Prime bizze del tempo
Anche Chione vorrebbe una medaglia
Un po’ di storia dei Mondiali di sci, inaugurati domenica a Cortina d’Ampezzo: si tratta della loro 46. edizione
Pubblicato il 09.02.2021 09:39
di Giorgio Keller
Un cronista che abbia vissuto una quindicina di campionati del mondo di sci – oltre a quattro Giochi Olimpici – è in grado di raccontarvi un po’ la storia di questi Mondiali, inaugurati domenica a Cortina d’Ampezzo. Si tratta della loro 46. edizione anche se, attenzione, non si sono sempre disputati come tali sulle piste di sci.
Ma andiamo con ordine. Dal termine della seconda guerra mondiale e fino ai Giochi Olimpici di Lake Placid del 1980 compresi, i Mondiali si disputavano ogni quattro anni negli anni pari tra i due Giochi. Ai Giochi, però, le gare di discesa, slalom e gigante distribuivano anche medaglie “mondiali”. C’è di più: grazie a una classifica delle tre discipline sulla base di complicati calcoli di punti FIS, venivano aggiudicate anche medaglie di combinata.
Gli ultimi campionati prima di Lake Placid furono quelli del 1978 a Garmisch (Germania) dove la ventenne airolese Doris de Agostini vinse il bronzo in discesa. Arriviamo all’82 coi Mondiali di Schladming (Austria), dunque i primi del nuovo corso liberatosi dalle Olimpiadi. Dopo Schladming i campionati si svolgono a Bormio (1985) e da qui avanti sino ai giorni nostri sempre in calendario negli anni dispari. Il raddoppio dell’appuntamento risponde da una parte alle crescenti richieste delle stazioni, ma anche a maggior introiti – leggi: raddoppio - per la federsci internazionale FIS.
Torniamo a Schladming dove la reginetta si chiama Erika Hess, svizzera di Grafenort nel Nidwaldo, che vince le discipline tecniche e la nuova combinata dopo che, due anni prima, a Lake Placid, terza nello slalom, aveva già ottenuto la sua prima medaglia. Il francese Michel Vion, che oggi si candida come nuovo presidente della FIS, si impone nella prima combinata “mondiale”; il suo antagonista per questa presidenza, guarda un po’, è un altro campione del mondo, il presidente della federsci elvetica Urs Lehmann (discesa, Morioka, 1993).
I campionati passano dunque da Schladming a Bormio dove nell’85 Michela Figini (Prato Leventina) ottiene il titolo in discesa quando tra i maschi si impone Pirmin Zurbriggen due settimane dopo un intervento in artroscopia al ginocchio. Un giorno arriverà anche il super-G ai Mondiali, a Crans-Montana nell’87, quando a vincerlo è un certo… Pirmin Zurbriggen.
Se è vero che “quei” campionati di Crans Montana furono coronati da otto medaglie d’oro svizzere (su dieci) e da due settimane di sole splendente, i Mondiali hanno vissuto anche… qualche bizza del maltempo, non solo nelle scorse ore a Cortina col rinvio della combinata femminile. A Morioka nel ‘93 (Giappone) non ci fu nessuna delle dieci gare che si fosse disputata il giorno e all’ora prevista. A Chione - un personaggio della mitologia greca e corrispondente alla divinità della neve – venne impedito l’accesso al Mount Takakura: neve, vento, pioggia, rinvii e via dicendo. Il super-G maschile addirittura non poté neanche venir disputato.
A proposito di non venir disputato; due anni dopo – nel ’95 – a Sierra Nevada in Spagna non si corse del tutto. Proprio sulle montagne dell’Andalusia, che vengono ricoperte annualmente da metri di neve, in quella stagione non ne cadde neanche un centimetro. Molti rappresentanti delle squadre e… della stampa si trovavano già sul posto quando la FIS, tre giorni prima della cerimonia d’inaugurazione, rimandò tutto di un anno.