ZONA BELLI
Caro, vecchio, Comunale...
I granata perdono la prima partita stagionale e intanto si riflette sul futuro dello stadio
Pubblicato il 01.08.2022 13:49
di Alan Del Don
Mettiamola così, dai. Prima o poi doveva succedere. Certo, nessuno si aspettava che sarebbe accaduto contro lo Stade Lausanne. Soprattutto dopo che l'ACB aveva superato l'altra squadra vodese, quella ben più blasonata, al debutto. La prima sconfitta stagionale è arrivata e ha messo a nudo quanto già era chiaro a (quasi) tutti: la coperta è cortissima e, soprattutto a centrocampo, manca fisicità. Per primeggiare in Challenge League ci vogliono almeno un attaccante da 15-20 reti (o tre da 30, come potrebbero essere Cortelezzi, Pollero e Samba) e giocatori che conoscono la categoria e che sappiano vincere i contrasti. Manca qualcos'altro? Sì, di sicuro un altro aspetto, ovvero essere inespugnabili fra le mura amiche.
Il Comunale, ça va sans dire, deve obbligatoriamente diventare la quarta Fortezza di Bellinzona, come ben raffigurato sul murales esterno. In casa non bisogna perdere se si vuole puntare in alto. La passione dei tifosi dell’ACB non ha eguali in Ticino e deve tramutarsi nella spinta verso sogni ed ambizioni che, si spera, cresceranno di settimana in settimana. La vetustà dell’impianto della capitale non aiuta. Il famoso dodicesimo uomo in campo ha la voce più forte e squillante se a incitare i propri beniamini sono in 5.000-6.000 spettatori piuttosto che in 1.500-2.000. 
Negli ultimi anni la Città (che del Comunale ne è proprietaria) ha dovuto intervenire per rispondere alle scrupolose richieste della Swiss Football League. Ricordiamo i cantieri del 2008 e del 2019, quest’ultimo tra l’altro finito sotto i riflettori per via della vicenda dei sorpassi di spesa da 5 milioni di franchi in tre opere comunali (le altre erano il Policentro della Morobbia di Pianezzo e l’ex oratorio di Giubiasco). Una fattispecie che, ricorderete, ha tenuto banco per mesi all’ombra dei castelli, infiammando la politica.
Non giriamoci troppo attorno: lo stadio dell’ACB (inaugurato ufficialmente, tra l’altro, 75 anni fa con una sonora sconfitta contro il Grenchen) è sì in ordine, ma prima o poi bisognerà regalare al club e ai suoi tifosi un’arena più dignitosa con tutti i comfort (buvette comprese) che il calcio professionistico impone. L’esempio del nascituro Polo sportivo e degli eventi di Lugano è emblematico. La Città sul Ceresio ha indicato la via. Al di qua del Ceneri il Municipio della Turrita ha segnato in rosso il tema sull’agenda. Nel Programma d’azione comunale, che delinea la Bellinzona del 2040, per il comparto del Comunale si prevede “una promozione attiva dell’edificazione” e un riordino urbanistico (nel senso di un migliore sfruttamento delle potenzialità attorno alle infrastrutture) preservando, tuttavia, l’attuale vocazione sportiva e per lo svago dell’area.
In parole povere cosa vuol dire? Che salvo improbabilissimi ripensamenti, oggi come oggi, il Comunale non si sposterà da lì. I tre team interdisciplinari, infatti, non hanno individuato né la necessità né una possibile ubicazione per un’eventuale infrastruttura da realizzare altrove. Questo non significa, beninteso, che non sia possibile immaginare la costruzione su quel sedime e partendo da quella struttura di uno stadio moderno com’è stato fatto in altre città. Ma di sicuro non vedremo il DaiTicino! da 12.000 posti a sedere che si immaginava di edificare a Castione, con tanto di amichevole contro il Barcellona (allora capitanato da Messi). E resterà utopia anche il progetto portato avanti da un misterioso imprenditore italiano la cui società ha sede a Londra. L’Esecutivo arbedese ha nel frattempo cambiato la pianificazione; non c’è più spazio per un impianto con annesso centro commerciale, tanto più alla luce dell’insediamento delle future Officine FFS da 580 milioni di franchi che entreranno in funzione nel 2026.
Qualche ritocco è possibile? Nelle scorse settimane il gruppo Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti in Consiglio comunale ha lanciato l’idea di coprire la gradinata sud e quella verso Daro dell’arena granata sulla falsariga della Schützenwiese di Winterthur (inaugurata un secolo fa e ristrutturata nel 2015 con un investimento di 10 milioni di franchi). Il capo del Dicastero finanze, economia e sport della Turrita Fabio Käppeli non ha escluso a priori l’ipotesi; e ciò nell’ottica dello sviluppo a medio-lungo termine delle infrastrutture sportive di Bellinzona che sono peraltro al centro di un masterplan che definirà orientamenti e linee direttive.
Teniamoci il Comunale così, per ora. Poi si vedrà. Un'arena che sarà vestita a festa questo mese in quanto l’ACB ospiterà due squadre che hanno fatto la storia del calcio svizzero: l’Aarau del figliol prodigo Shkelzen Gashi che tanto bene aveva fatto a Sud delle Alpi (il 12 agosto) ed il Neuchâtel Xamax (il 27 agosto). Entrambe suscitano ricordi contrastanti nella Turrita. Contro gli argoviesi nel 2007 i granata allenati da Vlado Petkovic persero lo spareggio promozione (1-2 al Comunale e 3-1 in trasferta). L’urlo di gioia per un’ascesa attesa da quasi un ventennio, però, squarciò le gole del popolo granata l’anno seguente. Da un lato con la finale di Coppa Svizzera persa contro il Basilea dopo aver eliminato lo Xamax ai rigori in semifinale e, in seguito, il 20 maggio, con l’agognato salto in Super League in virtù della doppia vittoria contro il San Galllo.