Si parlava
di centravanti, una volta sì i centravanti c’erano anche in granata. Quest’anno
sono tornati addirittura in coppia: Sergio Cortelezzi e Rodrigo Pollero! Perché
si chiede qualcuno che di calcio di mastica parecchio (nome noto alla
redazione) non giocano tutti e due assieme visto che l’attacco del Bellinzona è
un po’ … smilzo? Ma la domanda (pertinente o no è relativo) è stata ribaltata
domenica, visto che i granata sono andati a segno ben tre volte al Rheinpark assicurandosi
i 3 punti grazie a Pollero (autore di una doppietta) all’ultimissimo
minuto su colpo di testa. Di quelli acrobatici, per intenderci, che non
lasciano scampo a nessun portiere.
A Vaduz Cortelezzi non è sceso in campo ma mister Sesa non c’entra, Il bomber granata – vittima di una botta che comunque c’è stata e che è risultata determinante (in favore dei vodesi) – la partita si è dovuto accontentare di vederla in tivù. E sarà, purtroppo, così ancora a lungo, si parla di almeno due mesi. Sergio Cortelezzzi, appunto, il centravanti da tre reti in duecento minuti! Un centravanti che a noi ‘vecchi’ superstiti (fin che la barca va…) di un calcio che ci ostiniamo a dire (magari anche a ragione) che non c’è più, ne ricorda almeno altri 101…
L’ultimo granata è sicuramente stato Kubilay Türkyilmaz che Alfonso Bonzanigo (a quei tempi non c’erano i ‘team manager’, lui era semplicemente “Chico, laboriosissima anima granata” come lo ha definito Michele Fazioli nel suo libro) era andato a riprendersi, sollecitato da Peter Pazmandy, nel Semine (dove segnava 50 gol a stagione!). Türkiylmaz, al quale l’ACB è stata riconoscente (ci ha giocato ancora da super quarantenne!) con il “Kuby Day”. Ma, se andiamo indietro nel tempo, di centravanti puri se ne sono sempre visti giostrare al Comunale, ci ricordiamo di Mario Aricci, Ezio Sormani, Arturo Capoferri… anche loro predatori d’area. E così dicasi di fantasisti del gol, in tempi molto più recenti: da Philippe Fargeon a Paulo Cesar, a Marzio Morocutti “capitano e bandiera dell’ACB” vittima di un tragico incidente della circolazione proprio mentre da centravanti radioso stava gonfiando le reti degli avversari del Vaduz.
Sergio non c’era nel Liechtenstein, però lunedì ha voluto fare sentire la sua presenza ai compagni che si stavano allenando. C’era in atto il silenzio stampa (chissà perché) ordinato rigorosamente a staff e giocatori (accettato malvolentieri, lo precisiamo), però Pablo Bentancur di fronte a un giocatore munito di stampelle beh… ha chiuso un occhio, anzi tutti e due!
A Vaduz Cortelezzi non è sceso in campo ma mister Sesa non c’entra, Il bomber granata – vittima di una botta che comunque c’è stata e che è risultata determinante (in favore dei vodesi) – la partita si è dovuto accontentare di vederla in tivù. E sarà, purtroppo, così ancora a lungo, si parla di almeno due mesi. Sergio Cortelezzzi, appunto, il centravanti da tre reti in duecento minuti! Un centravanti che a noi ‘vecchi’ superstiti (fin che la barca va…) di un calcio che ci ostiniamo a dire (magari anche a ragione) che non c’è più, ne ricorda almeno altri 101…
L’ultimo granata è sicuramente stato Kubilay Türkyilmaz che Alfonso Bonzanigo (a quei tempi non c’erano i ‘team manager’, lui era semplicemente “Chico, laboriosissima anima granata” come lo ha definito Michele Fazioli nel suo libro) era andato a riprendersi, sollecitato da Peter Pazmandy, nel Semine (dove segnava 50 gol a stagione!). Türkiylmaz, al quale l’ACB è stata riconoscente (ci ha giocato ancora da super quarantenne!) con il “Kuby Day”. Ma, se andiamo indietro nel tempo, di centravanti puri se ne sono sempre visti giostrare al Comunale, ci ricordiamo di Mario Aricci, Ezio Sormani, Arturo Capoferri… anche loro predatori d’area. E così dicasi di fantasisti del gol, in tempi molto più recenti: da Philippe Fargeon a Paulo Cesar, a Marzio Morocutti “capitano e bandiera dell’ACB” vittima di un tragico incidente della circolazione proprio mentre da centravanti radioso stava gonfiando le reti degli avversari del Vaduz.
Sergio non c’era nel Liechtenstein, però lunedì ha voluto fare sentire la sua presenza ai compagni che si stavano allenando. C’era in atto il silenzio stampa (chissà perché) ordinato rigorosamente a staff e giocatori (accettato malvolentieri, lo precisiamo), però Pablo Bentancur di fronte a un giocatore munito di stampelle beh… ha chiuso un occhio, anzi tutti e due!
Come stai
prima di tutto, Sergio?
“Bene, sono
stato operato (si è fratturato il quinto metatarso, ndr) dal dottor Müller a
Lugano”.
Che cosa
è realmente successo sul campo?
“C’è stata
una botta con un avversario, sono caduto male e mi si è storto il piede”.
Ti vedo
comunque su di giri:
“Piano piano
va meglio ma mi ci vorrà tempo”.
Un mese?
“Anche di
più!”.
Un’assenza
importante, pesantissima:
“Lo è perché
al momento siamo in pochi, però la squadra c’è. La vittoria di Vaduz ne è la
conferma”.
Una
vittoria che sta a dimostrare che il Bellinzona è una squadra robusta, di
carattere:
“Penso che
il carattere lo abbiamo fatto vedere già nelle prime partite. È un po’ il
simbolo della squadra, un’arma importante che non deve mai mancare in quanto
può sempre fare la differenza. Sul 2-2 la partita sembrava avviata in loro
favore, invece siamo venuti fuori noi alla grande”.
Venerdì
c’è l’Aarau…
“Ogni
partita è dura, lo sono in pratica tutte. Contro l’Aarau ci ho giocato tante
volte, è una squadra tosta fisicamente, che sa anche giocare bene con la
palla”.
Quello
stesso Aarau che in passato ha dato grossi dispiaceri ai granata (vedi spareggi
per la promozione in Super League). Un ostacolo da abbordare con attenzione, concentrati
al massimo. Sperando non solo nei gol di Pollero ma anche in quelli di Samba
che si fanno attendere da troppo tempo. Si gioca di sera (in notturna come si
diceva ai tempi…), speriamo che il clima vacanziero non tenga di nuovo il
pubblico lontano dallo stadio. Ragazzi, sotto con gli argoviesi dei vari Valon
Fazliu e Mickaël Almeida!