Peccato. Perché gli israeliani hanno vinto con merito, ovviamente:
però, nel secondo tempo, il Lugano, con opportune correzioni tattiche, ha fatto
vedere cose buone. Il Beer Sheva ha rispettato le premesse della vigilia:
squadra forte fisicamente, aggressiva (nella prima frazione, su un rinvio di
Saipi, abbiamo contato 6 giocatori nella metà campo ticinese), esperta, visto
che a questi livelli gioca da anni. Però, un Lugano più in forma, più veloce
avrebbe potuto dire la sua. Tanti gli errori, invece, soprattutto nel primo
tempo e, soprattutto, tanti i duelli individuali persi: sotto questo aspetto,
l'azione del primo gol israeliano, con Arigoni che non riesce a chiudere e i
centrali di difesa che si sono persi il colpitore di testa avversario, è una
perfatta fotografia della prima fase dell'incontro.
Nella ripresa, invece, grazie anche ad alcune correzioni tattiche
effettuate da Croci Torti (e, probabilmente, anche a un cambio di
atteggiamento da parte degli avversari, che hanno abbassato il baricentro, predisponendosi
alle ripartenze), i bianconeri hanno fatto meglio: Bottani, che si esalta in
queste circostanze, è stato sicuramente il migliore dei suoi, mentre Celar non
è riuscito praticamente mai a liberarsi della marcatura israeliana, non
rendendosi mai pericoloso. La combinazione di questi fattori ha fatto sì che
i suggerimenti del numero 10 (uno dei pochi, con Belhadj, subentrato nella
ripresa, in grado di saltare l'uomo nell'uno contro uno) non siano mai stati
sfruttati appieno, creando così situazioni pericolose per l'estremo difensore
avversario. In definitiva, non certo il viatico migliore per il ritorno in
Israele, la settimana prossima.
Lugano fuori dall'Europa, quindi? Il filo che lega i ticinesi alla
Conference League è sottilissimo, anche senza voler fare le Cassandre: bene ha
fatto Croci Torti, a fine gara, ai microfoni della RSI, a ricordare a tutti che
domenica arriva il Lucerna, e che bisogna pensare prima di tutto alla sfida con
i Confederati. Lo diciamo sempre: il gruppo è come un orticello appena
seminato, va fatto crescere, e protetto dalle intemperie. Altri hanno scritto,
giustamente, che forse questa sfida è arrivata forse troppo presto per una
società e un gruppo di giocatori che hanno un orizzonte di medio termine. Però,
resta il piccolo rimpianto che, con qualche elemento più in forma, ce la si
sarebbe potuta giocare anche in questa occasione, e per la seconda rete,
arrivata nel finale, e favorita anche da uin paio di rimpalli sfavorevoli.
Tuttavia, Selmani ha potuto colpire tutto solo, sul secondo palo, davanti a
Saipi, in una serata dove l'intera retroguardia ha faticato non poco.
Archiviata la sfida d'andata con gli israeliani, si torna quindi
al campionato. C'è tempo fino al 31 agosto per il mercato: sarebbero opportuni
ancora un paio d'interventi, e non sono esclusi degli arrivi, da qua alla fine
del mese. Il periodo, come si sa, è favorevole, visto che, con l'avvicinarsi
del termine di chiusura, sarà più facile, per Da Silva, chiudere in modo
positivo le trattative in corso: alcuni elementi, che magari ambivano a squadre
dove si poteva aspirare a ingaggi più elevati, potrebbero prendere in
considerazione il progetto della società ticinese, ambizioso e a medio termine.
Si sono anche visti dei progressi sul piano del gioco, come scrivevamo sopra,
nonostante avversari molto fisici che, soprattutto nella ripresa, si sono
piazzati quasi tutti dietro la linea della palla. La partita di domenica,
quindi, sarà un ottimo banco di prova, anche se il Lucerna viene da due
settimane di fermo, e sarà più riposato. D'altro canto, però, in questo periodo
è importante avere il ritmo partita, e l'inattività potrebbe essere non
un'opportunità, ma un problema in più. Tutti elementi, quindi, che rendono
interessante la sfida del fine settimana, a Cornaredo. Da lunedì, poi, si
penserà al ritorno, in Israele.
(Foto Putzu)