesso
centro commerciale, tanto più alla luce dell’insediamento delle future Officine
FFS da 580 milioni di franchi che entreranno in funzione nel 2026.
Qualche ritocco è possibile? Nelle scorse
settimane il gruppo Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti in Consiglio comunale ha
lanciato l’idea di coprire la gradinata sud e quella verso Daro dell’arena
granata sulla falsariga della Schützenwiese di Winterthur (inaugurata un secolo
fa e ristrutturata nel 2015 con un investimento di 10 milioni di franchi). Il
capo del Dicastero finanze, economia e sport della Turrita Fabio Käppeli non ha
escluso a priori l’ipotesi; e ciò nell’ottica dello sviluppo a medio-lungo
termine delle infrastrutture sportive di Bellinzona che sono peraltro al centro
di un masterplan che definirà orientamenti e linee direttive.
Teniamoci il Comunale così, per ora. Poi si
vedrà. Un'arena che sarà vestita a festa questo mese in quanto l’ACB ospiterà
due squadre che hanno fatto la storia del calcio svizzero: l’Aarau del figliol
prodigo Shkelzen Gashi che tanto bene aveva fatto a Sud delle Alpi (il 12
agosto) ed il Neuchâtel Xamax (il 27 agosto). Entrambe suscitano ricordi
contrastanti nella Turrita. Contro gli argoviesi nel 2007 i granata allenati da
Vlado Petkovic persero lo spareggio promozione (1-2 al Comunale e 3-1 in
trasferta). L’urlo di gioia per un’ascesa attesa da quasi un ventennio, però,
squarciò le gole del popolo granata l’anno seguente. Da un lato con la finale
di Coppa Svizzera persa contro il Basilea dopo aver eliminato lo Xamax ai rigori
in semifinale e, in seguito, il 20 maggio, con l’agognato salto in Super League
in virtù della doppia vittoria contro il San Galllo.