CALCIO
Io non scappo... fuggo!
Grande occasione per Vittorio Bevilacqua sulla panchina del La Sarraz-Eclépens
Pubblicato il 25.08.2022 07:51
di Enrico Lafranchi
Mister o mistero? Nel canton Vaud si propende alla seconda ipotesi. Si sono stesi fiumi d’inchiostro per un allenatore che ha piantato la sua squadra alla prima giornata di campionato. E per un altro che, lontano da panche di alto livello (Challenge e Super League) stava interrogandosi, in tutta serenità, sul suo futuro di allenatore (nessuno lo conosce, non ha dunque senso pensarci troppo) è tornato risolutamente in campo: le sfide vanno sempre accettate, senza remore. Un capitolo indubbiamente intrigante che tiene desta l’attenzione dei media romandi. Partiamo dall’inizio.
Pierre Alain Suard, mister del La Sarraz-Eclépens, ha iniziato la stagione con una sconfitta. Nulla di insolito, ma è successo che il mister, probabilmente per sentirsi in pace con la sua coscienza, si è reso irreperibile al club. È insomma diventato uccel di bosco, secondo i media romandi addirittura un uomo ‘invisibile’! 24 Heures scrive: “Suard si è semplicemente volatilizzato, lasciando dietro di sé un’unica traccia: un messaggio chiarissimo al direttore sportivo al quale ha rimesso per posta la sua chiave in una busta”.
La fuga del tecnico vallesano oltre ad essere stata comprensibilmente chiacchierata, ha sollecitato la stampa sportiva locale a tenere alta l’attenzione su quanto successo chiedendo lumi a chi ha avuto modo di lavorare con Suard. Il presidente di Vevey-Sports William von Stockalper, che detto per inciso, da come lo abbiamo conosciuto in giugno al Pian Scairolo, aveva accettato, con modi e parole eleganti la sconfitta dei suoi contro il Paradiso, non si è detto sorpreso più di tanto della precipitosa partenza di Suard, già allenatore della  seconda squadra del Vevey: “Pierre-Alain – ha dichiarato – tende ad allontanarsi per poi farsi volentieri riprendere. Ma non è che possa funzionare sempre così!”. Secondo von Stockalper il mister che se l’è data a gambe merita però anche una menzione particolare: “Da noi ha mostrato ottime qualità, ha avuto sempre un buon rapporto con la squadra” (Suard è ritenuto l’artefice della promozione del Le Sarraz in Prima Lega, ndr). Anche Steve Guillod, presidente del Bulle, ne ha elogiato le qualità: “Ci aveva lasciati alla fine del primo girone per ragioni familiari. Di lui ho il ricordo di un buon coach, apprezzato all’unanimità”. Ovviamente il primo ad essere rimasto sbigottito di questa "partenza brutale”, come l’ha definita il giornalista di 24 Heures, è il DS David Geijo: “Sono desolato, abbiamo fatto un errore di casting (l’allenatore avrebbe preteso una panchina più valida, ndr), ora con Suard abbiamo completamente chiuso. Gestirò se del caso la squadra ad interim, siamo però sulle tracce di un nuovo allenatore. Sono comunque molto dispiaciuto per Pierre-Alain, mi piacerebbe parlargli a quattr’occhi”.
Ma non è finita qui. Il “caso” di Le Sarraz (Geijo ha diretto la squadra nella seconda gara purtroppo con ulteriore esito negativo), ha varcato i confini romandi sino a raggiungere il sud delle alpi. Incredibile, sapete perché? Sulla panchina dei “Sarrazins” mercoledì contro il Meyrin c’era Vittorio Bevilacqua. Sì, il nostro “Vito” di cui il Ticino calcistico si è dimenticato sin dai tempi in cui aveva vestito, da giocatore, la maglia rossoblù e quella granata. Avete letto bene. Proprio Bevilacqua, che ancora una decina di anni fa sarebbe venuto a piedi ad allenare il Chiasso! Lo stesso Vito che ha svolto la sua carriera sulle panche della Svizzera francese, toccando da allenatore l’apice a Yverdon. Mentre in Ticino, una volta tanto lo si deve dire, le preferenze sono sempre state altre (facendo di lui, incomprensibilmente – ha tanto di diploma UEFA - un escluso dagli eletti).
In Romandia il ‘momò’ è tuttora molto stimato, tanto vero che è stato richiamato su una panchina di Prima Lega. Già giocatore del Servette (una volta lasciato il Bellinzona) Bevilacqua è sempre stato restio a riconoscersi i meriti (vedi soprattutto a Yverdon) e tanto meno a fare apparizioni in tivù dove sono sempre in buon numero a parlare a ruota libera. La sua sfortuna è forse di essere stato coinvolto in qualche squadra dove c’erano delle ‘bocche di fuoco’, lui che di temperamento ne ha da vendere… Di certo ha lavorato con umiltà, sempre in sintonia con il suo carattere. Crede in se stesso e nei suoi nuovi ragazzi, il foglio locale La Région scrive: “Gli anni passano, la passione rimane intatta. A pochi giorni dal suo 64° compleanno Vittorio Bevilacqua, ex allenatore dell’Yverdon a tre riprese, fa ritorno su una panchina che conta, quella del Le Sarraz-Eclépens”. Al giornale il ‘nostro’ ha dichiarato: “Mercoledì (della scorsa settimana, ndr) ho sentito dentro di me un clic. E dire che mi ero quasi rassegnato considerando il gran numero di colleghi senza lavoro, basti guardare i posti a disposizione in SL e ChL con quell’ondata di allenatori, sono quasi tutti della ‘nouvelle vague’. Sono felice, in PL affronteremo avversari come il Vevey e l’Echallens: magnifico!".
Dal canto suo Davide Geijo, ex giocatore del Baulmes, motiva così la sua scelta: “Conosco Vittorio da molti anni, prima di tutto è il suo carattere che parla a suo favore. Ci tenevo moltissimo a ravvivare la sua ‘fiamma’, sono persuaso che riuscirà a dare molto alla squadra. Abbiamo bisogno di un allenatore esperto ed appassionato come lui, la sua carriera ne è una conferma”. Agli scettici il DS risponde senza tanti giri di parole: “Sarà una stagione difficile per noi quanto per lui”. Chiude chiosando: “Negli anni Vito è maturato molto, sia come uomo che allenatore”.
Cosa possiamo aggiungere? Che nel calcio non c’è spazio per le favole ma che per Vito è cominciata una bella storia!
Intanto ieri sera il suo La Sarraz/Eclépens ha conquistato il primo punto stagionale pareggiando 2-2 in casa contro il Meyrin. Bene così!