Dovesse capitarvi di
chiedere a un allenatore o al capitano di una squadra se esistono le tabelle,
vi sentirete sicuramente rispondere di no. In realtà ci fu una squadra che
ammise di averle fatte, ed era l’Inter stagione 1970/71, dopo l’esonero di
Heriberto Herrera e l’arrivo in panchina di Giovanni Invernizzi; portarono
bene, tra l’altro, perché i nerazzurri vinsero il campionato, in rimonta sui
cugini rossoneri. Anni dopo Sandrino Mazzola, in un’intervista che si trova
ancora in rete, ammise di essersi fatto sentire con l’arbitro nell’intervallo
di un Inter-Napoli decisivo, gesto vietatissimo. Fu un caso, ma nella ripresa
le cose per i suoi andarono decisamente meglio. Certo, qualche tifoso azzurro
coi capelli bianchi quella partita la ricorda con meno piacere: ma sono cose
che succedono. E, ormai, quel calcio in bianco e nero è prescritto.
Bianco e nero, come
i colori della maglia del Lugano che, ieri, in quel di Basilea, ha compiuto una
piccola impresa, andando a vincere contro i renani. Non sappiamo se Croci Torti
o Sabbatini abbiano o meno fatto delle tabelle; però, pensiamo che, se avessero
detto al Crus che si sarebbe trovato con 6 punti alla pausa di Coppa svizzera,
dopo 5 partite, 3 delle quali fuori casa, l’avrebbe considerata un’opzione più
che accettabile.
La sfida di ieri al
St Jacob-Park ve l’abbiamo già raccontata ieri sull’Eco; i renani,
grazie anche alla rosa molto ampia, hanno risentito poco delle fatiche europee,
anche se è loro mancato, nel momento decisivo della ripresa, quello strappo in
termini di ritmi che avrebbe fatto la differenza, per superare la munita difesa
ticinese. Certo, per togliere ai forti attaccanti rossoblù gli spazi per
esprimersi al meglio, i bianconeri hanno dovuto, per forza di cose, tenere il
baricentro basso, esponendosi ad altri tipi di rischi. 25 sono state infatti le
conclusioni verso la porta sottocenerina da parte dei renani, solo 5 delle
quali nello specchio della porta. Tuttavia, tra quelle fuori bersaglio, vanno
messe le tre che si sono stampate sui legni della porta di Saipi, e altre
sibilate a pochi centimetri dai legni medesimi, con il portiere fuori causa.
Lo abbiamo scritto
in altre occasioni: Celestini diceva che il calcio dà, e il calcio toglie.
Nelle passate settimane, aveva sicuramente tolto qualcosa ai ragazzi di Croci
Torti; e, ieri in riva al Reno, quel qualcosa è stato restituito. Ma
attenzione, aggiungeva il tecnico romando: il calcio non regala. Si limita a
restituire ciò che hai dato in termini di lavoro. E, come già visto in Israele,
questo Lugano ha confermato di essere in crescita. Vero, Celar ha fatto vedere
solo una girata nella prima frazione, e anche Bottani è cresciuto nella
ripresa, quando i padroni di casa hanno allentato un attimo la presa, per
rifiatare. Però, dietro, le letture delle trame offensive dei rossoblù (ancora
a secco di vittorie in campionato: a lungo andare, potrebbe diventare un
problema) è stata quasi sempre corretta. Mahou si sta rivelando un ottimo
acquisto, Doumbia ha fatto tantissimo e ha avuto ancora, nel recupero, la forza
d’impostare l’azione del primo gol, che è stato poi costruito da due nuovi
entrati: Haile Selassie che ha fatto una bella sgroppata sulla fascia di destra
e Babic, che si è fatto trovare a centro area all’appuntamento con la sfera.
Difesa rossoblù rivedibile nell’occasione? Probabilmente sì. Però, la mela non
cade mai lontano dall’albero, come dicevano i nostri vecchi. E, soprattutto,
bisogna esserci, sotto l’albero, per raccoglierla e addentarla. E quello,
signori, è un merito, e raramente una coincidenza. Soprattutto nel calcio: il
quale, appunto, dà e toglie.
In definitiva, un
pizzico di fortuna è stato sicuramente fondamentale; ma non è stato solo
quello. Tuttavia, queste vittorie sono importantissime. Danno punti ma,
soprattutto, morale, per un gruppo in fase di rifondazione, e a caccia di
certezze. La sensazione è che margini di miglioramento ci siano ancora,
soprattutto se la società darà al Crus quel paio di rinforzi richiesti. Le
piantine, insomma, stanno crescendo: e oggi, in tavola, con la grigliata, ci
sarà un po’ d’insalatina dell’orto.