Fa
ancora caldo, anche se un po’ meno rispetto a qualche giorno fa.
Il clima fa pensare più che altro ai bagni di sole e alla tintarella: il ghiaccio e il freddo sono ancora lontani. C’è tempo per cappotti e pullover.
È il momento del calcio, dove si va volentieri allo stadio in pantaloni corti a vedere la partita e a mangiarsi un gelato.
E l’hockey? No, non è tempo di hockey. Fa ancora troppo caldo e entrare in una pista con 30 gradi all’esterno fa ancora una certa sensazione.
Tanti anni fa parlare di hockey in agosto avrebbe provocato una strana sensazione. Come una forzata anticipazione dei tempi.
Ma il mondo cambia, non solo a livello atmosferico.
Si parla di hockey tutto l’anno. Il mercato si avvicina per interesse e intensità a quello più chiacchierato del mondo del calcio. Le voci non finiscono mai. Giocatori firmano contratti già per la prossima stagione.
La Valascia, con il suo gelo, non c’è più, la neve d’inverno in città è ormai un ricordo sbiadito. Anche a Lugano. In pista ci si va in camicia, al massimo con una felpina.
E allora, anche in agosto, c’è già tanta voglia di hockey.
In fondo a pensarci bene, non c’è piÙ nulla di strano. Il Mondiale di calcio si gioca d’inverno, o no?
Tra un mese inizia una stagione che in Ticino è già lanciatissima.
Il mercato ha fatto sognare sia da una parte che dall’altra.
Le due squadre non sono forse mai state così competitive (almeno in tempi recenti) come quest’anno.
E allora i numeri che arrivano dalle campagne abbonamenti non stupiscono, ma stimolano.
Quattromila abbonamenti raggiunti a Lugano (notizia di oggi), ad Ambrì si vuole puntare a cinquemila.
Una cosa è certa. La risposta è forte, per certi versi entusiasmante.
La rivalità esiste ed esisterà sempre, è il motore che alimenta questo sport. Almeno nel nostro cantone.
Questa è un po’ la stagione della verità, dove soprattutto i due allenatori sono attesi al varco. Per differenti motivi.
Ci sarà tempo per parlarne. Adesso usciamo a prenderci l’ultima tintarella che presto bisognerà entrare in pista. Ovviamente con la felpa.
Il clima fa pensare più che altro ai bagni di sole e alla tintarella: il ghiaccio e il freddo sono ancora lontani. C’è tempo per cappotti e pullover.
È il momento del calcio, dove si va volentieri allo stadio in pantaloni corti a vedere la partita e a mangiarsi un gelato.
E l’hockey? No, non è tempo di hockey. Fa ancora troppo caldo e entrare in una pista con 30 gradi all’esterno fa ancora una certa sensazione.
Tanti anni fa parlare di hockey in agosto avrebbe provocato una strana sensazione. Come una forzata anticipazione dei tempi.
Ma il mondo cambia, non solo a livello atmosferico.
Si parla di hockey tutto l’anno. Il mercato si avvicina per interesse e intensità a quello più chiacchierato del mondo del calcio. Le voci non finiscono mai. Giocatori firmano contratti già per la prossima stagione.
La Valascia, con il suo gelo, non c’è più, la neve d’inverno in città è ormai un ricordo sbiadito. Anche a Lugano. In pista ci si va in camicia, al massimo con una felpina.
E allora, anche in agosto, c’è già tanta voglia di hockey.
In fondo a pensarci bene, non c’è piÙ nulla di strano. Il Mondiale di calcio si gioca d’inverno, o no?
Tra un mese inizia una stagione che in Ticino è già lanciatissima.
Il mercato ha fatto sognare sia da una parte che dall’altra.
Le due squadre non sono forse mai state così competitive (almeno in tempi recenti) come quest’anno.
E allora i numeri che arrivano dalle campagne abbonamenti non stupiscono, ma stimolano.
Quattromila abbonamenti raggiunti a Lugano (notizia di oggi), ad Ambrì si vuole puntare a cinquemila.
Una cosa è certa. La risposta è forte, per certi versi entusiasmante.
La rivalità esiste ed esisterà sempre, è il motore che alimenta questo sport. Almeno nel nostro cantone.
Questa è un po’ la stagione della verità, dove soprattutto i due allenatori sono attesi al varco. Per differenti motivi.
Ci sarà tempo per parlarne. Adesso usciamo a prenderci l’ultima tintarella che presto bisognerà entrare in pista. Ovviamente con la felpa.
(Foto Putzu)