CALCIO
"Contro il Bellinzona sarà una gara speciale"
Alessandro Mangiarratti, allenatore del Vaduz, affronta domenica la sua ex squadra
Pubblicato il 06.08.2022 18:56
di Enrico Lafranchi
Vaduz-Bellinzona è con molta probabilità una partita che capita al momento sbagliato per entrambe le compagini. Quella del Liechtenstein ha nelle gambe il peso della gara di Conference League di giovedì in cui ci ha buttato dentro una montagna di energie, i granata dopo lo smacco patito in casa sabato avrebbero sicuramente preferito misurarsi con una squadra che finora non è riuscita a trovare il bandolo della matassa. Poteva andare bene il Neuchâtel Xamax… Ma c’è dell’altro. La squadra di Mangiarratti in campionato non è che faccia faville: non ha ancora vinto una partita (due pareggi) e nell’ultima uscita è stata castigata dal Wil. Due soli punti in tre partite, il Bellinzona ne ha il doppio: 4 punticini più che mai sufficienti per cancellare la partita no con lo Stade Losanna. Domenica non ci sono dunque alibi per nessuna delle due contendenti: i ragazzi di Sesa vogliono evitare, dopo un inizio di stagione comunque positivo, di rientrare nei ranghi, quelli di Mangiarratti sono risoluti a uscirne al più presto. I punti in palio al Rheinpark sono dunque pesantissimi. Noi restiamo dell’avviso che il motivo della inopinata sconfitta incassata al Comunale sia da ricercare in un eccesso di presunzione. Con il rigore brillantemente trasformato da Cortelezzi sono state sprecate almeno un paio di occasioni per chiudere subito la partita. In particolare Samba (super bomber nella passata stagione) ha sciupato una ghiotta palla-gol. Tresor non trova più la via della porta, il discorso vale anche per Souza che ha giocato da titolare tutte e tre le partite. Un enigma! Intanto nel Principato l’1-1 con il Konyaspor ha regalato grande gioia a Mangiarratti che però in queste ore ha logicamente la testa rivolta a domenica (“Per me sarà una partita un po’ speciale…”).
Ale, partiamo dal campionato. Sei soddisfatto di questo avvio di stagione?
“Soddisfatto non lo posso dire ma sono realista. In 15 giorni abbiamo disputato 5 partite, per essere contento del nostro ruolino di marcia avremmo dovuto battere il Wil (venerdì i sangallesi hanno vinto anche a Sciaffusa, sono secondi alle spalle dell’Yverdon che espugnando la Maladière lascia sul fondo il Neuchâtel Xamax a quota 0, ndr)”.
Un bilancio comunque positivo?
“Direi di sì, in cinque partite abbiamo perso solo una volta. Abbiamo pareggiato al Brügglifeld risultando migliori dell’Aarau, vinto a Koper (Conference League), per tanti una cosa scontata ma non lo era affatto: gli sloveni sono fortissimi! Abbiamo pareggiato in casa con l’Yverdon - dopo un viaggio interminabile di tre giorni - una partita che potevamo vincere, non solo non perdere! Poi altri 120 minuti con il Koper, infine la sconfitta a Wil. Il nostro potenziale c’è, in campionato dobbiamo soltanto diventare un po’ più performanti”.
Come vedi la partita con il Bellinzona, tu che sei un ex?
"Sono contento, se sono in Challenge League vuole dire che piano piano hanno risalito la china. Da ex chiaramente li affronto da professionista. Chiaro che per un bellinzonese come me cresciuto nell’ACB sarà qualcosa di particolare. Bellinzona è la mia città, si tratta di una partita molto speciale. Ma cercherò di prepararla come tutte le altre”.
I granata hanno fatto bene finora:
“Veramente. Da quello che vedo e sento è una squadra ancora in allestimento. In rosa ci sono 12-13 giocatori bravi ed esperti, però con i 5 cambi attuali devono per forza ampliarla affinché possano dare un impatto sulla partita. Soprattutto in un periodo come questo in cui fa molto caldo”.
