Calcio
La metamorfosi di Pioli
La Serie A è ricominciata, il Milan è la squadra da battere
Pubblicato il 16.08.2022 07:59
di Angelo Lungo
Secondo Ennio Flaiano chi non suscita né simpatia né compassione è l'uomo medio. Una persona onesta e senza grandi inclinazioni. Un uomo che lavora per tirare avanti, che mette su famiglia e la mantiene. Il suo temperamento è velato. Esprime ordinarietà.
Stefano Pioli ha deciso di smettere le vesti di uomo medio e di diventare speciale. La vittoria dello scudetto ha mutato il significato della sua carriera. Nell'ultima conferenza della passata stagione ha confessato con sincerità che mai, nel corso della sua professione, si è sentito così amato come al Milan.
È il destino: arrivato quasi per caso sulla panchina dei rossoneri, ha compreso che era l'ora di osare. Il suo ingaggio era considerato transitorio. Invece è cambiato tutto, un Milan nuovo è nato, bello da vedere e con un ardore garibaldino. Sostiene Sacchi che i rossoneri sono la squadra più europea del campionato: veloce, aggressiva e moderna.
Pioli non è un provocatore come Mourinho, un padano scontato come Inzaghi, né un cinico e sardonico come Allegri. Ma ha si è evoluto.
“Be a warrior, not a worrier”, sii un guerriero, non avere paura, questa è la frase che ha fatto stampare nel tunnel che porta dagli spogliatoi al prato di San Siro. Scritta in bianco e nero, su una parete rossa.
La Serie A ha aperto le danze. Il Milan vuole continuare a ballare. Vuole dimostrare di essere la migliore. Intende incutere timore e mettere pressione agli avversari. I contendenti sono avvertiti: la vittoria del titolo non è stata un caso. Un puro sofismo l'affermazione che nella passata annata lo aveva perso l'Inter.
Il Diavolo corre, si diverte, ha automatismi collaudati, la campagna acquisti ha migliorato la rosa. Tante certezze e pochi dubbi. La simbiosi tra società, allenatore e calciatori è assoluta.
Chiosa finale: il designatore arbitrale Rocchi, nella conferenza stampa di presentazione del torneo, aveva promesso un uso razionale della Var e una direzione dei fischietti all'inglese, meno interruzioni, meno pause.
Tempo di qualche scampolo di gioco: polemiche sull'uso dello strumento tecnologico; gioco continuamente fermo, simulazioni e contrasti minimi tollerati, sceneggiate a iosa.