Viaggi
Cilento
In viaggio verso il Sud Italia, una terra periferica ma bella e magnifica
Pubblicato il 19.08.2022 07:30
di Angelo Lungo
Afferma il Direttore, perentorio e con voce stentorea, che le vacanze, per gli altri, non esistono, specie per un pennivendolo e pure perenne apprendista. Uno spunto è sempre possibile. Non ci si può fermare: mai. Bisogna sempre: dimostrare.
Si parte dalla verde Irpinia, provincia di Avellino, una zona situata sull'Appennino campano. Il viaggio è verso il Mar Tirreno: dove, racconta la leggenda, sbarcò Enea in fuga da Troia. La meta è il Cilento, in provincia di Salerno, una località posta tra il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro.
Si viaggia per strade trafficate, si vuole raggiungere un posto isolato. E si arriva. Paesaggio mozzafiato: collina e mare. Il silenzio dell'umano, le parole sono della natura. Pendii dolci e verdi, distesa sul mare. Lo sguardo è posto verso l'orizzonte, oltre si può andare con l'immaginazione, ma poco importa, quello che si vede incita a rimanere immobili e riporta ad ancestrali equilibri.
Il frastuono della modernità è lontano, diventa un residuo che svanisce, un orpello senza valore.
Rumore e velocità paiono retaggi, pastoie destituite, costruzioni senza fondamenta.
Ecco il silenzio, ecco la lentezza. Percepirsi piccoli e sentirsi speciali davanti a uno spettacolo che non è semplicemente estetico. Esserci nel tempo: significa fermarsi, interrompere la corsa della quotidianità.
Pollica è il borgo che domina, placidamente e senza prevaricare, su in collina, Acciaroli e Pioppi sono le spiagge.
Il dilemma è quello se continuare a rimirare dall'alto o scendere verso il mare.
Suona il ritmo della vita che riconcilia, trasmette la sensazione che non si deve procedere sempre spediti. Il cammino può anche essere rallentato, si può incedere moderando il passo.
Non c'è il pensiero opprimente, ma la riflessione pacata. E il sollievo che la solitudine pacificata è creatrice di dimensioni inaspettate.
Ma poi, inesorabile, arriva l'ora del rientro, il piccolo paese irpino aspetta: è il richiamo delle origini. La colonna sonora è disordinata e melanconica: si passa da “Maledetta primavera” di Loretta Goggi a “Bandiera bianca” di Franco Battiato.
E infine, sarà di nuovo Canton Ticino, destinazione Paradiso.
Ticino: terra anch'essa ospitale e magnanima.