CALCIO
I ragazzi vanno a vedere le stelle cadenti
I bianconeri sono partiti alla volta di Israele con tanti assenti
Pubblicato il 10.08.2022 09:32
di Giorgio Genetelli
Finalmente il Lugano ha deciso di lanciare i giovani, come razzi alla conquista dello spazio, anche se è solo quello aereo controllatissimo e intasato di Israele. “Un paese difficile da comprendere, per chi lo vede da esterno” ha detto Michele Campana, il direttore generale del club bianconero.
Probabile che i giovani lo comprendano meglio dei vari Ziegler, Bottani, Celar, Osigwe, Daprelà che a Netanya non ci vanno, un po’ rotti e un po’ stanchi, magari disillusi. Lo comprenderebbe forse anche l’algerino Amoura, ma in Israele non ci va nemmeno lui dato che la sua Nazione non riconosce quella avversaria. Insomma, chi ha paura non parte, i coraggiosi sì, o magari solo chi non ha la forza per dire di no.
Si tratta, per chi non lo sapesse, della partita di ritorno tra i bianconeri e il Beer-Sheva, valida per il terzo turno di qualificazione alla Conference League, competizione ambitissima. L’andata, con i titolari, è andata un po’ così, per usare un eufemismo (2-0 per gli israeliani). Poi laggiù si sono rimessi a sparare razzi e uccidere inermi e l’UEFA ha dovuto intervenire per cambiare sede: dalla ribollente Striscia di Gaza a Netanya, che si trova al nord e forse si potranno almeno vedere le stelle cadenti della notte di San Lorenzo senza temere che cadano sulla testa.
I padri di famiglia staranno dunque a casa, logico, il pane lo portano loro. A difendere l’onore del Lugano tocca quindi ai ragazzi imberbi e un po’ incoscienti, che hanno così l’occasione di conoscere il mondo e il calcio internazionale.
Qualcuno di loro, i virgulti, sarà  poi di nuovo in campo a Basilea domenica, certamente.