Una tua ‘radiografia’ sugli undici di David Sesa?
“Mi sembra una squadra molto quadrata, dotata di giocatori forti fisicamente e di attaccanti che con il gol hanno una certa dimestichezza. Cortellezzi (purtroppo out, ndr), Pollero, Samba - che è anche molto veloce – ci sanno fare. Sui lati riescono spesso a crossare palloni interessanti, anche dietro c’è qualità a cominciare da Berardi”.
Voi come siete messi?
“Qualitativamente non male. Abbiamo però perso tre giocatori importanti come Simone Rapp (partito per la Germania, Karlsruhe, Seconda Bundesliga, ndr), Matteo Di Giusto (Winterthur) e, da ultimo, anche Yannik Schmid. Qualche cosa sul mercato l’abbiamo fatto, speriamo di compensare anche la partenza di Schmid (andato pure lui a rinforzare la neopromossa. ndr). La rosa è comunque competitiva e di buon livello. Complessivamente sono soddisfatto”.
La partenza di Rapp era inevitabile?
“Credo di sì, per Simone si è trattato di un’occasione d’oro. A un ragazzo di 29 anni non si può negare di andare a giocare in Seconda Bundesliga”.
Ambizioni?
“Quest’anno in Challenge ci sono due posti sicuri per la promozione e ce n’è pure un terzo con lo spareggio. Tutti ambiscono a essere nei primi tre, anche noi ovviamente. Il Vaduz ha sempre una partenza un po’ lenta per via degli impegni nelle competizioni europee, speriamo di recuperare terreno strada facendo”.
Sei anche tu del parere che la Challenge League non sia mai stata così agguerrita come l’attuale?
“È forte perché c’è il Losanna che ha investito parecchio, a livello di budget e di rosa i vodesi sono davvero possenti. L’Aarau, nonostante abbia incassato il colpo per la mancata promozione, è sempre una squadra da battere. Reputo che si tratti di un campionato molto equilibrato, ci sono altre squadre toste (Wil, Yverdon), ogni partita è da giocare con il coltello tra i denti”.
All’appello mancano al momento Thun e Neuchâtel Xamax:
“Il Thun quest’anno si sta ricostruendo con Mauro Lustrinelli, ha un sacco di giovani, la società ha un progetto a medio-lungo termine. Non è che ci si possa aspettare subito grandi cose, nel calcio le occasioni le cogli quando sono lì da prendere. Per quanto riguarda lo Xamax secondo me è una squadra in grado di fare bene. È ancora ultimo con 0 punti (i neocastellani hanno subito la quarta sconfitta consecutiva dall’Yverdon di Schällibaum dove gioca l’ex Bellinzona e Chiasso Aris Sörensen, ndr) ma bisogna tenere presente che ha cambiato pelle. Ai nuovi arrivati e ad Andrea Binotto (l’allenatore, ndr) occorre dare un po’ di tempo, poi comincerà a funzionare”.
La partita con il Konyaspor ha mandato in solluchero i vostri tifosi:
“Abbiamo giocato davanti a un pubblico numeroso ed entusiasta. Loro sono una squadra di serie A, il fatto di averli bloccati sull’1-1 è da considerare un grande risultato. È stato un incontro molto combattuto, devo fare i complimenti ai ragazzi, hanno dato l’anima”.
Il gol incassato all’88’ ha il sapore di una beffa?
“Si poteva evitare, però eravamo sotto pressione da un po’. In area ci sono stati alcuni salvataggi miracolosi, abbiamo avuto un pizzico di fortuna… Ma è vero che nella situazione del gol siamo stati imprecisi, non era difficile risolverla a nostro favore. Peccato”.
I conti rimangono comunque aperti, le chance intatte:
“In Turchia (11 agosto, retour-match, ndr) di sicuro non andiamo in gita ma per compiere un exploit. Adesso però concentriamoci sul Bellinzona…”.