CALCIO
L'Europa, una intrigante "distrazione"
Come si inserisce la Conference League in una stagione di rinnovamento?
Pubblicato il 04.08.2022 08:50
di L.S.
La vittoria della Coppa Svizzera ha cambiato i piani della società, anzi, parole di Blaser, li ha in un certo modo complicati.
La nuova società voleva svilupparsi con calma, dentro e fuori dal campo. Una rosa giovane, per salvarsi in campionato e crescere col tempo.
Senza affannni. Con tanta pazienza, come la proprietà americana sta dimostrando di avere con i Chicago Fire.
Contano i risultati sul campo, certo, ma è il progetto che deve convincere e affascinare i piani alti. Le conferenze del CEO Blaser lo hanno dimostrato. Prima la struttura, l’ossatura del club, poi tutto il resto sarà un’inevitabile conseguenza.
C’è una squadra da rivoluzionare e ringiovanire, un managing da potenziare e infine uno stadio da costruire.
Il lavoro è partito: ci vorrà ancora del tempo, è chiaro, ma la strada è ormai tracciata. E sembra quella giusta. Anche se qualche inciampo, qua e là, capiterà.
Fino al nuovo stadio tutti calmi dunque. Il pubblico? Interessa fino a un certo punto. Con questa infrastruttura inutile investire più di tanto. Le armi pesanti verranno tirate fuori al momento giusto. Vivere l’oggi, tenendo però presente il domani.
E proprio oggi, in questo percorso lento e ineluttabile, si inserisce il calcio giocato, che chiede a gran voce un po’di spazio.
Passi per il campionato, dove la stagione è lunga e ci si può sempre mettere una pezza più avanti. L’Europa no. Si gioca in due, forse quattro partite.
È sotto i riflettori di tutti, è una vetrina comunque importante: per l’immagine del club e per i giocatori, che in poche partite possono diventare patrimonio importante ed esportabile.
Sarà pure la Conference League, l’Europa povera, ma è pur sempre Europa. E dalle nostre parti non è proprio una consuetudine.
A parte la dovuta conferenza stampa di ieri, in cui il Crus ha cercato di caricare l’ambiente facendo anche ricorso alla nostalgia, la sfida contro gli israeliani è stata trattata come una qualsiasi partita di campionato. Né più, né meno.
La sensazione è che si voglia procedere a fari spenti, senza illusioni, senza grosse aspettative.
E non soltanto per non restare delusi, ma piuttosto perché un’eventuale qualifica ai gironi, “complicherebbe” ulteriormente una stagione che sembra più che altro di “transizione”.
Mercato giovane, rivoluzione nella rosa e una società che sta integrando volti nuovi a tutti i livelli, hanno bisogno di tempo.
E la qualificazione ai gironi obbligherebbe a una nuova accelerata che in questo momento non è forse tra le priorità. Senza contare gli spostamenti per le partite e un calendario che diventerebbe asfittico.
Benvenuta la Coppa, ci mancherebbe altro, ma la sensazione è che se la si possa giocare con il sorriso sulle labbra. Senza grosse pressioni o particolari input che arrivino dall’alto.