In Coppa svizzera, dunque, per il Lugano, tutto sotto controllo.
Sarebbe però sbagliato darlo per scontato: le difficoltà alle quali è andato
incontro il Sion sono lì da vedere, senza voler scomodare la storia della
manifestazione che, come sappiamo, è densa di sgambetti subiti dalle squadre
titolate. Croci Torti è stato di parola, rispetto a quanto dichiarato alla
vigilia; tuttavia, l'aspetto positivo è stato quello di un messaggio passato
dal tecnico alla squadra. Certo, la partita non è stata scintillante, e ha
dimostrato che ci sono ancora margini di miglioramento (Celar non riesce ancora
a trovare la via della rete, per dire, nonostante questa volta sia stato
fermato anche dalla cattiva sorte, vista l'asta colpita al 68'). Tuttavia,
l'avere schierato la miglior squadra possibile è già stato un segnale chiaro. E
la concentrazione di tutti, che si è affievolita solo nel finale, con il solito
gol incassato su palla ferma, ha dato la sensazione che sia stato recepito nel
miglior modo possibile.
Della squadra è piaciuta l'insistenza con la quale si è andati a
cercare reti ulteriori nella ripresa, dopo aver chiuso in vantaggio la prima
frazione. Chi è subentrato (uno su tutti Haile Selassie) ha cercato in tutti i
modi di fare bene, e si sono visti progressi sul piano dell'intesa, in una gara
che ha visto i bianconeri mantenere l'iniziativa per tutta la durata
dell'incontro. E le parole di Croci Torti, a fine partita, hanno espresso la
giusta soddisfazione, andando proprio a sottolineare proprio il fatto che la squadra
è scesa in campo con la giusta mentalità. Certo, il terreno non perfetto non ha
aiutato in alcuni casi la precisione dei passaggi, ma l'approccio è stato
giusto. I bianconeri hanno avuto la testa sulla Coppa: ora si può, serenamente,
pensare al San Gallo e all'impegno in campionato della prossima
settimana.
Chissà che proprio con i sangallesi Celar riesca a sbloccarsi.
L'attaccante sloveno, uno dei protagonisti nella stagione passata, quest'anno
sembra essere un po' in difficoltà. Un rigore sbagliato contro il Sion, la
rapidità che manca, con gli avversari che arrivano troppo spesso in anticipo,
l'attaccante cresciuto nella Primavera della Roma sta attraversando un momento
difficile. Domenica, in Coppa, vuoi anche per la minore consistenza dell'avversario,
si è visto qualche timido segnale di crescita. Tuttavia, anche per un pizzico
di cattiva sorte, come scrivevamo più sopra, il successo personale non è
arrivato. Forse il giocatore è stato disturbato nella preparazione da qualche
prospettiva di mercato: probabilmente, ci si aspettava qualche offerta
importante, che avrebbe potuto convincere la dirigenza a intavolare un
discorso. Ciò non è accaduto, e forse la cosa ha disturbato un po'
l'attaccante. Poco male: la chiusura della sessione estiva di mercato potrà
essere un toccasana, e mettere il centravanti nella condizione di dare il
meglio di sé nelle prossime settimane. Quello che è certo è che il Lugano ha
bisogno dei suoi gol: e la speranza è che la prestazione di ieri sia un passo
avanti verso il ritorno dell'attaccante ai livelli ai quali ci ha abituati nel
passato recente. Per il resto, la compagine del Cantone Glarona non poteva
certamente mettere alla frusta la retroguardia ticinese, che ha fatto bene a
parte il calo di concentrazione finale, che ha consentito al Linth di trovare
il gol della bandiera. Bene Belhaj, che ha dimostrato di assumersi anche la
responsabilità di cercare il gol in prima persona, come fatto (con successo) a
Basilea.
In conclusione, il percorso di crescita continua: a metà
settembre, in Coppa, i bianconeri sono attesi a Berna dal Breitenrain, una
formazione ben conosciuta in Ticino, visto che lo scorso anno è stata
protagonista di un lungo duello con il Bellinzona, in Promotion League, durato
sino a fine campionato. Non sarà semplicissimo: si giocherà su un campo
stretto, e su superficie sintetica. Tuttavia, se la mentalità sarà quella fatta
vedere ieri, ci sono i prodromi per fare bene: non è un mistero che, in Coppa,
si punti ad andare il più lontano possibile. E, per quanto si è visto, la
squadra, nei fatti, è conseguente a quanto dichiarato a inizio stagione.
(Nella foto Zocchetti, il tecnico del Lugano e Allan Arigoni, autore delle prime due reti bianconere)