OFFSIDE
In Israele con la testa rivolta a Basilea
I bianconeri proveranno a ribaltare lo 0-2 dell'andata con tanti assenti: ci vuole un "miracolo"
Pubblicato il 10.08.2022 10:11
di L.S.
Qualcuno è infortunato, qualcun altro non è al massimo della condizione, altri hanno fatto capire che la trasferta in Israele non era proprio il sogno della loro vita. Soprattutto di questi tempi.
Il Lugano che è salito oggi sul charter non è certo una squadra che, almeno sulla carta, ha in serbo il colpaccio. Ribaltare il 2 a 0 di Cornaredo appare un’impresa ardua.
Certo, nel calcio i “miracoli” ogni tanto accadono, ma prima di tutto bisogna crederci. La sensazione è che questa squadra non ci creda più di tanto.
La testa forse è rivolta altrove, anche perché gli stimoli che sono arrivati dall’esterno per questa Conference League, non hanno certo avuto la forza di trascinare il gruppo.
Una rosa che sarebbe stata da irrobustire, trasferte (Lucerna o San Gallo) anche per le partite “in casa” e un’organizzazione che avrebbe richiesto notevoli sforzi, fanno pensare che un’eliminazione non sarebbe certo vissuta con eccessivo dispiacere.
Domenica oltretutto c’è una partita contro il Basilea che chiude un terribile ciclo di cinque partite in 14 giorni e il Crus, che sta conoscendo qualche problema (prevedibile) per assemblare una squadra che non è ancora laddove si sperava, sta ragionando su più fronti. Com’è giusto che sia.
Il campionato, dopo la sconfitta interna contro il Lucerna, chiede al Lugano un sussulto su un campo non facile che l’anno scorso ha regalato ai bianconeri soltanto un punto in quattro partite.
Ed è normale, quasi fisiologico, che la mente vada già al Sankt Jakob, dove ad attendere Bottani, Celar e gli altri che non hanno intrapreso la trasferta in Israele, ci sarà un Basilea che domani sera dovrà spendersi per eliminare il Bröndby (dopo la sconfitta 1-0 all’andata) e continuare il suo cammino in Conference League.
Il Lugano probabilmente uscirà dall’Europa senza grossi traumi, anche perché un impegno così importante nei prossimi mesi avrebbe reso ancora più complicato il lavoro che aspetta Croci-Torti e il suo staff: amalgamare una squadra che è ancora lontana parente di quella che lo scorso anno giocava quasi a memoria.
Le prossime settimane ci permetteranno di pesare la reale consistenza di alcuni nuovi acquisti e osservare la crescita di un gruppo che adesso deve, per forza di cose, iniziare a compattarsi e crescere soprattutto dal punto di vista della personalità.
Detto questo, domani sera (ore 19) a Netanya si gioca: senza grosse aspettative e senza pressione, non è detto che venga fuori una partita interessante.
Lasciamoci sorprendere.
(Foto Putzu)