Romelu
Lukaku, nel corso di vari trasferimenti in Inghilterra, è stato
valutato, dal Manchester United e dal Chelsea, oltre 100 milioni di
euro. Ma il suo rendimento non è mai stato stato considerato da top
player. Le migliori prestazioni le ha fornite nel periodo trascorso
a Milano. Il belga, dopo l'ultima deludente stagione londinese, ha
spinto per ritornare a militare nelle file dell'Inter. I nerazzurri
avevano in pungo Dybala, ma quando si è aperto lo spiraglio per
ingaggiare l'attaccante, non hanno avuto dubbi su chi puntare.
L'ingaggio dell'argentino sarebbe stata un'operazione economica
vantaggiosa, ma Marotta e Inzaghi hanno preferito, decisamente, Big
Rom.
Il
motivo è semplice: Lukaku è un giocatore di buon livello per la
Premier, in Italia sposta con evidenza gli equilibri.
Acclarati
i limiti di Lecce e Spezia: nella prima partita il bomber è andato
in gol; nella seconda ha colpito una traversa, ha fornito un assist a
Lautaro, ha consentito alla squadra di lanciargli palloni lunghi, ha
poi sbagliato almeno 5 stop.
Tutto
questo in Premier non basta: il gioco è più veloce, più tecnico,
più continuo, più corale.
L'opinione
che in Serie A faccia la differenza è unanime, in un reparto
fondamentale.
Attacco
che sembra essere un punto debole del Milan. I rossoneri hanno una
difesa collaudata, un centrocampo dinamico e tecnico, una trequarti
ben fornita. Soffrono davanti: Giroud e Ibrahimovic non possono
sostenere una stagione intera, Origi è tutto da valutare. Se
Hernandez e Leao non spaccano le partite, tutto si complica.
Postilla
finale.
Parafrasando
lo scrittore francese Michel Houellebecq si assiste a un estensione
del dominio della norma: nel campionato è passato lo straniero.
Mediamente,
ogni giornata, scendono in campo 300 giocatori, solo 100 sono
italiani. Il Monza contro i Napoli ha deciso di andare
controcorrente: ha schierato ben 10 calciatori nati nella Penisola.
Per questi tempi un autentico record. I partenopei ne hanno
presentati due, ma Meret, il portiere, è un titolare provvisorio,
resterà in solitudine Di Lorenzo.