CALCIO
Sesa va, tocca a Cocimano: il silenzio stampa... resta
A Bellinzona lo staff si stringe attorno alla società: bisogna ripartire con entusiasmo
Pubblicato il 19.08.2022 09:00
di Enrico Lafranchi
È andata così purtroppo. Inutile cercare di entrare nei meandri del colpo di scena che ha visto David Sesa lasciare l’ACB. Anche i giornalisti rischierebbero di perdersi nel buio di una situazione di cui, ad essere sinceri, nessuno era stato tenuto al corrente. Verremmo a trovarci un po’ tutti in un labirinto invalicabile! È vero che il silenzio stampa gridato ai quattro venti già dopo la vittoriosa trasferta di Vaduz (gol di testa in tuffo di Pollero che, detto per inciso, sembra avere ritrovato la forma dei tempi migliori – quelli sciaffusani dove è stato capocannoniere di Challenge League – viste le due reti rifilate da Rodrigo alla U21 del Lugano) ha fatto storcere il naso a tanti. Ci può invece stare quello messo in atto dopo il secco 0-4 con l’Aarau in cui una squadra imbambolata (senza grinta, né anima – ma in campo sono andati 14 giocatori, non già l’allenatore…) si è beccata altre quattro pappine davanti al pubblico amico.
Una decisione attuata sicuramente per permettere allo staff di preparare la gara di Coppa svizzera (coppa è sempre coppa, i granata del passato ne sanno qualcosa…) distesi e sereni a seguito anche di critiche inopportune per non dire fuori luogo. C’è stato in effetti chi ha emesso giudizi avventati chiamando in causa, tra le righe, il lavoro (o il modo di lavorare) dello stesso mister. Che Sesa si sia trovato in difficoltà in questo avvio di stagione, peraltro positivo, era ed è noto a tutti. Il Bellinzona che ha debuttato in ChL era un “cantiere aperto”, in rosa mancavano almeno 5-6 giocatori (a livello di numeri si è partiti con elementi non all’altezza dei titolari) obbligando il mister a limitare a 2 o 3 le sostituzioni in corso di partita. Inoltre il tecnico ha continuamente dovuto tenere alta la concentrazione visto anche l’handicap di un campionato che ha messo di fronte i ragazzi a tre squadre che ambiscono alla Super League (le due losannesi e il Thun – ora in netta ripresa). I punti racimolati contro queste squadre (mettiamoci pure il Vaduz al posto dello Stade) potrebbero anche essere stati conquistati, un po’ a sorpresa (chi si immaginava di vedere il Losanna, candidato numero uno alla promozione, uscire sconfitto dal Comunale?), sulle ali dell’entusiasmo per il ritorno nell’élite.
Ma è anche innegabile che si è vista giocare nelle prime partite una squadra con una grande voglia, una grande energia (emblematica la maglia di Cocimano inzuppata di sudore dopo la gara con i vodesi). Un esordio strepitoso, il pubblico avrà capito che questo gruppo ci ha messo il cuore e l’anima in quella che sulla carta appariva come una sfida della serie “Missione impossibile”? Tornando al discorso iniziale, cioè alle “bocche cucite” (anche quelle dei giocatori!) la società deve avere avuto le sue buone ragioni di mantenerlo ancora prima dell’uscita di scena di Sesa. Era necessario lasciare in pace l’allenatore, intento a integrare, giorno dopo giorno, i nuovi arrivati.
Noi restiamo comunque un po’ perplessi sul modo di agire della società (anche giovedì mattina non ci è stato possibile parlare con Nando Cocimano (nella foto), sarebbe stato interessante ‘entrare’ nelle sue emozioni in vista del suo debutto in panchina a Widnau). Di fatto il patron mantenendo questo ‘divieto’ vuole rassicurare e proteggere lo staff: “Giusto stringersi intorno a noi stessi” – ha dichiarato una voce fuori campo. Pienamente d’accordo, ma non è che la piazza sia in queste ore assediata da tensioni. Non è semplicemente in grado di sorridere! Si chiede, in buona fede, che cosa si stia ricamando e fantasticando sul futuro dell’ACB. È necessario che le risposte tornino ad arrivare dal campo. Il più presto possibile!