CALCIO
Il Taverne dà i numeri: squadra ricostruita da zero!
Tra arrivi e partenze un movimento di 28 giocatori: la parola al tecnico Meroni
Pubblicato il 05.08.2022 08:05
di Enrico Lafranchi
Grandi cambiamenti nell’AC Taverne. Nei ranghi della squadra di Damiano Meroni al rientro in Prima Lega si è verificata una vera e  propria rivoluzione. Sono arrivati ben 15 giocatori: Borioli, Carpentieri, Cocimano, Di Benedetto, Durini, El Idrissi, Kantor, Luongo, Muadianvita, Novaresi, Perin, Rezzonico, Seferaj, Tchaoule, Vitulli. Si potrebbe pensare che questo ‘sbarco’ nel Vedeggio complichi la vita all’allenatore nell’allestire la formazione da mandare in campo. Ma non è esattamente così. La rosa è stata anche sfoltita di parecchie unità. Sono infatti 13 le partenze: Agostini, Berisha, Cecchino, Cosmai, Felici, Gandola, Iaconis, Inguimbert, Mele (!), Natiello, Ndaw, Seitaj, Tamagni.
Così il mister: “Abbiamo cambiato tantissimo, vuoi per scelte, vuoi per vincoli della categoria. Siamo diventati una rosa molto giovane, con una media di 22.3 anni”. Riteniamo giusta la politica della neopromossa, in Seconda Elite (dove altrimenti, viste le ambizioni dei tre nostri club che vanno per la maggiore?) devono trovare spazio ragazzi che hanno sì avuto esperienze in altre categorie, ma certamente non in Super League o Challenge (a prescindere da qualche eccezione, chiaro). È un discorso, questo, che andrebbe approfondito visto che si ‘chiacchiera’ in questi giorni su talune ‘operazioni’ di mercato. Ognuno naturalmente ha la facoltà di tirare l’acqua al proprio mulino, ci mancherebbe. La politica del Taverne è comunque apprezzabile. Carlo Burà in giugno ci aveva detto: “Vogliamo allestire una squadra giovane che vada a 110 all’ora. Abbiamo dei limiti a livello finanziario, oltre non vado!”.
Sagge parole di un presidente che non ci sta a riciclare giocatori in fin di carriera. Burà ha anche la fortuna, da lui stesso condivisa (“In tanti anni non ho mai avuto un allenatore così in gamba come Damiano”) di avere trovato l’uomo giusto da mettere in panchina: “Meroni lavora con umiltà, in sintonia con il suo carattere. Crede in se stesso e nei ragazzi. Insieme formano un gruppo straordinario”.
Il presidente è consapevole che il Taverne non può competere con le squadre più attrezzate (dal Tuggen al Lugano II), ma di una cosa è certo: “Giocheremo ogni partita con il cuore facendo valere il nostro eccezionale spirito di gruppo”. L’obiettivo è di mantenere, dopo una rincorsa durata anni, il posto in Prima Lega. La preparazione è andata per il meglio, sono state disputate 6 amichevoli, la società ha anche organizzato un Torneo cui hanno partecipato, oltre alla squadra di casa, Lugano II, Gambarogno e Locarno.
Mister, si è visto del buon calcio, nonostante l’afa?
“Direi di sì, quello dello scorso weekend si è rivelato un pomeriggio interessante dove tutte le squadre hanno potuto confrontarsi ‘verificando' quali potrebbero essere i propri obiettivi. Ne sono venute fuori delle sensazioni molto positive in un ambiente veramente stimolante. A seguire il Quadrangolare c’era veramente una bella cornice di pubblico, stimolante per tutti gli attori in campo”.
Parliamo del Taverne edizione 2022-23. È meraviglioso essere giovani, no?
“Non si potrebbe dire altrimenti (ride), tanta buona gioventù per logica (vedi dichiarazioni di Carlo Burà, ndr). Entusiasmo e voglia non dovrebbero mancare. Se non fosse così  la scelta di avere una chance in una categoria del genere verrebbe a cadere per molti di loro ancora prima di iniziare”.
C’è chi ha sempre detto che con i (soli) giovani non si va (mai) lontano. È anche lei su questa lunghezza d’onda?
“È chiaro che con la sola gioventù è impensabile affrontare un campionato impegnativo come la Prima Lega. Chi si occupa di formare la squadra sa che non si potrà prescindere da almeno 2-3 giocatori che portino esperienza e che siano da subito pronti a indicare la via ai meno navigati”.
Cambiare look ci può stare, ma non avete esagerato un tantino?
“Dopo tre anni trascorsi assieme certe dinamiche comportamentali e relazioni erano automatiche. Bastavano uno sguardo, un cenno per farci capire… Ora si riparte cercando di costruire un nuovo gruppo: le generazioni cambiano, si integrano e si completano. Cercheremo di ‘perfezionarci’ allenamento dopo allenamento, partita dopo partita come gruppo e come squadra”.
Avete perso il vostro uomo-gol, una partenza inevitabile quella di Mele?
“È stata una scelta del giocatore. Chiaro che un bomber da oltre 20 reti a stagione farebbe comodo a tutti. Anche in una categoria superiore. Per Daniel sarebbe stata una bella sfida misurarsi con altri, peccato. Noi lo possiamo solo ringraziare per quanto ha fatto. Ormai fa parte anche lui del passato del Taverne. Gli auguriamo buona fortuna!”.
Obiettivo salvezza o qualcosa di più?
“Mantenere il posto in Prima Lega per il Taverne è importante”.
Il debutto in campionato è previsto sabato a Kreuzlingen, la prima partita casalinga sarà con l’Uzwil. I turgoviesi sono pure loro freschi di promozione in Prima Lega.